11 Aprile 2025
“La letteratura e la Sicilia. Le cause del sottosviluppo meridionale nella cultura storica del dopoguerra”, ultimo incontro del Premio B.Andò

GIARRE. L’Istituto professionale alberghiero “Falcone” di Giarre, ieri mattina (10 aprile) ha ospitato l’ultimo incontro del Premio Biagio Andò 2025, in cui si è approfondito l’argomento “La letteratura e la Sicilia. Le cause del sottosviluppo meridionale nella cultura storica del dopoguerra”.
A porgere i saluti dell’Istituto agli intervenuti, su delega della dirigente Monica Insanguine, è stata la professoressa Cinzia Emmi, che ha messo in evidenza la rilevanza del premio organizzato dalla fondazione del Nuovo Mezzogiorno. La Emmi ha attenzionato “i caratteri principali dell’importanza dello studio della storia, che si evidenziano nell’analisi obiettiva dei fatti avvenuti, nella formazione di una cultura della cittadinanza attiva e nel disvelamento degli errori del potere o delle collusioni del potere“.
Il confronto con gli studenti è stato animato da Roberto Tufano, il quale ha sottolineato che “il Mezzogiorno ha costituito, rispetto all’espandersi dell’Islam, il più tormentato confine tra due mondi, l’avamposto d’Europa, un argine a difesa della civiltà occidentale. E tuttavia le popolazioni meridionali, finite ai margini dell’orbita spagnola, furono disarmate dal governo centrale, che della nobiltà di spada non poteva fidarsi, avendone sperimentato l’indipendenza. Infatti la sanguinosa rivoluzione che scoppiò a Napoli nel 1547 contro la violenta autocrazia del viceré Pedro de Toledo indusse la corte spagnola ad adottare verso i benestanti una mediazione politica fondata sull’incremento del debito pubblico, la cui amministrazione e tutela fu affidata alle magistrature di toga e ai Seggi nobiliari di Napoli”.
Proseguendo nella peculiare disamina, Tufano ha concluso sostenendo che dalla politica spagnola: “ne nacque un modello di sviluppo ‘coloniale’, che esaltò la burocrazia, mortificando, con la gente d’armi, la tecnologia, la difesa dei mercati e lo spirito imprenditoriale. Inoltre, impedì che si superasse l’ambigua conciliazione medievale tra formalismo idealistico assoluto e dominio pratico dell’egoismo e del cinismo. Il Sud d’Italia, pertanto, durante altri tre secoli, si ridusse ad oggetto passivo della produzione e del commercio altrui”.
Vincenzo Zocco, ricercatore di storia, si è soffermato sul “labirinto di sicilianità” e ha affermato che il romanzo “Il giorno della civetta è uno specchio della questione meridionale”. Lo storico ha guidato gli studenti attraverso una stimolante analisi del romanzo di Leonardo Sciascia rivelando che “il libro non è solo un racconto sulla mafia, ma anche una rappresentazione simbolica delle sfide storiche e sociali che caratterizzano il sud Italia”.
Sciascia tende ad utilizzare “le vicende dei suoi personaggi – ha concluso Zocco- per riflettere sulle complesse relazioni tra le istituzioni siciliane e la società” .
Finito il ciclo degli incontri, il prossimo14 aprile, alle ore 9, secondo il regolamento del concorso del premio “Biagio Andò”, gli studenti svolgeranno la prova scritta ognuno nel proprio Istituto. Sarà compito della commissione esaminatrice scegliere i migliori elaborati a cui saranno assegnati un primo premio con una borsa di studio e un secondo premio con 10 borse di studio di minore entità. La premiazione è fissata per domenica 4 maggio alle ore 10 nell’aula magna I.i.s. “Fermi-Guttuso” di Giarre.
M.P.


Mario Pafumi
mario.pafumi@tiscali.it Mario Pafumi (OdG Sicilia N° 165054) Classe 1956. Giornalista pubblicista dal 1993. Sono stato responsabile di diversi uffici stampa e direttore responsabile di alcune testate cartacee e online. Dal 1990 corrispondente del Giornale di Sicilia, e dall'apertura, di GdS online. Redattore di Freepressonline dal 2024.