16 Novembre 2024

Siciliani nel mondo con la valigia in mano: la fotografia del Report

Siciliani nel mondo con la valigia in mano: la fotografia del Report

I siciliani sono in costante spostamento. Gli iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero è del +826 mila. La fotografia del rapporto Migrantes 2024. In aumento gli studenti stranieri a Catania

Non si sono mai fermati i fenomeni migratori. Nemmeno nell’era della globalizzazione. Tant’è che dalle cifre riportate nella 21° edizione del Rapporto degli Italiani nel mondo, si coglie come l’Italia sia il Paese delle migrazioni plurime, in cui ci sono anche gli italiani che tornano “a casa”, sebbene però siano molti di più quelli che se ne vadano. La Sicilia, spesso fanalino di coda nelle varie classifiche, si trova in questo caso in pole position.

Gli iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE) fotografano gli spostamenti: la Sicilia è la regione che ne ha di più (+826 mila), seguita dalla Lombardia (+641 mila) e dal Veneto (+563 mila).

Il 45,8% degli iscritti all’AIRE è di origine meridionale (oltre 2,8 milioni, di cui 956 mila isolani).

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Il primato dei siciliani

Il 13,5% dei residenti (di cui 391.456 donne e 434.660 uomini) ha preso il largo e ha scelto alte destinazioni. Che la migrazione italiana (del sud Italia verso il Nord) sia una storia mai finita e sempre in itinere lo attestano anche i dati sulle classi di età.

Nel 2022, la Sicilia era al terzo posto tra le regioni per le quali era più consistente il flusso migratorio degli italiani verso l’estero: circa 8 mila persone pari all’8,2%. Il primato per quell’anno era della Lombardia (circa 19 mila, pari al 19,2%), seguita dal Veneto (circa 9.500, pari al 9,6%).

Nel 2022 e 2023, i principali paesi di destinazione sono ancora il Regno Unito (nonostante la Brexit) e la Germania, seguiti da Svizzera, Francia, Spagna, Brasile e Stati Uniti.

 

Il nuovo ascensore sociale è l’estero.

Complici la mancanza di lavoro, l’assenza di meritocrazia e un livello di istruzione basico o comunque non al pari di altre nazioni economicamente più sviluppate, dall’Italia e in particolare dalla Sicilia, si parte in numero maggiore e con profili sempre più complessi. Nella pagina accanto, troverete le esperienze di chi si è trasferito all’estero.

 

L’istruzione: un ponte verso un’identità collettiva che abbracci tutte le culture

La conoscenza e l’istruzione sono uno dei caratteri fondanti dell’effetto migratorio. Va detto che, se c’è chi dalla Sicilia fugge, c’è anche chi invece, trova riparo, accoglienza.

Il Rapporto Caritas-Migrantes 2024 “Popoli in Cammino” presentato a Catania di recente, fotografa la città e la sua provincia con oltre 5mila alunni stranieri, con cittadinanza non italiana, il 50% nati in Italia, che costituiscono il 3% del totale della popolazione studentesca provinciale. Un numero in crescita, rispetto alla rilevazione 2021/2022, di circa 400 unità.

Gli studenti stranieri – spiega don Nuccio Puglisi, direttore della Caritas diocesana di Cataniaappaiono desiderosi di apprendere, frequentare, inserirsi, proprio attraverso la scuola, all’interno di una società autoproclamantesi aperta e multietnica, ma che nega loro la cittadinanza (anche ai nati in Italia, e cioè il 48% di questi studenti) fino al compimento dei 18 anni. Si parla certamente di precariato nel lavoro, ed è un problema. Ma non è forse peggio un precariato scolastico, dove – mentre impari a sentirti italiano – non hai la possibilità di esserlo?”.

Ma i siciliani sono inclusivi?

La presentazione del rapporto sull’immigrazione – ha evidenziato don Carlo Palazzolo direttore dell’Ufficio per la Pastorale dei Migranti dell’Arcidiocesi di Catania non deve essere vista come una semplice condivisione di numeri perché parliamo di persone come noi, né tantomeno come un evento rivolto ai cosiddetti ‘addetti ai lavori’, ma all’intera collettività per prendere coscienza di un fenomeno naturale, quello delle migrazioni, poiché coinvolge l’essere umano da sempre, e del suo impatto, non emergenziale, nella nostra società. Questo rapporto è una preziosa occasione per riflettere sul cammino di apertura e di inclusione della nostra società, su quanto è chiamata ancora a crescere e sulla percezione che essa possiede sui migranti, molti dei quali, ormai, sono ben radicati nel nostro tessuto sociale, soprattutto nell’ambito scolastico”.

Insomma, si parla di apertura e di inclusione della nostra società, ma è ancora forte la percezione che esistano ancora i pregiudizi (e gli ostacoli) sui migranti, già a partire dall’ambito scolastico. E in questo, anche i siciliani, non sono da meno.

Catania si colloca al terzo posto tra le province siciliane per numero di studenti stranieri, dopo Ragusa (6.177) e Palermo (5.194). In Sicilia sono complessivamente 28.738.

Gli stranieri residenti al 1°gennaio 2024 nel territorio della Regione Sicilia ammontano a 200.340, un numero in crescita del +5% circa rispetto all’anno precedente e con un’incidenza del 4,2% sul totale della popolazione residente in Regione (molto al di sotto della media nazionale pari al 9%). La distribuzione per genere della presenza straniera mostra una leggera prevalenza maschile (53,7%).

A Catania quasi la metà degli studenti stranieri ha origini europee, in gran parte provenienti da Paesi dell’Unione Europea, seguita dall’Asia, trainata dalla forte presenza di comunità provenienti da Sri Lanka e Bangladesh. Al terzo posto si colloca l’Africa.

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Simona D'Urso

Simona D'Urso

Giornalista sin dai primi passi al liceo, poi all’interno della facoltà di Lettere moderne, quindi nella vita di tutti i giorni, ha fatto di questa professione il suo motto: conoscere per sapere, sapere per vivere meglio. Iscritta all'Ordine nazionale dei Giornalisti, è specializzata negli Uffici stampa, ma la cronaca ha il suo fascino.