27 Aprile 2024

Catania, la provincia più multietnica in Sicilia

Catania, la provincia più multietnica in Sicilia

È cresciuta di circa 500 la comunità straniera nel territorio etneo, il 4,8% dei residenti

Asec Trade S.r.l.

Catania si conferma la prima provincia siciliana per numero di stranieri residenti, pari a 36.357, seguita da Palermo (35.336) e Ragusa (33.638). Il dato etneo vale il 18% del totale dei residenti a livello siciliano – pari a poco più di 200mila – e nella provincia il primo comune di riferimento è Catania con 14.359 stranieri residenti registrati, seconda dopo Palermo con 25.019. La prima comunità del capoluogo etneo proviene dallo Sri Lanka (2.540), seguita dalla Romania (1.908), e dal Bangladesh (1.318). Poi Mauritius (972), Senegal (929) e Cina (915).

Cresce di circa 500 unità  – con una tendenza positiva del 4% – la popolazione straniera residente a Catania tra il 2022 e il 2023, passata da 13.816 a 14.359 che valgono poco meno del 5% del totale della popolazione residente. Lo dicono i dati Istat che sono stati commentati nel corso della presentazione del report Caritas Migrantes 2023 “Liberi di scegliere se migrare o restare” alla presenza di monsignor Salvatore Genchi, vicario generale dell’Arcidiocesi di Catania, e di don Nuccio Puglisi, direttore Caritas Catania don Carlo Palazzolo, direttore Migrantes Catania e di Simone Varisco, curatore del Rapporto Caritas-Migrantes.

Emerge, numeri alla mano, la crescita della popolazione straniera residente, anche se l’incidenza nel comune capoluogo etneo sul totale dei residenti (4,8%), pur essendo superiore a quella siciliana (circa il 4%), è ancora inferiore a quella nazionale (8,6%).  Storie di migranti che raccontano anche il consolidamento della loro presenza sul territorio, andando oltre l’emergenza di viaggi e arrivi. Lo dicono le imprese straniere attualmente registrate in Sicilia, pari a circa 30mila secondo dati Unioncamere, con un’incidenza in crescita – circa 200 imprese in più tra il primo e secondo semestre del 2023 – ma ancora contenuta sul totale delle imprese regionali (6,3%) mentre altrove, in realtà dove il tessuto produttivo è più ramificato, i valori assumono un altro tenore: Liguria (16%), Toscana (15,8%), Emilia-Romagna (13,7%), Lombardia (13,6%). A Catania, dove sono poco meno di 1.500, l’incidenza è ancora più bassa (5,3%).

redazione

redazione