25 Maggio 2024

La “Piccola Assisi” ad Altarello di Giarre

La “Piccola Assisi” ad Altarello di Giarre

La Piccola Assisi ad Altarello di Giarre unisce i cristiani nel segno della Croce. Diverse fedi religiose si sono confrontate

Asec Trade S.r.l.

L’incontro interreligioso “Piccola Assisi” 2024, svoltosi venerdì 25 maggio nella Chiesa parrocchiale Maria Ss. Di Portosalvo, nella frazione giarrese di Altarello, è stato un evento, promosso, anche quest’anno anno, dal parroco, Don Sostene Distefano, a cui hanno aderito alcuni rappresentanti religiosi per pregare per la pace.

All’incontro di quest’anno hanno partecipato i rappresentanti delle chiese cristiane

Tancredi Sciglio e Annalisa Raneri dei Francescani ecumenici di Taormina (FET); Pope Egidio della Chiesa Ortodossa San Giacomo Maggiore di Messina; Reverendo Peter F. Casparian, Chiesa anglicana, della St. Mark’s Episcopalismi Church e il Vescovo della Diocesi di Acireale Monsignor Antonino Raspanti che ha presieduto i lavori.

L’incontro teologico si è svolto secondo lo spirito di Assisi, un modello di dialogo tra le religioni basato sulla fraternità e sull’unità della famiglia umana creata da Dio

Il tema prescelto è sviluppato da ciascun rappresentante è stato “La vita re-siste. Va’, ripara la mia casa”, letto alla luce del Crocifisso. Su questo tema i rappresentanti dei FET hanno analizzato gli aspetti peculiari del simbolo Cristiano per eccellenza, come segno, simbolo e immagine. Il Pope Egidio, nel corso di un lungo e articolato intervento, ha approfondito ben due argomenti:

la Croce bizantina di San Damiano e la Croce orientale sotto gli aspetti teologico artistico e simbolico.

Una sintesi complessa. Riguardo alla croce di San Damiano, non è possibile identificare con certezza i due santi ai lati della croce, ma non vi è dubbio che essi, comunque, rappresentino l’umanità intera raggiunta dal vangelo, siano essi due evangelisti o due apostoli o il popolo ebraico ed i gentili, riuniti in unità. La croce di San Damiano era una di un certo numero di croci dipinte con figure simili nel XII secolo in Umbria, secondo la tipologia del Christus triumphans.

Il nome dell’artista è sconosciuto ma l’opera è databile all’anno 1100 circa

Il simbolo della croce è tra i simboli più potenti e più ricchi di significato nell’immaginario collettivo dell’uomo. Qualunque sia la fede religiosa, la cultura o la tradizione, in qualunque parte del mondo, la croce assume sempre un significato carico di sacrificio e redenzione, di sofferenza e di senso rivalsa. Dal momento che la tradizione ortodossa non fa grande uso di statue, la rappresentazione tridimensionale del Cristo appeso viene a mancare. È sostituita da una raffigurazione, realizzata direttamente sul materiale della croce, senza rilievo.

“Il Cristiano non si inchina davanti ad una statua o ad un’effigie, ma davanti a Colui che vi è rappresentato”

Il reverendo Peter F. Casparian texano di origine armena, ha sottolineato come gli anglicani siano profondamente cristiani nonostante si pongano tra cattolicesimo è protestantesimo in una posizione che comunque riconosce il profondo valore del crocifisso come simbolo mondiale di distinzione e di fede. Non importa la dimensione o la fattura del crocifisso, ciò che conta è la profondità del messaggio interiorizzato.

La conclusione è stata del Vescovo Raspanti, che ha letto la Predicazione di Pietro o Annuncio di Pietro o Kerygma Petri, un testo con attribuzione pseudoepigrafa a Pietro apostolo. Datato al II secolo, scritto in greco, conteneva argomentazioni apologetiche a favore del cristianesimo nascente. Partendo da questo annuncio ha sviluppato un ragionamento profondamente teologico, sottolineando quanto sia importante riscoprire la fede per comprendere nel loro senso più profondo il vero significato dei simboli. È necessario farlo perché in questo particolare momento si nota una certa difficoltà soprattutto per i giovani, che mancando di formazione e di basi, trovano le funzioni sacre “noiose e prive d’interesse”.

L’idea che Dio abbia lasciato morire suo Figlio sulla croce per liberare la gente da tutti i peccati ha qualcosa di mostruoso

E infatti il simbolo della croce è pieno di contraddizioni, messaggi difficili e ambiguità. Inoltre, e proprio per questo motivo, vale assolutamente la pena di esaminare intensamente il simbolo più importante del cristianesimo, profondamente diverso tre cattolici e ortodossi.

“Forse – ha detto Raspanti – la croce ortodossa è più completa rispetto a quella Cattolica, perchè Gesù è rappresentato si sulla croce, ma risorto. Ma questo possono comprenderlo bene solo gli iniziati”.

Con la crocifissione di Gesù si è stabilito un collegamento tra l’esistenza terrena e il cielo

L’asse orizzontale della croce rappresenta di solito l’esistenza terrena e la connessione con gli esseri umani. All’asse verticale viene attribuito il significato del divino La croce può essere interpretata come un segno di speranza, che rappresenta il perdono dei peccati e la riconciliazione di Dio con l’umanità. Anche i cristiani credenti intendono il simbolo come segno di vittoria: con la crocifissione e la resurrezione dopo l’atrocità, la morte è stata finalmente superata.

Nel 1969, l’ex papa Benedetto XVI sottolineava l’interpretazione moderna secondo cui il movimento della croce dimostrava che Dio in Cristo ha riconciliato il mondo dentro di sé.Piccola assisi

di Mario Pafumi

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Daniele Lo Porto

Daniele Lo Porto

Daniele Lo Porto (OdG Sicilia N^ 50259) Classe 1959. Giornalista professionista dal 1992. Sono stato capo dell'Ufficio stampa della Provincia regionale di Catania e redattore di Telecolor. Dal 1984 corrispondente del Giornale di Sicilia, dal 2020 di Tgs e di Freepressonline. Nel 2008 nominato Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.