30 Gennaio 2020
L’USB lancia una campagna di solidarietà a sostegno dei lavoratori francesi in lotta
L’USB e la FSM (Federazione Sindacale Mondiale) sostengono le lotte delle lavoratrici e dei lavoratori francesi in lotta. Una lotta con sciopero che continua da oltre 50 giorni consecutivi, che vede in piazza con estrema determinazione anche i vigili del fuoco ( nelle foto). E proprio i vigili del fuoco sono stati caricati dalla polizia. Ma le vigilesse e vigili del fuoco hanno resistito e non hanno fatto un solo passo indietro, costringendo la polizia a tornare indietro sui propri passi.
Di seguito, l’appello dell’USB in sostegno alla dura lotta in corso in Francia e dei documenti della CGT con cui l’USB vanta un forte rapporto di amicizia e di solidarietà internazionalista.
Parte la campagna dell’USB “Sostengo la lotta in Francia”
INSIEME FINO ALLA VITTORIA! “
“L’Unione Sindacale di Base lancia una campagna di solidarietà a sostegno dei lavoratori in lotta che stanno sostenendo scioperi da oltre 50 giorni.
Un movimento generale contro la riforma delle pensioni, contro il governo e contro un modello sociale per i ricchi e contro lavoratori dipendenti, pensionati, cittadini
per sostenere la lotta dei lavoratori francesi si può usare il seguente IBAN:
IT09M0538703227000035041043 con la causale: “sostengo la lotta in Francia”
INSIEME FINO ALLA VITTORIA!
Per contatti c.dellaporta@usb.it
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Comunicato dei compagni della FNIC-CGT France
“Dal 5 dicembre, molti sindacati francesi, in prima linea la #CGT, si stanno opponendo ad una riforma del sistema pensionistico che Macron e il suo governo vogliono imporci. Fin dall’inizio, la determinazione di tutti coloro che fanno parte del movimento è stata evidente.
La maggioranza della popolazione sostiene gli scioperi e il movimento: Il 66% degli intervistati ritiene il movimento giustificato, e il 60% degli intervistati sostiene lo sciopero. Questi sondaggi sono stati effettuati dopo che il governo ha annunciato il ritiro “provvisorio” dell’età “cardinale”, età che ha confermato il pensionamento a 64 anni invece dei 62 di oggi. Questo pseudo passo non ha ingannato nessuno. La manovra (governo / datori di lavoro / sindacati riformisti) non ha funzionato, a riprova del fatto che i cittadini sono ben consapevoli di ciò che accadrà al regime pensionistico solidale.
Il governo, sostenuto da alcune organizzazioni sindacali, rimane sordo a una richiesta che dopo più di 50 giorni di durissimo conflitto è sostenuta da una larghissima maggioranza dell’opinione pubblica.
La determinazione dei lavoratori dipendenti, dei pensionati, dei cittadini, non si indebolisce,
perché molti hanno capito che si tratta di due progetti della società che si confrontano oggi e che, dietro la questione delle pensioni, è l’intero nostro modello sociale ad essere messo in discussione.
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La FNIC-CGT invita tutti i sindacati a continuare la lotta
“I nostri genitori, i nostri bisnonni hanno combattuto, sono morti, per realizzare un progetto sociale, perché abbiamo diritto a una protezione sociale di alto livello, indipendentemente dalla nostra categoria professionale, in cui ognuno paga secondo i propri mezzi e riceve secondo le proprie esigenze.
Dopo più di 50 giorni di sciopero, i lavoratori che sono le punte di diamante di questo conflitto, come i lavoratori delle ferrovie, dell’energia, della raffinazione o della RATP, passano ad altre forme di azione diverse dallo sciopero continuativo. Ma sono ancora mobilitati contro la politica del governo e la sua riforma antisociale.
Lo sciopero in azienda rimane lo strumento principale, per ottenere la cancellazione di questa riforma, ed è uno strumento di pressione, che blocca l’economia. Il ritiro di questa riforma comporta anche azioni “a pugni”, in cui i lavoratori devono impegnarsi a bloccare i profitti e far capire al governo che non vogliono il loro modello di società.
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La FNIC-CGT invita tutti i sindacati a continuare la lotta, a convocare le assemblee generali dei lavoratori per discutere il blocco della produzione e dei servizi, e ad aderire a tutte le iniziative che contribuiscono a bloccare l’economia.
Quello che oggi rovina la Francia è il governo, valletto dei capitalisti, che sta facendo di tutto per distruggere i nostri sistemi di protezione sociale.
La FNIC-CGT invita a scioperare il 28, 29 e 30 gennaio 2020 e a nuovi giorni di azione nelle
settimane successive.
Siamo sempre determinati e mobilitati fino al ritiro del progetto di riforma!”.