26 Maggio 2019
Spagna, violenta rissa a Cadice: arrestati quattro studenti italiani in Erasmus
In Spagna, a Cadice, fuori da un locale si è verificata una violenta rissa che ha visto coinvolti in prima persona quattro studenti italiani in Erasmus. Questi sono stati arrestati e dovranno dare la loro versione dei fatti e il giudice dovrà decidere se convalidare o no il fermo.
Violenta rissa a Cadice
La rissa violenta è avvenuta al Momart Club, discoteca molto famosa a Cadice, in Spagna. Quattro studenti italiani in Erasmus, originari della Campania e di età compresa tra i 21 e 29 anni, hanno preso a calci e pugni un ragazzo spagnolo, il quale attualmente è in coma farmacologico.
Si cercano di capire le motivazioni di così tanta violenza e quale può essere stata la causa scatenante il pestaggio. C’è da dire che, i quattro italiani potrebbero anche rispondere di tentato omicidio, se le condizioni di salute del ragazzo spagnolo dovessero aggravarsi.
Il giudice deciderà se convalidare il fermo
I ragazzi dovranno raccontare la loro versione dei fatti e il giudice, a seguito di ciò, deciderà se convalidare il fermo oppure no. Il consolato italiano ha messo a disposizione l’assistenza legale. Nel frattempo, gli inquirenti stanno analizzando il filmato che uno degli addetti alla sicurezza della discoteca ha prontamente girato quando si è verificata la rissa.
Le immagini riportano una violenza inaudita e, la vittima, è caduta a terra a seguito di un pugno in faccia e un calcio alla testa. Immediatamente, il ragazzo spagnolo ha perso conoscenza, e i presenti non riescono ad aiutarlo.
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“Gli italiani erano molto ubriachi”
Ignacio, responsabile di sala del Momart Club, ha raccontato a Repubblica: “Non so cosa sia successo tra quei due gruppi, la nostra barista mi ha detto che gli italiani erano molto ubriachi. Il ragazzo spagnolo, coinvolto maggiormente nella violenta rissa, è una nostra vecchia conoscenza. Lui e suo fratello finiscono spesso in risse e pestaggi, sono delle teste calde, credo abbiamo anche dei precedenti penali“.
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