21 Aprile 2019
Sri Lanka, esplosioni sconquassano chiese e hotel. Attentati in risposta ai morti in Nuova Zelanda
Sono otto le le esplosioni che hanno sconquassato lo Sri Lanka devastando chiese e hotel. Il bilancio provvisorio è di 215 morti e almeno 500 feriti.
Attentanti in risposta a quelli in Nuova Zelanda
Secondo gli inquirenti locali l’attacco è una risposta da parte di un’organizzazione estremista in risposta agli attentanti in Nuova Zelanda, dove morirono 50 musulmani. A riferirlo il ministro della Difesa cingalese, Ruwan Wijewardene, in un intervento in Parlamento. Il sospetto è che dietro agli attentanti vi sia una rete ben organizzata. I kamikaze sono entrati in azione nelle chiese camuffandosi fedeli in preghiera. Negli hotel, invece si sono confusi in mezzo ai turisti. Il giornale El Mundo riporta che nell’hotel Cinnamon, il kamikaze era in fila per la colazione di Pasqua ed ha aspettato che fosse il suo turno di essere servito per fare esplodere l’ordigno che aveva con se. Lo stesso giornale spagnolo riporta anche che i terroristi avevano preso delle camere negli alberghi come normali clienti.
Bilancio provvisorio: 310 morti e 500 feriti
Sono 40 le persone fermate ed essere sospettate di aver partecipato a vario titolo negli attentati dinamitardi che hanno colpito la capitale Colombo. Otto le esplosioni coordinate che hanno colpito chiese e hotel, provocando un bilancio provvisorio di 215 morti e di almeno 500 feriti. Nel paese è stato proclamato, subito dopo gli attentati, lo stato di emergenza, un coprifuoco di 12 ore e l’oscuramento dei social e dei servizi di messaggeria. Secondo le autorità locali fra le vittime 30 stranieri: 8 dal’India, altrettanti dal Regno Unito, 4 dagli Usa, 3 dalla Danimarca (i 3 figli dell’imprenditore di abigliamento Anders Holch Povisen; 2 svizzeri; 2 spagnoli, 2 australiani e due cinesi. Altri provenivano da Olanda, Giappone e Portogallo.
Otto esplosioni in chiese e alberghi
Le otto esplosioni hanno colpito chiese e hotel di lusso frequentati da turisti, 35 dei quali figurerebbero tra le vittime. Alle ore 9.30 locali è cominciato l’inferno con sei esplosioni avvenute in simultanea. Dopo un’ora c’è stata una settima esplosione in un albergo nel sobborgo di Dehiwala che ha provocato la morte di almeno 2 persone. Infine l’ottava nel sobborgo di Dematagoda della capitale dello Sri Lanka Colombo. Le Autorità sospettano che ad entrare in azione siano stati dei gruppi di kamikaze.
Le chiese colpite
A distanza di ore gli attacchi ancora non sono stati rivendicati. L’Arcidiocesi ha cancellato tutte le cerimonie inerenti ai festeggiamenti della Pasqua. Le forze di sicurezza, che hanno esortato la popolazione a restare in casa e a stare calma, sospettano che due delle esplosioni in chiesa siano state causate da attentatori suicidi .Una delle chiese è il santuario di Sant’Antonio, le altre due chiese si trovano una a Negombo, città a maggioranza cattolica a nord della capitale, e l’altra nella città orientale di Batticaloa.
Gli alberghi
I tre alberghi tutti a cinque stelle sono: Cinnamon Grand, Kingsbury e Shangri-La. Una fonte dell’ospedale ha detto che tra le vittime ci sono cittadini americani, britannici e olandesi. Sono state già confermate dalle ambasciate una vittima portoghese e una cinese.
Il numero della Farnesina per le segnalazioni
La Farnesina in un tweet ha comunicato che l’unità di crisi è è in contatto con l’Ambasciata italiana a Colombo “per effettuare verifiche sugli attacchi in #SriLanka”. Nel tweet è indicato anche un numero di telefono a cui rivolgersi per eventuali segnalazioni: 00390636225.
Bandante cingalese che lavorava a Catania tra le vittime
Tra le vittime una donna che lavorava a Catania come badante dagli anni 90. Era andata, per festeggiare le festività pasquali, nel suo paese d’origine. Poi avrebbe proseguito verso l’Australia a trovare la figlia. Il marito, suo connazionale, era rimasto a Catania. La donna Haysinth Rupasingha, di 55 anni, è morta a seguito dell’esplosione avvenuta nella chiesa di San Sebastiano a Katuwapitiya nella provincia di Negombo. A darne la notizia Migrantes, diretta dal diacono Giuseppe Cannizzo. Alle ore 18 del 25 aprile nella chiesa di Santa Maria dell’Ogninella, frequentata assiduamente dalla donna, si terrà una veglia in preghiera.
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