12 Marzo 2019

Disastro aereo Etiopia, scatta la fobia Boeing 737Max

Dopo il disastro aereo avvenuto in Etiopia scatta la fobia verso il velivolo Boeing 737Max in tutto il mondo. Mentre entrano nel vivo le inchieste sull’incidente i passeggeri non si sentono sicuri.

Germania e Francia e Gran Bretagna chiudono ai 737

Cieli chiusi per i Boeing 737 da parte dapprima della Gran Bretagna e successivamente anche per la Germania e la Francia. Il governo tedesco annuncia lo stop ai voli per l’aereo che è stato coinvolto nel disastro in Etiopia. La notizia è stata data da un portavoce del ministero dei Trasporti di Berlino e dalla Direzione Generale per l’aviazione civile di Parigi. Successivamente è stato disposto lo stop anche nello spazio aereo irlandese.

Scatta la fobia contro il Boeing737

Non sono bastate le rassicurazioni da parte della Boeing che ha annunciato l’aggiornamento del software di gestione del velivolo, nemmeno le rassicurazioni degli esperti di ingegneria aeronautica che si sono succeduti a tranquillizzare sulla sicurezza. Parecchi paesi hanno già deciso di fermare i voli del Boeing 737. I timori sulla sicurezza dell’aeromobile sono alimentati dal fatto che quello avvenuto in Etiopia è il secondo incidente a distanza di pochi mesi sempre con le stesse modalità: subito dopo il decollo problemi e schianto.

Bergamini chiede controlli supplementari

Dopo che Cina, Indonesi, Thailandia, Singapore e Austria hanno annunciato lo stop per i velivoli 737Max della Boeing, arriva la dichiarazione bomba di Deborah Bergamini, vicepresidente della Commissione Trasporti alla Camera e Responsabile Trasporti di Forza Italia. “Anche l’Australia ha sospeso i voli dell’aereo B737Max. Non si capisce perché l’esecutivo, l’Enac e gli organi preposti si oppongano alla richiesta di Forza Italia per un supplemento di controlli sui voli operanti in Italia – scrive in una nota Bergamini – in assenza dei quali occorre sospendere l’operatività di questi voli. Nessun rischio reale e potenziale a carico dei passeggeri può essere tollerato finché non si sarà assolutamente certi della sicurezza di questi aerei. Dire che i velivoli ‘rispettano le prescrizioni operative del costruttore’ non basta“.

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redazione

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