22 Febbraio 2019

Minorenne nordcoreana rimpatriata, l’ambasciatore: “Nessun rapimento”

“Nessun rapimento”, la minorenne figlia dell’ex ambasciatore nordcoreano, “ha chiesto lei di essere rimpatriata”. Questa la versione del successore di Jo Song Gil.

La minorenne avrebbe chiesto il suo rimpatrio

Secondo il racconto del successore di Jo Song Gil, ex ambasciatore nordcoreano a Roma, il suo predecessore non aveva alcun motivo  politico di disertare. La sua figlia minorenne “odiava i suoi genitori perché la lasciavano sempre sola a casa“. Per questo motivo la giovane aveva chiesto di “tornare a Pynogyang dai nonni”. “Ora sta bene e riceve le cure mediche“, ha riferito il diplomatico nordcoreano, che ha aggiunto che chi ha parlato di “rapimento lo ha fatto per ostacolare i rapporti tra l’Italia e la Corea del Nord”. Quindi secondo il successore di Jo Song Gil, la ragazza sarebbe stata strumentalizzata. Questo quanto riferito in una lettera al presidente dell’ Unione europea.

I fatti e le date ricostruiti dalla Farnesina

La Farnesina aveva ricostruito le fasi della vicenda, dopo le voci di sospetti che la ragazza fosse stata rapita.  Du note formali al riguardo. La prima, datata 20 novembre 2018, con la quale veniva data notizia dell’assunzione delle funzioni di incaricato d’affari a Roma da parte del signor Kim Chon. La seconda, datata 5 dicembre 2018, con la quale si informava che l’ex incaricato d’affari Jo Song Gil e la moglie avevano lasciato l’ambasciata il 10 novembre e che la figlia, avendo richiesto di rientrare nel suo Paese dai nonni, vi aveva fatto rientro il 14 novembre 2018. La Farnesina sottolinea inoltre di non disporre di altre informazioni a riguardo.

Il Senatore di Forza Italia Antonio Razzi, aveva in seguito confermato la versione della Farnesina aggiungendo che la ragazza, che soffre anche di una disabilità, “Quei due sciagurati hanno lasciato da sola una figlia minorenne e anche disabile“, ha commentato il senatore.

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redazione

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