09 Ottobre 2018
Addio alle auto entro il 2030: Oslo città ad emissioni zero
Oslo, la capitale metropolitana, diventerà una città ad emissioni zero entro il 2030: niente più macchine e inquinamento entro quella data. Il progetto segnerà l’inizio di una vera e propria Rivoluzione Verde.
La nascita e l’annuncio del progetto
La giunta guidata da laburisti, socialisti e verdi ha annunciato nell’autunno del 2015 il progetto. Il parlamento lo ha approvato. Un provvedimento in questo senso era necessario perché la Norvegia emette circa 53 milioni di emissioni di CO2 ogni anno. Per questa ragione, Oslo è pronta a dire addio alle macchine e all’inquinamento. In verità, l’iniziativa è parte di un progetto più ampio che ha come obiettivo la riduzione del 95% delle emissioni di CO2 entro il 2030.
I cambiamenti alla vita cittadina, ai trasporti e alle case
Il piano tocca tutti gli ambiti della vita cittadina e prevede la trasformazione di 730 mila metri quadrati di spazi urbani. Si vuole digitalizzare i servizi, pedonalizzare il centro storico, introdurre una tassa sul traffico e sostituire i parcheggi con parchi. È prevista anche una creazione di piste ciclabili e un potenziamento dei trasporti pubblici. Autobus e tram della Linea Ruter circoleranno più spesso e allungheranno le loro tratte in modo da coprire anche i dintorni di Oslo. Per traghetti e crociere, invece, si pensa ad un sistema di elettrificazione delle banchine.
La giunta vorrebbe eliminare le stufe a legna, ancora molto diffuse nelle abitazioni che generano gran parte delle emissioni di CO2. Stesso discorso vale per gli scaldabagno e le caldaie. Al loro posto si prevede l’utilizzo di pannelli solari.
Ci saranno a disposizione incentivi ed agevolazioni fiscali per chi vuole ristrutturare la propria casa per avere un migliore isolamento termico. Un’altra soluzione potrebbe essere il teleriscaldamento. Questo rifornisce già il 20% degli edifici della città, ma si pensa ad un potenziamento.
Quanto costa la Rivoluzione Verde? Come viene finanziata?
La Rivoluzione Verde è molto costosa. Raymond Johansen, a capo del governo di Oslo, ha spiegato in un’intervista ad EurActive che lo Stato ha dato 40 milioni di corone, in euro quasi quattro milioni, per finanziare questo impianto. La giunta è anche pronta a spendere più di 91 milioni di euro per la digitalizzazione. L’acquisto di bici elettriche, invece, dovrebbe costare intorno ai 675mila euro.
Come viene finanziato questo progetto? Essenzialmente in due modi. Innanzitutto, con le tasse. Secondo uno studio di Confcommercio, nel Paese solo l’1% delle attività viene svolta in nero e la percentuale di evasione fiscale è tra le più basse non solo in Italia, ma nel mondo. Il secondo modo è la possibilità di attingere al più grande fondo sovrano del mondo: 790 miliardi di euro accumulati negli anni dopo la scoperta dei pozzi di petrolio. Mettendo da parte l’oro nero, il Paese avrà una risorsa in più per il progetto.
I primi risultati del progetto
A distanza di due anni dalla presentazione ufficiale del progetto già ci sono i primi risultati. In città, ad esempio, ci sono nuovi edifici senza parcheggi per le auto e la posta viene consegnata a bordo di bici cargo. Le aziende immobiliari hanno iniziato a usare strumenti nuovi come le betoniere elettriche e ristrutturano molte più case rispetto al passato. È anche una questione economica, non solo di sensibilità ambientale: gli abitanti di Oslo hanno capito che, così facendo, il valore della loro casa sul mercato aumenterà.