29 Novembre 2024
Al Cine Teatro Rex di Giarre il mistero Balsamo Cagliostro
Un antico manoscritto anonimo in latino che passa ora di mano in mano. Alcuni appassionati studiosi che da diversi anni cercano di fare luce sul mistero Balsamo-Cagliostro e il Rito Egizio di cui il Grande Cofto fu fondatore: Santo Primavera e Tommaso De Chirico.
Il tutto nell’ambito del processo della Santa Inquisizione che si svolse a Roma e portò alla condanna del Conte di Cagliostro, alla sua reclusione nella cella chiamata del “pozzetto” e alla successiva controversa morte nel Forte di San Leo. Ciò di cui si parlerà a Giarre il 10 dicembre alle 9.30 al Cine Teatro Rex, in un invito rivolto alle scuole e non solo. Gli attori provenienti da Verona, Stefano Paiusco e Stefania Riva si esibiranno in una rappresentazione teatrale storiografica: il processo e la sua prigionia a San Leo, la fuga precipitosa e la sua tragica morte.
Ci sono tutti gli ingredienti perché questo evento, nato sulla scia dell’interessante convegno “Cagliostro torna in Sicilia” svoltosi a luglio 2024 ad Acireale, promosso sempre da Santo Primavera e che adesso sarà presentato nella laica Giarre dalle forti tradizioni culturali risorgimentali, lasci il segno sia per la novità della ricerca storica che per gli interrogativi che suscita, supportati da approfonditi studi di esperti.
Un antico manoscritto
Partiamo dal manoscritto di 40 pagine che sarà svelato in anteprima proprio a Giarre e il cui frontespizio in latino recita:
“Iosaphi Balsami qui Comitis Caliostri nomen sibi fraudolentar adscivit Summarissima ex Processu derivata Historia. Accassit Appendix=Da Aegyptio Ritu a Caliostro restituto ac propagato” (La sintetica storia tratta dal processo di Giuseppe Balsamo, che si attribuì fraudolentemente il nome di Conte di Cagliostro, In Appendice =Il Rito Egizio da Cagliostro recuperato e diffuso).
Scritto sul finire del 1700 da mano ignota, il manoscritto in carta filigranata, periziata da esperti calligrafici che ne hanno conclamato l’autenticità storica è sicuramente risalente allo stesso periodo in cui si svolse il celebre processo di Santa Romana Chiesa al “pericoloso” Cagliostro. Nei quindici mesi fra prigionia preventiva e processo, dal 27 dicembre 1789 ad aprile del 1791.
La sua importanza e originalità consiste innanzitutto nel fatto che sia stato redatto interamente in latino, mentre il famoso Compendio del Barberi fu scritto in italiano volgare e tradotto in altre lingue soltanto anni dopo. Anticiperebbe per questo l’opera dello stesso Barberi?
Perché fu compilato? A quale scopo doveva servire? Le domande sono più che legittime. Gli studiosi, così come il sottoscritto, avanzano l’ipotesi – ben motivata leggendo il libro e la sua traduzione in italiano – che si tratti di una prima copia forse riservata agli ambienti ecclesiastici e che dovesse subito servire a meglio comprendere i misfatti contestati al Cagliostro e così ad avallare una damnatio memoriae universale.
Leo Cantarella:”La città di Giarre, di cui mi onoro essere Sindaco, è stata da sempre luogo di idee, libertà, confronto e cultura. Proprio per questo, con l’Assessore Giuseppe Cavallaro abbiamo voluto patrocinare e sostenere questo evento di elevato valore storico: la presentazione di un documento inedito proprio qui, a Giarre. Mi pregio di accogliere con grande interesse questo incontro fra studiosi che prende spunto dalla storia risorgimentale di Giarre. La dialettica costante fra l’identità cattolica della Città e la tradizione laica della borghesia del nostro territorio ha reso Giarre protagonista culturale del Risorgimento italiano. Il più grande storico del Risorgimento italiano, Rosario Romeo, nasce a Giarre e muove i primi studi proprio qui.
Desidero, nell’occasione, ricordare gli scritti del poeta, patriota e nostro concittadino, Giuseppe Macherione. Perché parlare adesso di questo personaggio?”
“Per il semplice motivo – continua Cantarella – che, analogamente a molti dei nostri compa- trioti, questa personalità fu a lungo osteggiata, e poi intenzionalmente soffocata, dalle Autorità Politiche, Legali e perfino Religiose, in quanto la sua voce e il suo operato furono in disaccordo al “politicamente corretto” di matrice conservatrice e reazionaria di quell’epoca, nonostante già in Francia fossero diffuse idee illuministe. Il Governo Pontificio è stato apertamente schierato a favore della Monarchia Borbonica, che regnava da tempo sul Regno delle Due Sicilie; tuttavia, questa posizione sarà poi contrastata con forza anche da patrioti della nostra città, ricordando che il 15 febbraio 1862, la Giarre laica e li- berale organizzò una dimostrazione contro il potere temporale del Papa. Il corteo con la banda e le bandiere tricolori partì da Giarre e terminò nella piazza di Riposto”.