23 Novembre 2024

Democrazia partecipata ma non troppo amata

Democrazia partecipata ma non troppo amata

Ottiene particolare attenzione soprattutto nei piccoli comuni, dove è più forte il sentimento di comunità

Il messaggio spesse volte non arriva forte e chiaro. Il coinvolgimento non è totale. Eppure, l’istituto della democrazia partecipata punta a istituire un rapporto diretto tra Pubblica Amministrazione e cittadini. Spinge a realizzare progetti per la collettività. Non sempre è così.

Un quadro chiaro emerge dai dati e dalle interazioni. Un esempio? Parliamo da Catania, il progetto più votato degli otto presentati è stato quello di Giuseppe Nicotra con 1.328 voti, che punta a creare un sistema di mobilità sostenibile nella zona di Trappeto Sud.

Complessivamente alla graduatoria hanno partecipato 3.516 voti. Quindi il campione di cittadini che hanno scelto di scommettersi è quasi all’1 per cento. Poco, troppo poco. Numeri sconfortanti.

Quali sono i progetti e i settori privilegiati? La realizzazione di opere volte ad abbattere le barriere architettoniche occupa senz’altro uno spazio significativo. Nel 2022 fu comprata a Fiumefreddo una sedia Job che permette a quanto hanno difficoltà motorie di raggiungere l’arenile.

Sempre nel comune jonico quest’anno l’arenile e il litorale è stato oggetto degli interventi più votati con la collocazione di fontane di acqua per favorire chi passeggia e corre con lo splendido scenario del mare, dopo aver collocato 3 docce. Presto sarà pure collocato un gazebo per gli anziani. Ma lo stesso comune fu inadempiente nel 2017 e venne multato di 12mila euro.

Oggi la Democrazia partecipata è concertata nei piccoli comuni, ma gli ultimi dati sono in controtendenza.

Spendiamoli Insieme è il progetto dell’associazione Parliament Watch Italia (PWI) per un buon uso dei fondi per la democrazia partecipata in Sicilia. Ricordiamo che la legge in Sicilia prevede l’obbligo di spendere almeno il 2% dei fondi che ricevono dalla Regione. Ciò non succede sempre. I fondi tornano indietro se il cittadino e le associazioni non presentono i progetti. Sono stati multati dalla Regione 178 Comuni che non avrebbero speso, in tutto o in parte, i fondi della democrazia partecipata 2022.

In Comuni come Giarre, Mascali e Paternò, tra gli altri – 49 in Sicilia – non ci sono documenti che attestino a quella data un processo di democrazia partecipata. Multati, invece, comuni come Belpasso e Linguaglossa dove rispettivamente si sono completati il corso sportivo gratuito e il playground. Progetti realizzati. Un paradosso.

Probabilmente, come chiarisce il rapporto di Spendiamoli Insieme, un difetto di comunicazione alla base di tutto.

Nunzio Currenti

Nunzio Currenti