11 Novembre 2024
“Guerra e Pace”, spettacolare inizio stagione al Teatro Stabile
L’adattamento teatrale del romanzo storico di Lev Tolstoj di fama mondiale pubblicato nel 1867
Si apre il sipario alla Sala Verga del Teatro Stabile di Catania che lo scorso venerdì, 8 novembre, ha ospitato la messa in scena dello spettacolo “Guerra e Pace” per la regia Luca De Fusco.
La pièce andrà in replica fino a domenica 17 novembre. Per info, costi e orari www.teatrostabilecatania.it
Una scenografia essenziale ma d’impatto. Sullo sfondo un palazzo in rovina che alla fine si sgretola sotto lo sguardo dei personaggi quando la guerra vince la pace. Le vite complesse dei personaggi si intrecciano l’un l’altro e scorrono tramite immagini su tela creando un’atmosfera magica. I diverbi e le accese conversazioni dei protagonisti sulla guerra si dispiegano sulle scale: elemento portante della scenografia curata da Marta Crinolini Malatesta. Lì, su quei gradini i personaggi salgono, scendono, siedono, dormono, riflettono, amano, odiano e muoiono.
La rappresentazione ha mantenuto ben salda l’attenzione del pubblico in sala. Tanti gli applausi finali
Di grande impatto le interpretazioni di Pamela Villoresi (Anna Pavlona Serer – Annette, padrona di salotto dove si incontrava la nobiltà), attrice dalla lunga carriera teatrale e cinematografica e di Raffaele Esposito (Principe Andrej Bolkonskij, aiutante di campo di Kutuzov nelle guerre napoleoniche) noto al pubblico del piccolo schermo per la sua interpretazione in “DOC”, nota serie tv Rai.
Uno spettacolo che, sebbene racconti l’occupazione della Russia da parte della Grande Armata con a capo Napoleone Bonaparte, invita alla riflessione odierna. Guerra o pace?
L’animo del Principe Andrei è scisso, turbato. L’esercito francese marciò su Mosca per cinque fatali settimane. “La guerra uccide il corpo – dice il Principe Andrei – la pace uccide l’anima”. Al personaggio, infatti, la guerra pare conferire un’ardore che la pace non gli da. La guerra lo anima, lo stimola, lo spinge ad agire.
Mentre gli uomini erano impegnati in battaglia le mogli costrette in casa aspettavano il loro ritorno. Le giovani, invece, speravano che i loro promessi sposi tornassero vivi dal campo di battaglia per poter convolare a nozze.
“La guerra l’hanno voluta gli uomini – spiega Annette – se ci fossero solo le donne sarebbe un mondo di pace”.
NOTE DI REGIA, LUCA DE FUSCO
Detesto la parola “attuale” collegata al teatro. Il teatro non è una trasmissione televisiva o un sito. Il grande teatro e la grande letteratura non sono attuali, sono eterni.
In questa messa in scena di Guerra e pace non si troveranno quindi immagini della guerra in Ucraina o in Medio Oriente
In questo spettacolo, che fa il paio con Anna Karenina del 2023, l’unica scelta di politica culturale è quella di soffermarsi sulla cultura russa per non creare assurdi ostracismi alla straordinaria storia di un popolo che nulla ha a che fare con la politica, a mio avviso esecrabile, di un governo.
Ovviamente però non è un caso se mettiamo in scena uno dei maggiori titoli sulla guerra di tutti i tempi nel momento in cui ben due guerre devastano la vita di tante persone e la coscienza di tutti noi. Il problema è che non c’è bisogno di attualizzare il classico di Tolstoj. La convivenza tra guerra e pace, amore e morte, tiranni e popolo, parla alla nostra coscienza contemporanea.
Altro tema che ci parla è quello dei giovani
Il romanzo intreccia la vita della giovane impulsiva e contraddittoria Natasa con quella del grande eroe romantico Andrei; del problematico Pierre, un giovane che sembra uscito da pagine a noi molto più vicine, con quelle della straordinaria Mar’ja, che si sdoppia in due contraddittorie persone, del fragile, tenero, appassionato Nikolaj, della bellissima e perversa Hélène.
Su queste figure giovanili, piene di contraddizioni, regna l’ironica saggezza di Annette e quella disincantata e acuta di Kutuzov, il generale che sconfigge Napoleone
Kutuzov e Annette sembrano impersonare le due parole del titolo, Guerra e Pace, e della loro ironica saggezza sentiamo più che mai il bisogno.
Questa storia straordinaria proveremo a raccontarla con ritmo e continui capovolgimenti di fronte
Il libro è uno di quei classici che ti impediscono di andare a dormire perché non riesci a staccarti dalle sue pagine. Se trasmetteremo almeno un poco della sua travolgente passione non lasceremo indifferente il nostro pubblico.