02 Novembre 2024
Catania ultima come qualità di vita, complice il menefreghismo
Catania ultima come qualità di vita, complice anche il menefreghismo culturale e sociale
generalizzato su tutti i livelli. Dopo le parole di Trantino meritava di peggio
Negli ultimi anni sempre nei bassi fondi della speciale classifica de “Il Sole 24 Ore”. Catania ha fatto poco o nulla per cercare di evitare le sabbie mobili della “zona retrocessione” e quest’anno viene certificato l’immobilismo che regna sovrano, non solo da parte dell’Amministrazione comunale che, come detto nello scorso numero, è imprigionata da dissesto economico e conti in rosso, ma anche da un menefreghismo culturale generalizzato su tutti i livelli.
Tanto per essere espliciti anche il cittadino ci mette del suo. I rifiuti, per esempio, non li produce il Comune, ma i cittadini e a Catania ogni abitante contribuisce con 602,7 chili l’anno.
Non è un record ma un valore che relega il capoluogo etneo alla 92esima posizione. Con il 35,8% di raccolta differenziata, il 102esimo posto è assicurato, con Palermo e Napoli che fanno molto peggio.
Ma questo dato vale solo il 18% del punteggio totale. A carico del cittadino anche il consumo d’acqua pro capite al giorno con 289,6 litri, senza considerare la dispersione idrica (al 62,7 %, questa a carico dell’Amministrazione).
I più virtuosi in Italia di litri ne consumano meno di 70. Tra i dati è sorprendente quello del trasporto pubblico, dove tra numero di passeggeri e offerte si assesta a metà classifica.
Infelice, per finire, la difesa di Trantino: “Dei dati sulla mobilità sostenibile non sono stati comunicati a chi di dovere, perché i solleciti ad alcune direzioni non hanno sortito effetto”.
Quindi gli uffici non hanno funzionato. Solo per questo Catania meritava il “Non pervenuto”. Più reale ma peggiore dell’ultima posizione.
leggi anche: Catania più povera, crescono gli aiuti alimentari