10 Ottobre 2024

No alla terza corsia sulla Tangenziale di Catania

No alla terza corsia sulla Tangenziale di Catania

NO ALLA TERZA CORSIA SULLA TANGENZIALE, SI A NUOVO CIRCONVALLAZIONE. RIPROPOSTA L’IPOTESI DI UNA NUOVA STRADA CHE COLLEGHI IL CASELLO DI GIARRE A MOTTA SANT’ANASTASIA, PASSANDO PER SANTA VENERINA, TRECASTAGNI, MASCALUCIA, BELPASSO E PATERNÒ

E’ oggi più che mai urgente una risposta alle migliaia di viaggiatori che restano per lunghe ore in fila sia sull’Autostrada Catania Messina, sia sull’attuale tangenziale. Su questo argomento l’architetto Salvo Calì, in occasione delle festa intercomunale dell’unità, svoltasi a Riposto nei giorni scorsi, alla presenza dei deputati Antony Barbagallo e Giovanna Iacono, dell’ex ministro Salvo Andò e dell’ex deputato regionale Carmelo D’Urso, ha rilanciato l’idea della realizzazione di una circumvallazione alternativa che alleggerisca il possente traffico dei paesi etnei. La proposta , in buona sostanza rilancia l’idea del 2011 dell’Ance, Associazione Nazionale Costruttori Edili. Calì ha sottolineato la necessità di dare concretezza all’ipotesi di una nuova strada che colleghi il casello di Giarre a Motta Sant’Anastasia, passando per Santa Venerina, Trecastagni, Mascalucia, Belpasso e Paternò e che sarebbe idonea a distribuire il traffico e in grado di decongestionare la tangenziale, con effetti anche superiori alla terza corsia, peraltro tecnicamente difficoltosa. Vi sono anche altre due opzioni: il tratto Acireale-Motta passando da Tremestieri Etneo e Misterbianco; ed il tratto San Gregorio-Misterbianco. La nuova strada che collega Giarre a Motta, a parere di esperti e docenti universitari sarebbe la più valida, in quanto realizzerebbe un collegamento con il porto turistico e commerciale di Riposto.

Le tre diverse arterie correrebbero in parallelo a monte della tangenziale rappresentandone delle alternative per il traffico, in armonia con la mobilità sostenibile ed il rispetto dell’ambiente, mentre la terza corsia, rischierebbe di essere obsoleta già alla consegna fra una decina d’anni.

Secondo Calì, «Sulla Tangenziale convergono le autostrade dell’Isola e le strade provinciali e si registra, secondo dati del 2011, il passaggio di oltre 300mila veicoli giornalieri e una perdita stimata di circa 900mila euro al giorno, pari a 250milioni all’anno», riprendendo quanto denunciato allora da Rosario Fresta, presidente dell’Ance Catania. Un motivo in più per fare presto e, soprattutto, fare bene.

Secondo uno studio dell’Ance il cantiere creerebbe criticità al traffico e problemi legati ai costi dell’opera, quindi molto meglio una arteria ex novo. La Città Metropolitana ha bisogno oggi più che mai una mobilità sostenibile che migliori i collegamenti infrastrutturali tra la città e l’intera area metropolitana, ragionando all’interno del processo legato al Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), che necessita di possibili soluzioni.

Negli scenari individuati dal PUMS sono previste due alternative: la realizzazione di una terza corsia – con costi per oltre 350 milioni di euro e circa 7 anni di lavori – e la costruzione di una nuova arteria con caratteristiche autostradali, con un crono programma di circa 10 anni e oneri per circa 600 milioni di euro, la cui realizzazione darà seguito ad attività di cantiere che ostacoleranno il corretto funzionamento di un’arteria già fortemente caratterizzata dal congestionamento del traffico, con veicoli provenienti da Palermo, Siracusa, Catania e Messina, mettendo di fatto in crisi tutto il sistema della mobilità della Sicilia Orientale.

Una nuova tangenziale, quindi,  alleggerirebbe la rete stradale vicina, riducendo l’ingorgo del traffico e i tempi di spostamento. Elementi, questi, che incidono annualmente per quasi 250 milioni di euro sulle tasche di imprese e cittadini a causa dei ritardi per le code. Il progetto, inoltre, potrebbe essere ancora più in linea con gli obiettivi di Agenda 2030 prevedendo un prolungamento del tracciato verso gli svincoli di Acireale e Giarre.

Mario Pafumi

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Daniele Lo Porto

Daniele Lo Porto

Daniele Lo Porto (OdG Sicilia N^ 50259) Classe 1959. Giornalista professionista dal 1992. Sono stato capo dell'Ufficio stampa della Provincia regionale di Catania e redattore di Telecolor. Dal 1984 corrispondente del Giornale di Sicilia, dal 2020 di Tgs e di Freepressonline. Nel 2008 nominato Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.