20 Agosto 2024
Pista ciclabile via Santa Sofia… a che punto siamo?
Avete presente la pista ciclabile di via Santa Sofia? Tra perplessità, avanzamento dei lavori e obiezioni, c’è chi ritiene che sia “fuori da ogni regola”
Ne abbiamo parlato a lungo nei mesi scorsi (leggi qui “La pista ciclabile e i lavori della discordia“) e ne parliamo ancora. L’avevamo definita la “via della discordia”. Ed in effetti, tra caos giornaliero, ambulanze in corsa per l’accesso al Pronto soccorso, auto in transito, BRT sulla corsia centrale e studenti universitari, non si può dire che il tratto delimitato sull’arteria passi inosservato.
E non solo per il colore azzurro che ne contorna lo spazio.
Ciò che è balzato alla nostra attenzione è stata la pubblicazione di un post su Facebook.
L’assist ce lo fornisce Lungomare Liberato (qui il link), ricco di fotografie, che riportiamo integralmente.
*Il post è stato pubblicato domenica 18 agosto.
“In questi giorni, sono stati posizionati i cordoli sulla nuova ciclabile che collegherà la stazione di Cibali alla cittadella universitaria. La ciclabile attualmente è fuori ogni regola, sia per la larghezza che per la tipologia di cordoli.
Una ciclabile bidirezionale deve avere un cordolo largo 50 centimetri e la larghezza della pista non può mai ridursi oltre i 2 metri. Qui si arriva a un cordolo di una quindicina di centimetri e una larghezza della pista di circa un metro e mezzo.
Questi cordoli non la proteggono dal parcheggio selvaggio e possono essere facilmente confusi con una linea gialla a terra facendo cadere numerosi ciclisti e motociclisti. Servono quindi dei birilli o qualcosa del genere posizionato in verticale sopra i cordoli.
Cosa ne pensate?”.
Cosa ne pensano MPA e Legambiente sulla pista ciclabile via Santa Sofia
Abbiamo fatto nostra la domanda finale del post, e l’abbiamo rivolta a Davide Ruffino, segretario amministrativo Legambiente Catania e Orazio Grasso, capogruppo Mpa al Consiglio Comunale. Partito che già nei mesi scorsi, si era espresso sui lavori iniziati (e mai completati) per la pista ciclabile alla playa (leggi qui).
“Nonostante io sia tra i più fervidi sostenitori della necessità di rafforzare e adeguare il trasporto pubblico in città – afferma Orazio Grasso – anche mediante mobilità alternativa come quella rappresentata dalle piste ciclabili, è chiaro che davanti ad un opera come la ciclabile di via Sanfa Sofia qualche dubbio mi è sorto. Sia per la morfologia del territorio (pendenze quasi inaccessibili a ciclisti non esperti) e anche per il tragitto poco sicuro per via dei vari attraversamenti con arterie importanti e trafficate come la circonvallazione e via santa sofia (mezzi di soccorso ecc.). Bisogna domandarsi – conclude Grasso – se sia sempre utile spendere le risorse dei fondi comunitari anche quando le stesse impongono restrizioni e vincoli. Come in questo caso, infatti, va a finire che vengono spesi in opere inadeguate che non porteranno alcun beneficio alla collettività“.
Davide Ruffino non esprime perplessità sulla pendenza dell’arteria: “Noi abbiamo fiducia nell’operato dei tecnici e degli addetti ai lavori di Università e Comune di Catania. Crediamo molto nella realizzazione di piste ciclabile che colleghino le università e i quartieri periferici con il centro storico. Anche quelle in salita hanno un senso in considerazione delle biciclette moderne supportate da pedalata assistita“.
E voi, cosa ne pensate?
Simona D'Urso
Giornalista sin dai primi passi al liceo, poi all’interno della facoltà di Lettere moderne, quindi nella vita di tutti i giorni, ha fatto di questa professione il suo motto: conoscere per sapere, sapere per vivere meglio. Iscritta all'Ordine nazionale dei Giornalisti, è specializzata negli Uffici stampa, ma la cronaca ha il suo fascino.