17 Agosto 2024
Francesco Santocono dalle piramidi al cinema | Eccellenze siciliane
Francesco Santocono, giornalista, cineasta, scrittore, innamorato dell’Egitto… made in Catania.
Uno degli ultimi riconoscimenti ricevuti, il Premio “Best Fantasy” al Paris Film Awards, prestigiosa rassegna cinematografica della capitale francese.
A tre anni dalla sua prima proiezione “Io e Freddie. Una specie di magia” continua a raccogliere apprezzamenti. Sceneggiatura e regia di Francesco Santocono, all’epoca esordiente sul grande schermo, che spazia dal giornalismo al cinema, dall’Egitto all’insegnamento con grande disinvoltura.
Giornalista, cineasta, egittofilo, scrittore: tanti ruoli, tante passioni. Quale la più gratificante?
“Innanzitutto la professione giornalistica è quella predominante, con l’incarico di direzione della comunicazione dell’azienda ospedaliera Garibaldi. I libri e i film possiamo dire che sono una conseguenza, che rientra in una più ampia attività di comunicazione sociale e sanitaria. Il romanzo “Io e Freddie”, che tratta il tema dell’Aids, poi è diventato un film di successo con Alessandro Haber, Stella Egitto, Gabriele Vitale e Luca Villaggio, quest’ultimo leader di una band tributo ai Queen, e Mario Opinato, attore di grande spessore. Di recente è uscito “Destini avversi” con Maria Grazia Cucinotta, una splendida Tiziana Lodato, ancora Gabriele Vitale protagonista, con il quale c’è un’intesa eccezionale, Carmelo Caccamo, la promettente Giulia Vitaliti, già Miss Sicilia, e come sempre Filippo Arlotta, grande direttore della fotografia. Mi piace sottolineare che attrici importanti come Maria Grazia e Tiziana sono intervenute gratuitamente al film, per puro spirito di servizio, come se fosse una sorta di volontariato sociale e per questo le ringrazio ancora. “Destini avversi” è stata una esperienza più consapevole e matura per me, tanto da prendere decisioni in piena autonomia dopo essere stato regista quasi per caso, e supportato da Haber ed Egitto, nella prima pellicola”.
Poi c’è l’Egitto, un’altra tua grande passione, un vero e proprio colpo di fulmine che si è concretizzato in una dramma prima e adesso in un’opera lirica.
“Sì, è così. Nel 2000 sono andato per la prima volta in Egitto, sono rimasto letteralmente affascinato da quel paese e dalla sua antica cultura. Ho iniziato a leggere centinaia di libri, di autori più semplici a quelli chi archeologi di fama internazionale. Poi determinante è stato l’incontro con il grande egittologo Zahi Hawass, nel 2004, a Latina, grazie all’archeologa Stefania Sofra.
Mi ha subito preso a ben volere, ne è nata una amicizia sincera e mi incoraggia nella mia passione che, nel frattempo è diventata qualcosa di più, devo dire in modo inimmaginabile. Ho scritto, quindi, “Il loto e il papiro” e, adesso, sto scrivendo il libretto per un’opera lirica dedicata al faraone Tutankhamon”.
E poi c’era il progetto del Museo egizio a Catania…
“Era un’idea di Enzo Bianco, al quale mi lega una lunga amicizia. All’inizio della sindacatura Pogliese fui contattato per una mia eventuale disponibilità che diedi con entusiasmo. Poi non se n’è parlato più. Credo sia un progetto ormai svanito, peccato”.
Un’altra opportunità mancata per Catania?
“Temo di sì. Viviamo in un posto magico, con straordinarie potenzialità, ma non ne siamo consapevoli. Spesso gli interessi “di bottega” paralizzano tutto e poi l’innato disfattismo di molti completa l’opera. è davvero un peccato!”.
CHI È FRANCESCO SANTOCONO
Nato a Catania 56 anni fa, giornalista, laureato in Giurisprudenza e in Scienze Politiche delle relazioni internazionali, da anni dirige l’unità operativa di Comunicazione Istituzionale dell’Arnas Garibaldi di Catania.
Per l’impegno profuso nel settore dell’informazione sanitaria, nel 2006 ottiene il prestigioso riconoscimento per giornalisti “La Giara d’Argento”.
Docente a contratto, insegna “diritto sanitario” presso l’Ateneo “Giustino Fortunato” di Benevento. Studioso di egittologia, nel 2017 scrive il dramma teatrale “Il loto e il papiro” con la prefazione del grande archeologo Zahi Hawass, che gli vale l’incarico di redigere il libretto dell’opera lirica “Tutankhamon”, con le musiche del Maestro Lino Zimbone. Nel 2019 scrive e dirige il mediometraggio “Io e Freddie”, un film contro la diffusione dell’HIV con Alessandro Haber e Stella Egitto, con cui vince il prestigioso “Premio Massimo Troisi”.
**intervista di Daniele Lo Porto (pubblicata il 14 settembre 2023 – “Eccellenze siciliane” supplemento settimanale di FreePressOnline ” )