07 Agosto 2024

Picchia la convivente davanti ai figli: divieto di avvicinamento

Picchia la convivente davanti ai figli: divieto di avvicinamento

Picchia la convivente davanti ai figli. Divieto di avvicinamento per un 27enne catanese nei confronti dell’ex convivente e del figlio.

Picchia la convivente davanti ai figli. Divieto di avvicinamento per un 27enne catanese. L’uomo, indagato per maltrattamenti in famiglia, dovrà indossare anche il braccialetto elettronico e dovrà rispettare una distanza minima di 300 metri. Le indagini – in uno stato del procedimento nel quale non è ancora intervenuto il contraddittorio con l’indagato – hanno fatto luce sulle condotte ripetute negli ultimi dieci anni nei confronti della compagna e del figlio da lei avuto da una precedente relazione, alla presenza anche dei due figli minorenni della coppia.

La denuncia dopo l’ennesima aggressione

La vittima ha deciso di denunciare l’uomo dopo l’ennesima aggressione subita nei primi giorni di luglio. L’indagato, per futili motivi, avrebbe iniziato a spintonare il figlio 17enne della vittima per poi sfogare la sua ira verso gli oggetti presenti in casa: distruggendo vasi e sedie e rompendo, con un pugno, il tavolo della cucina e poi la porta della stanza nella quale madre e figlio si erano rinchiusi per sfuggirgli. In ragione di ciò, la vittima e figli si erano allontanati da casa.

Dalla gelosia alle minacce

La donna ha fatto presente ai carabinieri di una ossessiva gelosia e un atteggiamento minaccioso. Lui, infatti, avrebbe iniziato a dirle ripetutamente: “Ti ammazzo a te e a tuo figlio! Ti sparo” e, in alcune occasioni, l’avrebbe anche minacciata con un coltello da cucina. Anche il figlio di lei sarebbe stato destinatario di continue umiliazioni.

Le aggressioni fisiche e verbali sarebbero avvenute anche davanti ai due figli minori avuti dalla coppia, uno di 8 anni e l’altro di pochi mesi di età. Mentre due anni prima, lui l’avrebbe presa a pugni e schiaffi provocandole lividi in tutto il corpo. In un’altra occasione, il convivente le avrebbe lanciato addosso un cellulare, colpendola al braccio e causandole una contusione. Atteggiamenti aggravati anche dall’uso di droga.

I carabinieri hanno avviato il protocollo “codice rosso”. Tutte le ipotesi accusatorie, allo stato avallate dal GIP, dovranno trovare conferma allorché verrà instaurato il contraddittorio tra le parti.

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