06 Agosto 2024
Belpasso ricorda il 6 agosto 1943 – IMMAGINI D’EPOCA
Rare ed inedite immagini del passaggio degli inglesi a Belpasso nell’agosto del 1943
La Pro Loco di Belpasso prosegue l’incessante lavoro di ricerca, recupero e ripristino di materiale storico d’archivio del comune ai piedi dell’Etna. Oggi, a destare lo stupore dei più cittadini più curiosi, gli scatti condivise sui social fotografate da una rivista d’epoca inglese da poco acquistata dall’ente.
“Nei prossimi giorni la rivista verrà donata ed esposta presso il Polo Museale di Belpasso” – spiega il Presidente Tony Carciotto. Il Polo è visitabile e si trova all’interno del Cortile Russo Giusti (via II Retta Levante).
Le immagini trovate rievocano le cronache e le paure dell’estate di 80 anni fa, la sanguinosa battaglia nella Piana di Catania, i bombardamenti nei paesi vicini, i tedeschi che si ritirano lasciando il relitto di un panzer Tiger all’ingresso della città, l’arrivo dei soldati inglesi e canadesi e la gioia dei belpassesi per lo scampato pericolo.
Riportiamo un’importante memoria storica condivisa da Luciano Signorello, Presidente della Fondazione Margherita Bufali Onlus di Belpasso:
“Via Roma di Belpasso di 81 anni fa. Gli inglesi cominciavano a risalire la Sicilia incontrando la resistenza dei tedeschi e mettendo a ferro e fuoco, bombardamenti aerei compresi, per annientare quella resistenza.
A Belpasso era rimasto un battaglione di soldati tedeschi appoggiati da un carrarmato “tigre” che, fortunatamente ed improvvisamente, si guastò e quindi i tedeschi smobilitarono velocemente e non opposero nessuna resistenza.
La nostra città si salvò dagli scontri pesanti che l’avrebbero seriamente danneggiata e con un numero elevato di vittime.
Dopo avere costruito il paese per ben due volte, a seguito dell’eruzione del 1669 e del terremoto del 1693, i belpassesi rimasti in paese, elevarono le loro preghiere alla Patrona Santa Lucia e a Maria Vergine delle Grazie. Era il tempo della “quindicina” a Lei dedicata.
Il carrarmato era a 50 metri dalla chiesa e loro pregavano intensamente.
I figli in guerra, al loro ritorno non potevano trovare il paese distrutto.
Già lo scoppio di alcune granate aveva lasciato il segno nel campanile di Sant’Antonio e nel prospetto di Palazzo Scrofani.
Non si poteva, per la terza volta costruire nuovamente il paese.
Il guasto provvidenziale del carrarmato, evitò lo scambio di colpi di artiglieria e forse qualche bombardamento aereo.
E noi, oggi come allora, preghiamo e ringraziamo”.
Questa foto, invece, ritrae l’angolo tra la XX Traversa e la II Retta di Levante, altezza Piazza Municipio (difronte l’Ufficio Postale).
“Dove oggi c’è un giardino un tempo c’era la bottega di un maniscalco, proprio a ridosso dell’imponente Palazzo Spina. Una bellissima testimonianza che ci riporta indietro di ben 81 anni”.