12 Maggio 2024
“Rinaldo” successo senza tempo
Chiude alla grande la stagione della Compagnia teatrale Jonica con la commedia musicale “Rinaldo”. Sabato sold out e si replica domenica 12 al Garibaldi di Giarre.
GIARRE. La grande storia è formata da tante piccole storie che si intrecciano tra politica e amore. È proprio quest’ultimo elemento, in senso particolare, ma anche in senso generale e più ampio, che alla fine diventa determinante per portare a un cambiamento e perfino alla rivoluzione. È un po’ quello che accade nello spettacolo “Rinaldo”, adattato e diretto magistralmente da Carmelo Rosario Cannavò, che lo ha liberamente tratto da “Rinaldo in campo”, la celebre commedia musicale di Pietro Garinei e Sandro Giovannini, che
venne definito: “Il più grosso successo teatrale di tutti i tempi avvenuto in Italia” e che registrò record d’incassi mai raggiunti all’epoca del musical all’epoca.
Il musical era nato nell’ambito delle celebrazioni per festeggiare il centenario dell’Unità d’Italia, per questo motivo per il debutto fu scelta la città di Torino, dalla quale era partito (tramite Cavour e Vittorio Emanuele II) il processo unitario. Il debutto avvenne al teatro Alfieri di Torino il 12 settembre 1961.
Lo spettacolo, presentato sabato 11 nel cine teatro Garibaldi di Giarre dalla Compagnia Jonica, con replica oggi(domenica 12 maggio alle ore 17.30) che ha visto in scena oltre 30 attori, racconta le vicende del brigante siciliano Rinaldo Dragonera (molto ben interpretato dal bravissimo Diego Cannavò).Di Rinaldo, una sorta di Robin Hood, che ruba ai ricchi per aiutare i diseredati, si innamora Angelica (interpretata da un’eccellente Mariapia Pennisi), una nobildonna siciliana che sostiene la causa di Garibaldi, che alla fine lo convincerà ad unirsi ai garibaldini per liberare la Sicilia dai Borboni.
Il pubblico ha letteralmente “gustato” lo svolgersi della trama dello spettacolo, con un coinvolgimento emotivo che lo ha portato più volte ad applaudire a scena aperta. Lo stesso regista Carmelo Rosario Cannavò , che per la prima volta ha diretto gli attori della Compagnia Teatrale Jonica, ha voluto ringraziare uno per uno gli attori del nutritissimo cast, che ha trovato “di eccellente e variegata stoffa”. Di talento sul palco ce n’è stato da vendere, da parte di tutti gli attori, nessuno escluso, che hanno saputo creare un humus fertilissimo ai due protagonisti durante tutta la recita. Da sottolineare le caratterizzazioni dei personaggi, come quello di Facciesantu (Salvo Maccarrone) e Prureonasu (Gaetano Venuto) nel ruolo che fu di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, che insieme a Rinaldo (Diego Cannavò) hanno cantato la celeberrima Tre briganti tre somari. Perfettamente riuscito è stato l’atteso duetto “Sì e no” da parte di Cannavò e della Pennisi (che all’epoca venne cantato da Modugno e Delia Scala).
Degne di nota anche l’interpretazione di Chiericuzzu da parte di un simpatico e convincente Adolfo Ursino, che ha sfoggiato un romanesco alla “volemose bene” e del barone di Castrovillari, Don Rosario, interpretato con il suo classico stile e sicurezza da Giambattista Galeano, in una sorta di siculo-napoletano alla Carlo Croccolo. Di indubbio effetto scenico l’utilizzo degli sfondi proiettati e più ancora l’idea di inserire il narratore della vicenda, Nonno Rinaldo, interpretato dall’abile Pippo Lo Cicero, affiancato da sei piccoli attori in erba (Alessandra Galeano, Giorgio Di Franca, Davide Iannaci, Tommaso Iannaci, Riccardo Paiotti, Andrea Saetta, Pietro Zappulla). Da non dimenticare la bravura di tutto il numeroso cast : Grazia Papa (zia Agata), Salvatrice Amelio e Virginia Alibrandi (le sorelle di Angelica Armida e Clorinda), Veronica Scandurra (Marfisa), Alessandro Valastro (Scippalestu), Orazio Nicotra (lu lupu di li munti), Daniele Musumeci (sfaticatu), Gioacchino Santitto (Puddu u rinnegatu), Matteo Di Franca (Calascione), Simone Coco (Mutu), i Borboni/garibaldini (Rosario Rizzieri, Alessandro Battiato, Samuele Arcidiacono, Francesco Sciuto), le mogli dei briganti (Angela Giammuso, Arianna Galeano, Nella Casabella, Marina Mannino), Elvira Piacenti (il nonno), Lucilla Trombetta (Carmela), Salvo di Franca (capitano Birolli), Simona Panarello (Rosalia).
Il risultato è stato quello sperato dalla Compagnia e dal regista, che sono riusciti ad offrire al pubblico divertimento ed emozione, pizzicando le corde del romanticismo, dell’avventura e della passione, ma sollecitando anche riflessioni sulle vicende che hanno influenzato la storia che ha portato all’Italia odierna.
Mario Pafumi
Daniele Lo Porto
Daniele Lo Porto (OdG Sicilia N^ 50259) Classe 1959. Giornalista professionista dal 1992. Sono stato capo dell'Ufficio stampa della Provincia regionale di Catania e redattore di Telecolor. Dal 1984 corrispondente del Giornale di Sicilia, dal 2020 di Tgs e di Freepressonline. Nel 2008 nominato Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.