08 Maggio 2024

Al Teatro Massimo Bellini un concerto per volare con la musica nel tempo e nello spazio

Al Teatro Massimo Bellini un concerto per volare con la musica nel tempo e nello spazio

Da Vivaldi e Čajkovskij, da “Venezia a San Pietroburgo”: al Teatro Massimo Bellini, Venerdì 10 maggio alle ore 20,30 (turno A) e sabato 11 maggio alle ore 17,30 (turno B).

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Orchestra e Coro dell’ente lirico etneo, sul podio Martin Ozolins, maestro del coro Luigi Petrozziello, solisti vocali i soprani Silvia Caliò e Claudia Ceraulo e il mezzosoprano Maria Russo. “Da Venezia a San Pietroburgo” è il titolo del concerto che il Teatro Massimo Bellini incentra su due giganti della composizione, Vivaldi e Čajkovskij, per volare con la musica nello spazio e nel tempo. L’appuntamento è per venerdì 10 maggio alle ore 20,30 (turno A) e sabato 11 maggio alle ore 17,30 (turno B) con due capolavori quali il vivaldiano Gloria in re maggiore RV 589) e la Quarta Sinfonia del compositore russo.

Continua così la lunga serie di successi che premiano la programmazione del Bellini, che può vantare uno straordinario riscontro di critica e pubblico, come dimostrano i ripetuti sold out, merito dell’offerta musicale e di cast di eccellenza. Orchestra e coro sono quelli dell’ente lirico etneo, sul podio Mārtiņš Ozoliņš, maestro del coro Luigi Petrozziello, solisti vocali i soprani Silvia Caliò e Claudia Ceraulo e il mezzosoprano Maria Russo. Si è diplomata in pianoforte presso il Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Catania nel 2003
e in canto lirico presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino nel 2005. Ha frequentato numerose Masterclass Internazionali in Italia e all’estero. Si è perfezionata con Salvatore Fisichella a Catania, Franca Mattiucci a Torino, Edda Moser a Colonia e più recentemente con Carmelo Corrado Caruso a Noto (Sr).Vincitrice di concorsi internazionali per cantanti lirici (Concorso Internazionale “Lorenzo Perosi” di Tortona (Al) nel 2006; Concorso “Primo Palcoscenico” di Cesena nel 2010, – Ruolo di Rosina nel Barbiere di Siviglia di G. Rossini; 3° Premio al Concorso “Città di Deiva Marina” (Sp) nel 2014; 3° Premio al Concorso

Internazionale “Vincenzo Bellini – Lions” di Catania nel 2017; “Lirica sul Tevere” a Orte (Vt) nel 2019 (Segnalata per il ruolo di Angelina nella Cenerentola di G.Rossini),3° Premio al Concorso Internazionale “Jole De Maria” a Tivoli (Rm) nel Maggio 2023.
Ha cantato in numerosi Teatri e festival internazionali come il Baltic Opera House di Danzica, Teatro Nazionale dell’Opera di Helsinki, Teatro “Coccia” di Novara, Teatro “Dante Alighieri” di Ravenna, Teatro “Sociale” di Rovigo, Teatro “Vincenzo Bellini” di Catania, al Teatro “Nuovo” di Torino e ancora al “NotoMusicaFestival” di Noto, al Festival “Back to Bach” di Torino, spaziando dal repertorio lirico alla musica da camera, dal barocco al contemporaneo. 

Il Gloria in Re Maggiore RV 589 per soli, coro e orchestra è tra le prime composizioni vocali di musica sacra scritte da Vivaldi tra il 1713 e il 1714, quando il Prete rosso prestava la sua opera nell’orfanotrofio femminile dell’Ospedale della Pietà di Venezia. Vivaldi sostituiva infatti il direttore del Coro Francesco Gasparini, il quale per motivi di salute aveva lasciato l’incarico che prevedeva anche il compito, condiviso con il maestro di canto Pietro Scarpati, di comporre nuove musiche per le talentuose “putte”.

Di bellezza superlativa, il Gloria è un caposaldo assoluto del genere e conquista per l’esuberante eleganza. Caduto nell’oblio come gran parte del repertorio vivaldiano, fu riscoperto nel 1920 da Alfredo Casella, che lo ripropose al pubblico nel 1939 a Siena durante “La Settimana di Vivaldi”. L’opera è divisa in dodici parti, che si differenziano molto diverse tra per organico e tonalità.

La Sinfonia n.4 in fa minore op.36 venne composta da Čajkovskij nel 1877 e fu dedicata all’amica e mecenate Nadežda von Meck, che aveva risollevato il musicista dalle difficoltà economiche in cui versava. La genesi della Quarta, la cui prima esecuzione fu diretta da Nicolai Rubinstein a Mosca nel febbraio 1878, segna per l’autore anche il superamento di un’ulteriore e più grave crisi, quella esistenziale innescata dalle fallimentari nozze con Antonina Miliukova. La partitura è attraversata da una cupa disperazione di fronte all’accanimento del destino, che impedisce all’essere umano di raggiungere la felicità e lo spinge a chiudersi in se stesso e rifugiarsi nel sogno, prima di raggiungere la consapevolezza di dover reagire. In base a questo processo, e a differenza di quanto avviene in genere nelle sue creazioni sinfoniche, qui Čajkovskij realizza un classico esempio di musica a programma. Il primo movimento (Andante sostenuto. Moderato con anima) ruota appunto intorno alla forza oscura del fato; il secondo (Andantino in modo di canzona) descrive la tristezza e la malinconia che rendono inclini alla solitudine. Il terzo movimento (Scherzo. Pizzicato ostinato. Allegro) “non esprime alcun sentimento specifico, è composto di d’immagini elusive”, come il compositore spiega in una lettera alla von Meck. Il quarto movimento (Finale. Allegro con fuoco) indica la “cura” per riabbracciare un atteggiamento nuovamente positivo: “Se non riesci a trovare gioia in te stesso, vai in mezzo agli altri, impara la felicità dalla gente semplice. Rimprovera te stesso e smettila di dire che tutto a questo mondo è triste e misero. Gioire è semplice. Gioisci della gioia degli altri. Vivere è ancora possibile”.

Il concerto segna il ritorno di Mārtiņš Ozoliņš, in atto direttore principale e musicale della Latvian National Opera-Ballet dal 2013. Il maestro lettone, vincitore della IV prestigiosa competizione internazionale per direzione d’orchestra intitolata a Jorma Panula, ricopre inoltre l’incarico di professore associato presso il Dipartimento di direzione d’orchestra dell’Accademia di musica Jāzeps Vītols. Ha collaborato con rinomate orchestre: Leipzig Gewandhaus, Tampere Philharmonic, Hong Kong Sinfonietta, Lithuanian National Symphony, Latvian National Symphony, Teatro Verdi di Trieste, Teatro Massimo Bellini. Ha diretto ancora a Mosca, San Pietroburgo, Messico, Tbilisi, Tallinn, Vilnius, Muscat e in altre sedi di importanti istituzioni musicali.

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Daniele Lo Porto

Daniele Lo Porto

Daniele Lo Porto (OdG Sicilia N^ 50259) Classe 1959. Giornalista professionista dal 1992. Sono stato capo dell'Ufficio stampa della Provincia regionale di Catania e redattore di Telecolor. Dal 1984 corrispondente del Giornale di Sicilia, dal 2020 di Tgs e di Freepressonline. Nel 2008 nominato Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.