28 Aprile 2024

Sulla scacchiera viabilità la mossa del cavallo

Sulla scacchiera viabilità la mossa del cavallo

Sulla pedonalizzazione dell’area intorno al Castello Ursino il sindaco Enrico Trantino non si ferma, incurante dei malumori anche degli alleati

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Voci di corridoi di Palazzo degli elefanti raccontano di almeno due assessori più che infastiditi dal decisionismo del sindaco Enrico Trantino. Malumore che avrebbe ispirato la mozione approvata in Consiglio comunale, dopo la firma di 10 presidenti di Commissioni su 11, e il voto di 26 consiglieri con soli 2 astenuti. I rappresentanti della cittadinanza “impegnano il Sindaco, la Giunta e l’amministrazione, nella sua interezza a: porre in essere ogni attività o intervento necessario ad individuare e rendere fruibili nuove aree di parcheggio nonché la predisposizione di un annesso piano di viabilità che preveda il collegamento con mezzi pubblici – contestualmente e non successivamente – alla eventuale istituzione di nuove aree pedonali nel centro storico; in subordine, a sottoporre a condizione sospensiva qualsiasi deliberazione di giunta comunale eventualmente emessa sino a quando non verranno poste in essere se azioni di cui al punto precedente; stipulare un protocollo d’intesa con le associazioni dei commercianti e dei cittadini avente ad oggetto le modalità di attuazione della scelta di pedonalizzazione l’area”. Insomma, un bell’ altolà politico e amministrativo, un cartellino giallo rivolto al sindaco iperattivo sul fronte delle pedonalizzazioni, attuate come la mossa del cavallo sulla scacchiera, come abbiamo scritto qualche numero fa: piazza Mazzini prima, piazza San Francesco poi, già a rischio piazza Manganelli e delibera pronta nel cassetto per piazza Federico di Svevia, che avrebbe spinto, appunto, qualche assessore a cercare di frenare il sindaco che, invece, anche nell’incontro con le associazioni di commercianti ha mantenuto barra dritta e avanti tutta, con apparente fare conciliante “Dal traffico selvaggio alla pedonalizzazione selvaggia. Da un estremo all’altro: l’agenda politica in materia di viabilità la decidono Legambiente e Lungomare liberato…”, bofonchia a labbra strette un imprenditore storico sostenitore (pentito) dell’attuale amministrazione, dopo aver metabolizzato l’incontro in Sala giunta con i rappresentanti delle categorie economiche. Le associazioni ambientaliste, però, sono sempre critiche sull’attività del Comune e così non rinunciano a stigmatizzare la pista ciclabile in sovra elevata, roba da equilibristi, che collegherà piazza Paolo Borsellini (ex Alcalà) con il faro Biscari. Altro che concertazione, quindi; altro che protocollo d’intesa: il sindaco va avanti come un carro armato, con il rischio di impantanarsi nella palude delle polemiche e delle proteste. Il comitato dei commercianti del castello Ursino e Mio Italia, con Roberto Tudisco in testa, sono pronti a scendere sul sentiero di guerra e avvertono che “la semplice pedonalizzazione fine a se stessa desertificherebbe il centro storico. Non si può pensare solo ai turisti ma è fondamentale lavorare per rendere attrattivo il cuore del capoluogo etneo tutto l’anno anche per gli stessi catanesi: non possiamo pensare ad una città solo per stranieri”.

Daniele Lo Porto

Daniele Lo Porto

Daniele Lo Porto

Daniele Lo Porto (OdG Sicilia N^ 50259) Classe 1959. Giornalista professionista dal 1992. Sono stato capo dell'Ufficio stampa della Provincia regionale di Catania e redattore di Telecolor. Dal 1984 corrispondente del Giornale di Sicilia, dal 2020 di Tgs e di Freepressonline. Nel 2008 nominato Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.