20 Aprile 2024

Tuccio Musumeci, novant’anni sotto i riflettori

Tuccio Musumeci, novant’anni sotto i riflettori

Tanto teatro per l’attore catanese ma anche cinema d’autore e commedie, libri, tv e dischi da hit-parade. 

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Tuccio Musumeci, al quale dobbiamo fare gli auguri per i suoi splendidi novant’anni, non si è mai accontentato di essere l’attore teatrale carismatico che tutti amano. Si è cimentato in tanti altri settori per dimostrare la sua spiccata personalità.

Al simpatico attore mi lega una bella amicizia fin dai primissimi anni Settanta ed ho avuto mille occasioni per scoprire le sue vulcaniche attività, per scoprire cosa c’è dietro il grande artista. Nelle tante recensioni dei suoi spettacoli talvolta non sono stato tenero: lui non se n’è lamentato, non ha mai protestato. Mi viene il sospetto che non le abbia mai lette…

Ciò che mi ha sempre appassionato è la sua maschera, elemento fondamentale del successo che riesce ad ottenere in ogni sua performance artistica e, nello stesso tempo, qualcosa che lui si porta dietro per interpretare, attraverso la lente dell’ironia, il mondo circostante e mettere in atto la sua irriverenza nei confronti di tutti i poteri. Penso che Antonio Gramsci avrebbe trovato in lui gli elementi più autentici del concetto di nazional-popolare.

Oltre a tantissimo teatro, Musumeci ha fatto tanta televisione – quasi sfegatato fan, conservo due foto tratte da un programma Rai di un quarantennio fa, in cui con il collega Elio Crovetto mette le manette al grande impresario Angelo Grasso – ed ha preso parte ad oltre una trentina di film.

C’è qualche “pierinata” che gli possiamo perdonare, ma anche film d’autore, con Lina Wertmuller – il bellissimo “Mimì Metallurgico”, cui recentemente il regista Alfredo Lo Piero ha dedicato il docu-film “Un viaggio per incontrare Mimì”, facendo tornare Giancarlo Giannini e Tuccio sulle location -, Luchino Visconti, Gianni Amelio, Emidio Greco, Roberto Andò. E Tuccio racconta di avere detto di no a Federico Fellini. Per pigrizia.

Ho raccolto anche i suoi vinili: tra l’altro, il “Pipino il breve” che raccoglie i brani del musical di Cucchiara e Barbera, ma anche una bella produzione dei “Civitoti in Pretura” e, ovviamente, poco più di una dozzina di “45 giri” con le scenette comiche in coppia con Pippo Pattavina, che negli anni Sessanta ebbero un successo commerciale senza precedenti. Per tacere dei libri che ha scritto.

Insomma, c’è ancora tanto Musumeci da approfondire.
Caro Tuccio, ti faccio gli auguri per questo compleanno rotondo. E torno a propormi come anfitrione della festa per i tuoi cento anni.

Nel 1997 abbiamo festeggiato insieme Guglielmo Sangiorgi. Allora eri un ospite d’onore. Fra dieci anni sarai il protagonista. Ci tengo.

CHI È TUCCIO?

Concetto Musumeci, detto, Tuccio, nasce a Catania il 20 aprile 1934 e, lasciati gli studi di Medicina, inizia a fare esperienze di teatro e delle comparsate negli spettacoli dell’Ente Teatro di Sicilia. Il 3 dicembre del 1958 ricopre un piccolissimo ruolo in “Malia” di Luigi Capuana per il debutto ufficiale del Teatro Stabile, di cui sarà per anni una delle colonne portanti. Ha partecipato a una trentina di film. È direttore artistico del teatro Brancati di Catania.

di Nello Pappalardo

redazione

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