18 Marzo 2024

A Catania il primo monopattino ghost per Lorenzo Isaia

A Catania il primo monopattino ghost per Lorenzo Isaia

Installato ieri in via Vincenzo Giuffrida in memoria di Lorenzo Isaia, coinvolto in un incidente il 31 gennaio e deceduto il 7 febbraio al Cannizzaro.

Inevitabili i commenti sul nuovo codice della strada: tanto vale vietare la micro mobilità, servirebbe piuttosto obbligare i Comuni a mettere le strade in sicurezza”

“È il primo monopattino ghost al mondo”: ne è certo Mike Ickx, rappresentante di “Lungomare Liberato”, “CiclofficinaZeronove” e del coordinamento “Ciclovia Magna Grecia” che ieri, insieme a Francesco La Rocca, storico meccanico di Amts, ha installato il monopattino bianco in memoria di Lorenzo Isaiadi fronte alla scuola comunale “Papavero”.
Lorenzo, 50 anni, lo scorso 31 gennaio era stato centrato da un’auto mentre percorreva via Giuffrida su un monopattino, ed è morto dopo otto giorni di coma. I suoi organi erano stati donati, ultimo generoso atto per un uomo conosciuto per il suo impegno civico e contro le ingiustizie. “Le lacrime – commenta Mike Ickx– non lavano il sangue. Serve subito la rete ciclabile in tutta Catania. Non solo per le biciclette, ma per tutta la micromobilità. Si deve sostituire il caos deleterio di macchine, soprattutto in centro storico”.

Il nuovo codice della strada “penalizza la micromobilità

Diventa inevitabile riaprire il dibattito sul nuovo Codice della Strada, appena approdato alla Camera dei Deputati per il voto agli emendamenti al disegno di legge; subito dopo è previsto il passaggio al Senato per entrare in vigore entro il 2024. Il ddl prevede una “stretta” anche sui monopattini: obbligo di targa, assicurazione e utilizzo del casco, oltre all’obbligo di indicatori luminosi per la svolta e la frenata. È stato previsto il divieto generalizzato di sosta sui marciapiedi e i monopattini in sharing dovranno bloccarsi automaticamente quando escono dall’area consentita. I monopattini inoltre potranno circolare solo su strade urbane con limiti sotto i 50 km/h e non più sulle piste ciclabili e nelle isole pedonali. Regole che provocheranno una risata spontanea nei catanesi, città dove i monopattini sfrecciano ovunque, anche con due “passeggeri”, in controsenso e a velocità pericolose. Ma è anche città dove (troppo) spesso circolano motorini senza targa, senza assicurazione, perfino senza fari e specchietti e il casco è un vero optional. Chi farà rispettare le regole in una città da sempre “senza regole”?

È vero, il ddl prevede anche un aumento di piste ciclabili e un miglioramento delle condizioni di mobilità per i ciclisti, con il “metro e mezzo” di distanza da rispettare in caso di sorpasso da parte di qualunque veicolo, “dove le condizioni stradali lo consentono”. In città siamo ancora agli albori. Così come viene indicata la potenza massima delle bici elettriche, non più di 300 watt e una velocità non superiore ai 30 km/h.

“Le misure previste – commenta Mike Ickx – servono solo per scoraggiare l’acquisto di monopattini. Sull’obbligo di assicurazione siamo d’accordo, ma dovrebbe essere calmierato, intorno ai 100 euro l’anno come per le biciclette. Il casco deve essere obbligatorio solo per i monopattini che superano i 25 km/h. A Palermo hanno istituito aree ad hoc con velocità a 6 km/h in aree pedonali, cosa aspetta Catania? Inoltre, nel codice della strada si deve distinguere fra bici elettriche e non, a quelle elettriche vanno applicati gli stessi vincoli e divieti dei monopattini. Ma soprattutto la legge, piuttosto, se c’è un problema di sicurezza dovrebbe obbligare i Comuni a mettere le strade in sicurezza per far convivere veicoli e pedoni”. Lorenzo Isaia

Inoltre “si dovrebbero prevedere posti di sosta obbligatori anche per i monopattini, come per le motociclette. Serve subito la rete ciclabile in tutta la città e non solo per le bici, ma per tutta la micromobilita”.  

 

Maria Elena Quaiotti

Maria Elena Quaiotti

Maria Elena Quaiotti, Tessera Odg n. 184727 Odg Lombardia. Pavese di nascita, mezzosangue cilena, dall’insana (o forse no?) curiosità. Per asper ad astra, perfino in Sicilia.