12 Marzo 2024
Sala Futura, “Una verde vena di follia” da giovedì 14 marzo
Giovedì 14 marzo alle ore 20,45 debutta a Sala Futura “Una verde vena di follia”, tratto dal libro La vena verde di Alessio Arena (iQdB Edizioni), adattamento e regia Emanuela Giordano, in scena Mascia Musy e Viviana Lombardo.
Una verde vena di follia è un canto d’amore e di alterità ispirato alle lettere che la moglie di Luigi Pirandello, Maria Antonietta Portulano, scrisse al figlio Stefano.
Ci troviamo nell’Italia del secolo scorso, dove le donne “eccentriche” o di “eccessivo ed anarchico temperamento” venivano rinchiuse in “Case di custodia e cura”. La protagonista provoca, tiranneggia e cerca conforto nell’unico essere umano che ha la sventura di starle accanto: un’infermiera/custode che farebbe volentieri a meno di ascoltare le confessioni e gli sfoghi della donna, di contenere i suoi improvvisi sbalzi di umore e i tentativi di fuga.
Nonostante la forzosa convivenza, gli scherzi atroci, gli spaventi continui, le vessazioni reciproche, le due donne instaurarono una relazione di mutua comprensione, quasi una sovrapposizione delle proprie esistenze ai margini, con accenti di improvvisa ironia, per ritagliarsi quel lembo di felicità che spetta a tutti gli esseri umani. L’odiato e amatissimo marito, egli stesso vittima e carnefice della donna, è continuamente evocato, raccontato, svelato, sognato.
“Questo mio lungo monologo è un atto d’amore – scrive Alessio Arena – un amore mancato, sofferto, fragile, combattuto, ma pur sempre amore. La storia è frutto della mia immaginazione e tuttavia è più vera del reale. Ho cercato di raccontare la disperazione, la rabbia, le nostalgie e le passioni contraddittorie di una delle tante donne che sono state prigioniere di una casa di cura e di custodia nel Novecento.
“Mettiamo in scena un destino femminile che ci cammina a fianco – scrive la regista Emanuela Giordano nelle note di regia – Siamo tutte figlie o nipoti della protagonista, donna di ‘inopportuna’ fierezza, audace esploratrice di fantasie e verità scomode. Se fosse nata oggi, probabilmente, sarebbe un’artista di strada, una poetessa, Marina Abramovich, Alda Merini o magari una rock star. Avrebbe trasformato la sua ‘follia’ in potenza creatrice. In scena abbiamo disegnato un luogo di espiazione e contenimento, per trovare una via di fuga ci vorrà un atto di coraggio estremo, un salto al di là del reale”.
UNA VERDE VENA DI FOLLIA
tratto dal libro La vena verde (IQdB Edizioni)
di Alessio Arena
liberamente ispirato alle lettere di Maria Antonietta Portulano Pirandello
adattamento teatrale e regia di Emanuela Giordano
con Mascia Musy e Viviana Lombardo
musiche originali Tommaso Di Giulio e Leonardo Ceccarelli
scene, costumi, luci Emanuela Giordano
allestimento realizzato dalle maestranze del Teatro Biondo di Palermo
produzione Teatro Biondo Palermo