08 Marzo 2024
8 marzo: “Anche alle donne piace la matematica”
di Matilde Cifali*
Sveglia all’alba, ci sono già 10 e-mail alle quali rispondere.
Metti la lavatrice, svuota la lavastoviglie, sistema i letti, prepara il bambino perché alle otto si entra a scuola! Appena arrivata in azienda e già ti vengono poste 1.000 domande alle quali è obbligatorio rispondere. E poi c’è il pranzo, i compiti, la mail da attenzionare, le chiamate alle quali rispondere, se hai deciso di avere una tua attività non sei mai in pausa. Noi donne siamo state “culturalmente programmate” così. Oggi ci chiamano multitasking, ma io direi semplicemente: “di necessità virtù”. Le donne hanno sempre lavorato e oltre al lavoro dovevano prendersi cura della famiglia.
Sono una piccola imprenditrice, sono mamma e moglie, ho la passione per il canto, per la cucina, adoro lo sport, ho scoperto quante soddisfazioni può darti un orto! Amo la compagnia e la vita associativa. Insomma, sono innamorata della vita nonostante le difficoltà.
È stancante, a volte estenuante, eppure essere così impegnata mi fa sentire viva e libera.
La libertà, un diritto a cui nessuno dovrebbe rinunciare. A molte donne ancora oggi non è concesso. La nostra cultura ci insegna questo.
Ai maschietti vengono regalate le macchinine in modo da poter guidare il mondo, i lego per costruire il patrimonio. A noi donne un bambolotto per imparare a prenderci cura. Perché mai una donna dovrebbe saper costruire?
Eppure, anche alle donne può piacere la matematica. È tempo di spezzare condizionamenti e stereotipi. Le voci femminili, unite tra passato e presente, possono segnare il passo per una ridefinizione antropologica, intellettuale e interiore capace di risvegliare ideali e realizzare progetti e azioni condivise. Le donne del passato insegnano che questo è possibile. Le loro vittorie sono la speranza della società, e non solo per le donne. È tempo di abbattere gli stereotipi.
*imprenditrice e presidente Terziario donna Confcommercio Catania