29 Gennaio 2024

Forza Italia a Catania riparte da Marco Falcone

Forza Italia a Catania riparte da Marco Falcone

Falcone in stile “kennediano”: “non chiediamo nulla al partito, piuttosto diciamo: cosa possiamo dare al partito?”. Il sindaco Trantino (FdI) lancia al governo regionale la “sfida” su corso Martiri della Libertà: “perché non espropriamo?”

Asec Trade S.r.l.

Forza Italia riparte, dal “modello Forza Italia”. Lo ha fatto ieri sera con l’elezione, per acclamazione, dei nuovi vertici cittadino e provinciale del partito uscendo di fatto così dalla stagione commissariale durata quattro anni e che aveva visto Marco Falcone, assessore regionale prima alle Infrastrutture e oggi all’Economia, ad interim nei due ruoli (comunale e provinciale) e suo vice Massimo Pesce, già ex assessore al Comune nella giunta Stancanelli. Nessuna sorpresa dunque sui due nomi che, da ieri, ricoprono rispettivamente la cariche di coordinatori provinciale, Falcone, e cittadino, Pesce, a seguito del congresso celebrato a Villa Itria, ormai sede consolidata dei consessi forzisti già dal 2019. 

Il 2019 era stato l’anno del “ricomponimento” dopo le fuoriuscite anche dolorose di pezzi di storia del partito e del Popolo delle Libertà, uno fra tutti Salvo Pogliese (ex sindaco di Catania e oggi senatore di Fratelli d’Italia), presente ieri mattina fra gli sguardi incuriositi di tanti. Incisivo l’intervento di Enrico Trantino, sindaco di Catania in quota FdI, che in un passaggio del suo discorso ha lasciato intendere un “nuovo impegno”, forse le europee? Proprio per Falcone. Che alla frase ha solo sorriso.

Ieri era atteso il presidente della Regione Renato Schifani, “assente per una lieve indisposizione” come ha annunciato Nicola D’Agostino, deputato all’Ars. Ha voluto essere virtualmente presente con una telefonata poco dopo le 13 Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio dei Ministri, attivissimo in tutti i congressi in corso in vista del 24 febbraio, quando Forza Italia terrà il congresso nazionale. Con lo sguardo rivolto alle elezioni europee, alle elezioni provinciali su cui si deciderà a breve, alla riconferma di quel dato a doppia cifra – 14,7% – ottenuto dal partito alle ultime elezioni regionali e amministrative nel capoluogo etneo. Il tutto è accaduto a poche ore dalla celebrazione a Roma dei 30 anni di fondazione del partito (1994-2024) e proprio mentre il tennista Jannick Sinner siglava la sua prima vittoria in uno Slam, l’Australian Open, notizia data in tempo reale dal moderatore del congresso Paolo Barelli, capogruppo FI alla Camera dei Deputati e presidente Fin nazionale. Hanno dato il loro contributo rappresentanti politici di Udc (Filippo Cirolli e Piero Lipera), Mpa (Fabio Mancuso), Prima l’Italia (Anastasio Carrà), FdI (Salvo Pogliese ed Enrico Trantino), ma anche sindacalisti di Cisl (Maurizio Attanasio) e Ugl (Giuseppe Musumeci), oltre a sindaci forzisti (Marco Corsaro di Misterbianco, Roberto Barbagallo di Acireale), consiglieri, politici “navigati” come Alfio Papale e Giovanni La Via. In sintesi, una giornata perfetta e nel nome, ribadito da tutti i presenti (oltre un migliaio, come ha dichiarato l’organizzazione) di Silvio Berlusconi. Tanti i giovani, tante le donne, amministratori e amministratrici con una cosa in comune: averci sempre creduto, non aver “abbandonato” e, anzi, rilanciato i “berlusconiani” principi fondativi di “libertà”, anche e soprattutto in Sicilia.

Si è dovuto attendere l’intervento in sala dei due coordinatori per conoscere nel dettaglio le posizioni e intenzioni dei due coordinatori, al netto delle dichiarazioni rilasciate nel corso dell’evento in interviste a diverse testate giornalistiche: prudenza politica, “anzi, Politica, con la p maiuscola” come ha sottolineato l’ex assessore comunale Michele Cristaldi rientrato, fra l’altro, fra i delegati del partito al Congresso nazionale. Falcone ha sfoderato uno stile “kennediano”: “abbiamo riorganizzato un partito, con la diffidenza di tanti. Con il dubbio di molti. Ma anche con la curiosità di tanti giovani, uomini e donne, che abbiamo voluto valorizzare. Da Catania consegniamo un messaggio al nostro segretario nazionale Antonio Tajani: noi non chiediamo nulla al partito, piuttosto diciamo cosa possiamo dare al partito? Non siamo la pietra angolare del centrodestra, ma ne costituiamo l’equilibrio. In Europa nel Ppe, in Parlamento, in Regione, ma anche in tante amministrazioni comunali siciliane. E seguiamo quel modello del buon governo che oggi i giovani, su cui abbiamo puntato, vogliono interpretare. Si deve entrare nell’ottica in cui la meritocrazia viene premiata, meriti guadagnati sul campo, ovvero il principio cardine affermato dal nostro leader Silvio Berlusconi”.

“Bisogna essere lungimiranti, e pensare al futuro – ha rilevato Massimo Pesce – per la città gli interventi previsti sono diversi, dal passante ferroviario con l’obiettivo di “liberare” la città e la vista sul mare, fondamentale in una città che vive di turismo, si può investire ancora più di quanto fatto su una città pulita, più vivibile, per puntare ancora di più sul turismo congressuale, sportivo, religioso, sanitario, scolastico. La città che dalla scorsa amministrazione e in questa si immagina è una città che deve vivere di sport, mantenere e curare gli impianti esistenti, ma anche riuscire ad appropriarsi di tutti gli spazi liberi, dotarli di attrezzature per consentire a chiunque di fare sport, fondamentale per la vita, la salute e corretti stili di vita. Tutto ciò deve avvenire soprattutto nelle periferie, che a noi di Forza Italia hanno sempre dato un grandissimo consenso: è quindi nostro dovere dare risposte concrete e tangibili, e lo faremo. Avremo una squadra di uomini e donne che vogliono raccogliere il messaggio del presidente Tajani, obiettivo raggiungibile portando un contributo alle elezioni europee. Partiamo da un grande risultato alle scorse amministrative, da alleati leali e corretti abbiamo sostenuto il sindaco Trantino con un ragguardevole risultato, siamo la seconda lista più votata e con il 50% di candidati donne. Vogliamo dare più attenzione ai militanti, a chi si è speso nelle liste e non è stato eletto. Puntiamo a far crescere il consenso, già ragguardevole nella nostra città. Ma si tratta di un punto di partenza”.

E, parlando di città, è stato il sindaco Trantino, al tavolo erano seduti i suoi due assessori forzisti Salvo Tomarchio e Giuseppe Petralia, l’ex assessore nella giunta Pogliese Michele Cristaldi, a voler lanciare a Marco Falcone e al governo siciliano “una sfida”, quella “su corso Martiri della Libertà, la più grande ferita che c’è a Catania: nel 2012 è stata conclusa una convenzione con i privati, ma io, sulla base di informazioni che mi giungono, temo fortemente che non realizzeranno mai un’opera che prevede una cubatura residenziale e commerciale che Catania non può sostenere. Marco, perché non espropriamo? 250 milioni di euro, facendola diventare un’area verde, con due scuole costruite a norma antisismica che in città e provincia non abbiamo. Investiamo in quel che produce benessere, sicurezza. Se siamo una coalizione, se queste sono le premesse, noi possiamo superare la visione asfittica e pessimistica che ci giunge dal centrosinistra che non riesce a costruire. È il momento in cui dobbiamo fare un “all-in”, prendere o lasciare, perché non abbiamo davanti molti spazi per far rinascere Catania”.

I Video degli interventi

Ultimo aggiornamento

Maria Elena Quaiotti

Maria Elena Quaiotti

Maria Elena Quaiotti, Tessera Odg n. 184727 Odg Lombardia. Pavese di nascita, mezzosangue cilena, dall’insana (o forse no?) curiosità. Per asper ad astra, perfino in Sicilia.