26 Ottobre 2023
Ponte sullo stretto, un sogno che…forse si realizzerà
Il problema che interessa noi siciliani è un altro: è il collegamento veloce tra la Sicilia e Roma, il collegamento per le persone.
In seguito alle elezioni politiche, dopo la sfiducia dei Cinque Stelle e le conseguenti dimissioni del Governo Draghi, nel settembre del 2022, con l’affermazione della destra il Presidente Mattarella ha dato l’incarico di formare il nuovo Governo alla rappresentante del primo partito politico, Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni che scioglie le riserve, forma il nuovo Governo che giura, insieme ai ministri nominati, il 22 del mese di ottobre dell’anno 2022.
Nel nuovo Governo, con l’incarico di Vice Primo Ministro e Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, è stato nominato il leghista Matteo Salvini.
Una prima azione che il nuovo Ministro Salvini si intesta a gran voce è la promessa della realizzazione del Ponte Sullo Stretto.
In una sua dichiarazione il Ministro Salvini dichiara: “l’inizio dei lavori per la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina è previsto a metà dell’anno 2024”.
Il preventivato importo dell’opera dovrebbe ascendere a 15 miliardi di euro, occorre ricercare le fonti di finanziamento.
Noi crediamo nella buona fede del Ministro Salvini, è un grande lavoratore ed il suo impegno è tangibile, e dando per buono e fattibile quanto prima da noi affermato in altro articolo, i tempi per la sua realizzazione saranno come minimo tra i dieci e dodici anni, vale a dire non prima del 2036 il primo treno, la prima autovettura, il primo camion potranno attraversare lo stretto sul ponte.
In questa sede diamo per risolti tutti i problemi tecnici per la sua realizzazione, anche se ancora molte incognite ci sono, che tutti gli studi finora effettuati non hanno risolto.
Sono stati risolti i problemi dei carichi verticali, tra strallato e sospeso, il ponte è tecnicamente realizzabile. Il problema dei carichi verticali lo possiamo considerare risolto.
Riteniamo, dalle informazioni che circolano, ancora non risolto è il problema delle spinte orizzontali.
Un impalcato lungo 3.300 metri non può avere una rigidezza tale da resistere a tutte le spinte orizzontali che ne causeranno una notevole deformazione, deformazione che potrebbe essere sopportata da un veicolo su gomma, purché viaggi a bassa velocità.
Deviazione che, non potrebbe mai essere sopportata da un treno, nel quale la superficie di contatto tra ruota e binario è di appena qualche centimetro. E’ sufficiente una minima oscillazione, una minima deformazione della rigidezza dell’impalcato, perché il treno deragli.
Questa la mia opinione, da modesta persona che tenta di tenersi informata.
Di quanto affermato non assumo responsabilità scientifica.
Ai tecnici, agli specialisti, agli studiosi della materia, il quesito.
Io lancio un minimo allarme, l’allarme che mi suggeriscono le mie modestissime conoscenze di fisica e di dinamica.
Il trasferimento delle merci si può dire risolto senza la necessità del Ponte. Le merci si trasferiscono con container e con camion.
I container e i camion raggiungono la terraferma velocemente via mere. Esistono, già in esercizio, navi veloci che imbarcano centinaia di container, centinaia di camion, con una rete di collegamento tra la Sicilia (Palermo-Catania-Messina) e Napoli-Livorno-Genova-Ravenna.
Il problema è il trasferimento delle persone. Continuo e numeroso è il pendolarismo tra Palermo-Catania, i due aeroporti più importanti, e Fiumicino a Roma.
Trasferirsi da Palermo, o da Catania, a Roma è un’avventura. Il tempo di trasferimento dalla propria residenza all’aeroporto, due ore prima dell’imbarco devi presentarti, nella speranza che il volo sia in orario, un’ora di volo per raggiungere Fiumicino, un’ora di tempo per raggiungere il centro di Roma, oltre al costo ingente del taxi.
In attesa della, ben augurata, realizzazione del ponte il problema del trasferimento delle persone, purché sia realizzata la promessa alta velocità ferroviaria in Calabria ed in Sicilia, è facilmente realizzabile e con poca spesa.
Con l’alta velocità realizzata, un treno Frecciarossa, ma anche un treno Italo, raggiungono Villa S. Giovanni, trovano pronta per l’imbarco una nave unidirezionale della stessa lunghezza del treno, che imbarca solo il treno, non bisogna imbarcare auto, non camion, non passeggeri pedoni pendolari tra le due sponde.
Imbarcato velocemente solo il treno, in assenza di manovre e in tempo quasi zero, raggiunge in circa venti minuti la sponda di Messina e li arrivato sbarca, in assenza di manovre, dirigendosi verso Palermo o verso Catania.
Accorciano in tal modo il tempo di trasferimento tra le città siciliane e Roma.
L’investimento necessario sarebbe di poche centinaia di milioni di euro, 20 milioni circa per adeguare i due imbarcaderi di Massina e di Villa San Giovanni, per l’attracco veloce delle navi.
Tre navi del costo medio di circa 150 milioni cadauna, con un costo complessivo di tutta l’operazione di circa 470 milioni di euro si potrebbe risolvere il problema.
Investimento sicuramente inferiore al costo che per i prossimi 12 anni, in attesa della realizzazione del ponte, debbono sopportare i cittadini, siciliani e italiani, che si muoveranno tra la Sicilia e Roma.
Si ingrazia Wikipedia per le notizie alle quali abbiamo attinto.
Il Castoro