04 Agosto 2023
Saraniti (DC): “Sul reddito di cittadinanza fare scelte ponderate”
Il vicesegretario politico della Democrazia Cristiana in Sicilia, Andrea Saraniti, si esprime sul Reddito di cittadinanza: “Bisogna fare scelte oculate e ponderate”.
Quali sono le sue impressioni sulla revoca del Reddito di cittadinanza a una parte dei percettori?
È stata una scelta dolorosa ampiamente annunciata dal Governo Meloni, anche in campagna elettorale. Penso però che bisognava fare qualcosa all’origine per fare funzionare il sussidio nei modi opportuni ma nulla è stato fatto e ora siamo in una situazione in cui bisogna correre ai ripari velocemente perché ci stanno famiglie che dall’oggi al domani non hanno di che vivere.
A cosa si riferisce?
Mi riferisco al sistema dei navigator e degli uffici del Lavoro. Quando è stato dato il via al Reddito di cittadinanza si sapeva benissimo che gli uffici del lavoro non erano in grado di poter gestire tutte le richieste di lavoro. Ricordiamo sempre, infatti, che chi percepisce il reddito è una persona che in primis cerca lavoro. Se da un lato è stato formato un esercito di navigator, non sono stati potenziati gli uffici preposti a mettere in contatto i percettori del reddito con le aziende, valutando i curriculum e le richieste dei datori di lavoro. Non lo dico io, ma ricordo che all’epoca lanciò l’allarme la dirigente del Centro per l’Impiego di Catania Salvatrice Rizzo. Poi c’è stato il Covid e la conseguente crisi economica che non ha di certo invogliato le assunzioni.
Cosa può succedere nell’immediato?
Nessuno può dirlo con certezza. Il dato certo è che a Catania, come ha riferito il sindaco Enrico Trantino al TgS, ci sono state 8.900 revoche. Tutto sommato è un numero inferiore alle attese, ma nello stesso tempo preoccupante perché si tratta sempre di circa 20 mila persone. Questo significa che a livello di liquidità a Catania vengono meno più di 100 milioni di euro l’anno, che alimentavano il commercio. Dagli incassi tra tasse e Iva almeno la metà sarebbe rientrata nelle casse dello Stato e nello stesso tempo si dava del benessere ai percettori alle loro famiglie e a parecchi commercianti, che nei fatti hanno perso dei clienti.
Dal Governo dicono di non lasciare nessuno indietro, ma come fare perché ciò accada?
Ritengo che la scelta del Governo sia stata affrettata e non del tutto ponderata. Un dialogo ora è assolutamente indispensabile per rivedere le decisioni prese e ammorbidirle. Fondamentale è iniziare a pensare a dei controlli seri e non lasciati nelle mani dei Caf. Tra quest’ultimi c’è chi lavora bene e seriamente e chi invece diciamo lo fa con approssimazione. Ritengo surreale che addirittura ci sia stato un caso in cui il percettore, che non aveva palesemente diritto, avesse dichiarato come indirizzo quello di un carcere e nessuno se né accorto per mesi. Il sistema ha fatto acqua da tutte le parti, ma noi dobbiamo occuparci delle persone oneste e realmente bisognose. Fare rapidamente un censimento serio e istituire un sistema di ricerca di lavoro e collocamento che funzioni come in altre parti d’Europa. Tutto ciò per non fare di tutta l’erba un fascio, perché tra i percettori del reddito c’è chi ha realmente bisogno e vuole andare a lavorare.