Blackout Sicilia, Musumeci assolve l’Enel: “Fa troppo caldo”

Questa la risposta del ministro della Protezione Civile Nello Musumeci, che assolve le mancanze di Enel e continua: “Non mi occupo di danni e non sono un problema del Governo”.

“Fino a che ci sono temperature sopra i 40 gradi i tecnici dell’Enel non possono fare granché”. È lapidario il ministro della Protezione Civile Nello Musumeci al termine dell’incontro in Prefettura. Parole che non trovano riscontro con un dato reale: in Sicilia fa sempre caldo in Estate! Sui danni provocati dai blackout continui a famiglie e imprese Musumeci conclude in stile Ponzio Pilato dicendo: “Non mi occupo di danni e non sono un problema del governo”.

Da parte del rappresentante di Enel all’incontro odierno, Francesco Giangreco, responsabile della Distribuzione di Enel in Sicilia, una spiegazione un pò più tecnica: “I cavi interrati non hanno resistito alle late temperature”, spiega il dirigente di Enel, che continua spiegando che in arrivo, per sopperire alle esigenze intervenute, si sta procedendo con l’installazione di generatori di grandi capacità. Poi – continua Giangreco – investiremo in Sicilia più di 200 milioni di euro per la rete elettrica”. Sulla tempistica di risoluzione dell’emergenza si brancola nel buio e ci si affida ad un abbassamento della temperatura. A Catania quella rilevata alle ore 15 è di 47,6°.

Il problema non riguarda solo Catania, ma anche altri comuni come Belpasso, Mascalucia, Aci catena, Gravina di Catania, i cui sindaci (Carlo Caputo, Enzo Magra, Margherita Ferro e Massimiliano Giammusso) sono intervenuti alla riunione rimarcando le disfunzioni del servizio. Presente anche il presidente di Sidra, Fabio Fatuzzo che ha spiegato: “L’acqua c’è, quello che manca è l’energia elettrica per mettere in funzione le pompe”.

Una situazione complicata soprattutto nelle strutture sanitarie, dove è stata concentrata l’attenzione delle istituzioni, così come affermato dal Prefetto Maria Carmela Librizzi. Sta il fatto che il caldo in Sicilia non è una novità, risulta singolare come di questo “strano fenomeno”, Enel non ne fosse a conoscenza.