15 Aprile 2023

La provocazione del Candidato Salvatore Fisicaro: “Rinuncio al compenso da consigliere”, e rilancia quattro proposte per Catania

La provocazione del Candidato Salvatore Fisicaro: “Rinuncio al compenso da consigliere”, e rilancia quattro proposte per Catania

Salvatore Fisicaro, candidato nella lista Popolari e Autonomisti di Lombardo, contro i professionisti della politica: “scendo in campo per la Città, i compensi andranno alle periferie”.

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Una proposta di rottura e l’hashtag “#mettiamocilafaccia”, contro i professionisti della politica con “i soliti nomi, magari con loghi diversi” quella che viene da Salvatore Fisicaro, libero professionista catanese candidato alle prossime Comunali tra le fila dei Popolari e Autonomisti, il quale ha preannunciato in un post “manifesto”, pubblicato sulla sua pagina Facebook, di voler rinunciare al compenso da consigliere in caso di elezione. Fisicaro, nel suo intervento, ha evidenziato come a determinare la scelta di scendere in campo sia stata la volontà di non lasciarsi andare allo sconforto della condizione di una Città governata dai “soliti noti”, grazie anche al disinteresse di una larga fetta (circa il 40%) di disillusi che disertano le urne.

Quali sono, dunque, le proposte per Catania da parte dell’aspirante consigliere Fisicaro?

“Maggiore attenzione all’emergenza abitativa e alla sicurezza degli immobili con l’introduzione del c.d. “fascicolo digitale del fabbricato”, che permetta di avere una “radiografia” di ogni struttura, con l’elenco degli interventi sinora effettuati, in modo da avere uno schema chiaro sulle priorità, anche di investimento; maggiore inclusione delle periferie, con progetti concreti di avviamento al lavoro, puntando sui giovani ma anche sugli over 50; occasioni periodiche di confronto tra imprenditori locali e cittadini, affinché domanda ed offerta convergano; impiego su larga scala dei lavoratori socialmente utili per la pulizia di strade e polmoni verdi”.

Contattato telefonicamente dalla redazione, Fisicaro ha confermato i punti programmatici e la scelta di devolvere il compenso in favore di progetti per il rilancio delle periferie. Il perché lo spiega con una confessione: “Ho avuto un’infanzia difficile e ho conosciuto la strada. Sono stato fortunato a non rimanere inghiottito dall’odio e dalla rassegnazione. I giovani di periferia non nascono cattivi o deliquenti: abbiamo il dovere di fornire strutture idonee, risorse e speranze”.

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