05 Aprile 2023

Enrico Trantino, Valeria Sudano o entrambi?

Enrico Trantino, Valeria Sudano o entrambi?

Enrico Trantino, figlio d’arte del grande avvocato Enzo, è il nome uscito fuori dal calderone di Fratelli d’Italia per la candidatura a sindaco di Catania. Ma c’è da battere la concorrenza della leghista Valeria Sudano.

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Dalla segreteria di Corso Sicilia nemmeno un rigo. Nessuna comunicazione ufficiale. Ma in città lo sanno oramai tutti: Enrico Trantino è il candidato di Fratelli d’Italia alla poltrona di sindaco a Catania. La notizia viene data dall’MpA che caldeggia e benedice Enrico Trantino, avvocato di professione, figlio d’arte del grandissimo Enzo ed ex assessore nella giunta Pogliese. Il suo nome elimina di fatto i due contendenti: Sergio Parisi, sostenuto da Salvo Pogliese, e Ruggero Razza, sponsorizzato dall’ex presidente della Regione Nello Musumeci. A dover rimuovere i cartelloni propagandistici Pippo Arcidiacono, mai preso grande in considerazione dai Fratelli d’Italia.

A rompere il silenzio dei meloniani è l’ex sindaco di Catania Salvo Pogliese, nelle vesti di coordinatore di FdI, che con un comunicato tira l’acqua al suo mulino, invitando la Lega a ritirare la candidatura di Valeria Sudano. Qualche ora prima aspri toni dapprima del commissario leghista Annalisa Tardino, che conferma la scelta leghista e sostiene la candidatura di Sudano, poi in risposta giunge la dichiarazione di Fabio Mancuso MpA che preannunciava, come avviene oramai ogni giorno, il ritiro alla competizione della candidata leghista. Sudano ottiene in giornata però l’appoggio della Democrazia Cristiana di Totò Cuffaro.

Cosa c’è in ballo?

Il sindaco a Catania si farà contestualmente al vicesindaco. Gli autonomisti lo pretendono e sanno benissimo che con una sindaca leghista avrebbero vita difficile in giunta e in Aula, figuriamoci un posto da vicesindaco. Con Fratelli d’Italia la strada è decisamente più in discesa, anche per ottenere qualche assessorato importante. Tra leghisti e autonomisti non corre più buon sangue e lontano sono i tempi del patto federativo e delle comunioni d’intenti che in aula hanno portato la Giunta Pogliese in qualche occasione anche con le spalle al muro. Ma per convincere i leghisti a mollare il vicesindaco sarebbe una proposta messa sul tavolo che indebolirebbe gli autonomisti che, dopo il ritorno del leader Raffaele Lombardo sul palcoscenico della politica attiva, hanno preso maggiore intraprendenza.

Gli scenari

Impensabile a questo punto che Meloni e compagni facciano un passo indietro o cambino il nome del loro candidato, praticamente non ritenuto all’altezza della Sudano dai leghisti. Se non si trova l’accordo si profila una corsa separata con un quasi certo ballottaggio fratricida finale. C’è chi è convinto della candidatura a sorpresa dello stesso Raffaele Lombardo in caso di mancato accordo. Ma a quel punto ne vedremo delle belle. Ma le possibilità sono davvero ridotte a un lumicino.

Valeria Sudano, Enrico Trantino e le loro liste

Se sarà Sudano contro Trantino, la leghista dovrà fare unione d’intenti con più parti politiche anche distanti. Il raccordo, visti i passati politici della candidata leghista, è possibile, anche se non facile. Trantino avrebbe dalla sua sicuramente due liste di Fratelli d’Italia, e tre dell’MpA. Di Forza Italia l’appoggio a Trantino non è scontato, anche se gli azzurri, con Marcello Caruso, stanno cercando di porsi come mediatori tra le due fazioni. Lega-Forza Italia contro Fratelli d’Italia non è un inedito, sia a livello nazionale (La Meloni restò da sola all’opposizione in un momento dell’ultima legislatura), che a livello locale. A Belpasso lo strappo non si è ricucito e Salvo Licandri è sostenuto da Lega e Forza Italia, con Alfio Papale capofila. Di contro c’è Carlo Caputo, che ha ottenuto il simbolo di Fratelli d’Italia ed ha il sostegno dei suoi autonomisti.

Fantasiosa l’idea di un accordo vincente tra Sudano e De Luca sulla spinta dell’ex assessore ed ex meloniano Ludovico Balsamo. Se a Messina questo matrimonio politico ha portato alla vittoria, a Catania appare difficile arrivare al traguardo. Nella città dello Stretto, Cateno De Luca è imbattibile e di popolarità certificata, a Catania molto meno. Poi c’è il caso di Sara Pettinato alle regionali. La consigliera comunale, anche lei ex Meloni, era pronta per candidarsi con Cateno, per poi essere stata convinta a passare nella lista di Prima l’Italia. Non proprio rapporti idilliaci.

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Salvo Giuffrida

Salvo Giuffrida

Salvatore Giuffrida (OdG Sicilia N^ 171391). Classe 1970 giornalista (ex chimico). Il mio motto: “Seguire ma mai inseguire”.