16 Marzo 2023

Dalla marcia trionfale alla corsa ostacoli verso Palazzo degli Elefanti

Dalla marcia trionfale alla corsa ostacoli verso Palazzo degli Elefanti

Il derby interno a Fratelli d’Italia rischia di compromettere l’unità del centrodestra.

Razza o Parisi? Questo è il dilemma chiamata a sciogliere Giorgia Meloni in vista delle Amministrative di Catania. Il tempo stringe e ancora Fratelli d’Italia non ha un nome da indicare come candidato sindaco.
Se Ruggero Razza si trincea nel silenzio “Non ho affrontato l’argomento e per ora non è nemmeno il momento di farlo”, Sergio Parisi, l’altra faccia dei meloniani sul tavolo delle trattative invece dice: “Sulla candidatura a sindaco di Catania ne parleranno a Roma. Io attendo con serenità la decisione che sarà presa. Mi auspico che si segua la strada delle elezioni regionali con un centrodestra unito. Se così non fosse si aprirebbe un altro scenario completamente diverso”.

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Parisi, Razza il caso D’Urso e i malpancisti

Al nome di Parisi, uno dei più fedeli colonnelli di Pogliese, si è arrivati, all’interno del partito, grazie al lavoro svolto dall’ex assessore allo Sport e alle Politiche comunitarie di Catania. Centinaia di milioni di euro sono arrivati dai fondi comunitari in una città con il Comune in dissesto, per lavori già in esecuzione, come per esempio il rifacimento del manto stradale alla circonvallazione e di riqualificazione allo stadio Angelo Massimino.

Razza, di contro, non può contare sullo stesso fatturato politico. Un dato su tutti è la revoca dell’incarico a Tuccio D’Urso commissario delegato per l’attuazione degli interventi finalizzati alla realizzazione delle opere previste nel piano Covid approvato dal ministero della Salute e uomo di Musumeci e Razza. Con due mesi di anticipo rispetto al termine dell’incarico il neo governatore Schifani, dopo aver valutato un dossier sulle incompiute, lo sostituì con Lizzio. L’ex assessore Razza, tra l’altro, è stato già gratificato nella nuova giunta regionale con la delega al Territorio assegnata alla moglie, Elena Pagana, nonostante avesse fallito l’obiettivo elezione all’Ars. Marito sindaco di Catania, moglie assessore regionale: troppa concentrazione di potere politico, in mancanza di propri voti, e di rappresentanza istituzionale in una sola famiglia, accentuerebbero i mal di pancia e il divario tra i patrioti dell’ultima ora, i musumeciani, e i meloniani storici, rappresentati dal gruppo Pogliese.

Ipotesi Arcidiacono mai presa in considerazione da FDI

Ad aumentare le frizioni all’interno di Fratelli d’Italia, Pippo Arcidiacono, che con un comunicato ha annunciato di “Restare in campo come candidato sindaco”. Ipotesi, in realtà, mai presa in seria considerazione nella sede di corso Sicilia, perché Arcidiacono non è certo un “fratello” doc. Per lo stesso Arcidiacono è già pronto un posto in una lista di ispirazione lombardiana che servirà, dopo cinque anni da assessore, a dare un peso al suo impegno politico e amministrativo. Questo per quanto concerne Fratelli d’Italia.

Sudano pronta a stampare i manifesti

Sul fronte Lega Valeria Sudano ha già pronti i manifesti 6×3 con la scritta “Vota Sudano Sindaco”. Raffaele Lombardo, infine, sfumato l’appoggio esterno a Emiliano Abramo, starebbe ricucendo rapporti di alleanza con Enzo Bianco. Insomma, il centrodestra, bloccato da conflittualità interne e tatticismi estremi, sembra avviarsi verso una corsa ad ostacoli piuttosto che a prepararsi ad una marcia trionfale verso palazzo degli Elefanti.

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Salvo Giuffrida

Salvo Giuffrida

Salvatore Giuffrida (OdG Sicilia N^ 171391). Classe 1970 giornalista (ex chimico). Il mio motto: “Seguire ma mai inseguire”.