05 Gennaio 2022
Aerolinee Siciliane: La compagnia aerea reagisce al rifiuto di concessione di un’area tecnica
La società ad azionariato popolare che sta preparando la start up della compagnia di bandiera siciliana ha depositato una denuncia per vari reati contro Nico Torrisi, Amministratore Delegato di SAC SpA, presso il Tribunale di Catania.
di Giuliana Avila Di Stefano
La denuncia segue il rifiuto da parte della SAC, con la firma personale dell’amministratore aeroportuale, di un’area tecnico operativa per la gestione della manutenzione e delle operazioni su pista degli aerei che saranno operati da Aerolinee. Il rifiuto fu notificato ad Aerolinee e, subito dopo, fu reso noto al pubblico attraverso una comunicazione stampa nella quale lo stesso Torrisi si avventurò in una serie di giudizi personali sulla compagnia aerea.
Sul punto, abbiamo sentito il Vicepresidente del Consiglio di Sorveglianza di Aerolinee Siciliane SpA Claudio Melchiorre, ormai da tanti anni uno degli elementi di spicco della difesa civica e dei consumatori della Sicilia. Melchiorre dà l’impressione di una persona costretta a partecipare, ancora una volta, alla difesa di diritti semplici ma banali, come quello di fare impresa.
“La questione – dichiara Melchiorre – non è una semplice diatriba tra elementi importanti dell’economia siciliana, ma ha connotati di uno scontro che impedisce il prosieguo della certificazione della compagnia aerea e rischia di allungare oltremodo i tempi, con costi enormi ed imprevedibili.” In un comunicato di qualche settimana fa, sempre successivo al rifiuto di SAC, Aerolinee aveva anche paventato la possibilità di dover emigrare fuori della Sicilia. “L’appello per evitare che possa accadere questo paradosso di una compagnia aerea che si chiama siciliana ma che in Sicilia non trova spazio – dice Melchiorre non nascondendo una certa sorpresa – è caduto nel vuoto.”
E in effetti, è in questo vuoto della politica che si è materializzata la querela contro Torrisi.
Per chi fosse interessato ad approfondire la questione, è bene ripercorrere brevemente la storia di Aerolinee Siciliane. La Società per Azioni nasce a gennaio 2020 con una raccolta del capitale iniziale e immediatamente versato, raccolto in meno di due settimane. È la prima società aerea d’Europa a capitale diffuso. A fondarla, professionisti, imprenditori, dirigenti d’azienda, ma anche pensionati e cassa integrati. Tutti siciliani che alla litania del ‘non c’è niente da fare’, reagiscono mettendo insieme quel poco che c’è, in tanti, per fare di tante piccole debolezze una grande forza. Ed ancora la possibilità di aderire per nuovi soci resta. Il progetto si scontra subito con il Covid, ma come la situazione si rischiara, la scorsa estate, parte in velocità il processo di certificazione, con l’obiettivo di volare entro gennaio 2022. Tra le azioni propedeutiche c’è quella di ottenere una piccola area di ottanta metri quadri presso la pista dell’aeroporto di Fontanarossa. La procedura di aggiudicazione è semplice: basta fare domanda e pagare una somma definita, pubblicata sul sito dell’aeroporto. Il direttore commerciale comunica di attendere la richiesta. Spiega Melchiorre: “Aerolinee scrive e fa l’istanza ma a rispondere, con una certa calma, non è il direttore commerciale, ma l’amministratore delegato di SAC in persona che fa un confuso riferimento a lavori in corso che riducono gli spazi disponibili. In realtà, gli spazi ci sono e SAC è una concessionaria di beni pubblici. Non ci sono motivi ostativi evidenti.”
SAC fa un ulteriore passo. Compare, subito dopo il diniego, un articolo di stampa su un noto quotidiano dove vengono pubblicati giudizi personali e affermazioni di una qualche gravità, basate su dati tra l’altro riservati e di cui SAC è entrata in possesso proprio nella sua qualità di società di gestione di un bene pubblico.
Aerolinee prima ricorre contro il rifiuto presso il Tribunale Amministrativo, poi, ieri, deposita una querela per ‘per abuso di ufficio (art. 323 c.p.), rifiuto di atti d’ufficio (328 c.p.), turbata libertà dell’industria e del commercio (art. 513 c.p.), violenza privata (art. 610 c.p.) e per le fattispecie di violazione di segreto d’ufficio (326 c.p.) e diffamazione aggravata ex art. 595 comma 3 c.p., nonché per ogni altra fattispecie penale che dovesse emergere nel corso dell’indagine.’
Tutti reati di una certa gravità che andranno vagliati dall’autorità giudiziaria.
“Resta da fare un commento desolato – aggiunge Melchiorre: perché tanti ostacoli contro una società siciliana? Perché la Regione Siciliana resta in silenzio davanti a questi dinieghi? Ma soprattutto perché mezzo mondo si mobilita per cercare di far venire Intel ma non per Aerolinee Siciliane? E ancora: perché Ryanair viene accolta in pompa magna nella casa dei Siciliani, vale a dire la sede della Presidenza della Regione Siciliana e Aerolinee invece deve combattere per avere la disponibilità di ottanta metri quadri che in questo momento, a giudicare da documentazione fotografica, sono vuoti e abbandonati? Non solo, le compagnie straniere che operano abitualmente in Sicilia ottengono contributi importanti. Dovrebbero essere loro a disposizione delle nostre autorità, non il contrario. Per quale motivo, al contrario, la Regione Siciliana paga o lascia che siano consumate risorse pubbliche per avere questi operatori in Sicilia, ma non considera l’unica compagnia aerea di bandiera siciliana che si sostiene sulle sole forze dei consumatori e dei cittadini siciliani?”
Di seguito, il comunicato stampa di Aerolinee Siciliane SpA sulla vicenda.
‘La ragione di questa querela risiede nella gestione di una richiesta di Aerolinee Siciliane fatta all’aeroporto di Catania, seguendo le normali procedure previste dalla stessa SAC SpA, di un’area di ottanta metri quadri da adibire a magazzino per l’assistenza agli aeromobili e garantire così il rispetto di tutte le misure di sicurezza previste dai regolamenti e dal buon senso, nelle attività di volo. Sac SpA, ha improvvisamente sostituito il responsabile del procedimento, usuale e immediato, vale a dire il direttore commerciale, sostituendolo con l’Amministratore Delegato di SAC che non solo ha negato tali spazi ma, dopo averlo fatto, è risultato protagonista di un articolo che conteneva giudizi personali e informazioni riservate che hanno danneggiato la reputazione di Aerolinee Siciliane, dei suoi dirigenti e amministratori, degli azionisti. La decisione arbitraria di SAC rende infine difficoltoso, se non impossibile, il perseguimento della ragione sociale di Aerolinee Siciliane. Nella sua veste di Amministratore di SAC Nico Torrisi è peraltro investito di pubbliche funzioni, considerato che la società da questi rappresentata gestisce beni e risorse pubbliche, anche se è privata.
La querela è stata sottoscritta dal Presidente del Consiglio di Gestione di Aerolinee Siciliane SpA Luigi Crispino.
“Gli azionisti della nostra impresa hanno per volontà e statuto la finalità di far tornare la Sicilia a produrre ricchezza e posti di lavoro. È con sgomento che abbiamo appreso che ci sono funzionari e amministratori di società pubbliche che invece di favorire i contribuenti che pagano loro lo stipendio, si permettono di compiere atti e dichiarazioni pubbliche a nostro avviso lesive e denigratorie che di fatto impediscono l’esercizio del diritto d’impresa ai siciliani. Per tutelare gli interessi della Sicilia e dei Siciliani abbiamo depositato una querela per ottenere giustizia ma soprattutto per affermare la volontà di crescita economica e civile nella nostra terra.”
Aerolinee Siciliane ha infine comunicato che la resistenza di SAC SpA a concedere spazi liberi e inutilizzati per l’assistenza agli aerei della compagnia, sta producendo gravi ritardi nell’iter di certificazione.
“Speriamo – conclude Crispino – che finisca il silenzio, che sa tanto di connivenza, della politica di maggioranza e di opposizione, ove esista. Un’impresa siciliana, al momento, non trova ospitalità e pari trattamento nella propria terra, garantite invece alle imprese estere. Facciamo notare che Ryanair è stata ricevuta a Palazzo d’Orleans, mentre a noi non viene concesso nemmeno il diritto ad appena ottanta metri quadri, peraltro liberi, disponibili e che SAC sa di dover affittare, per l’attività ordinaria. Sottolineiamo che con i milioni di contributi dati ad altre compagnie, Aerolinee Siciliane avrebbe più che garantito la crescita che la Sicilia merita e senza le tariffe da capogiro pagate persino quest’anno da chi è tornato a casa per le feste di Natale.”