12 Dicembre 2021
Catania, “Natale Insieme 2021”: preghiere, presepi, musiche, novene e filastrocche

A Catania una serie di iniziative natalizie che tendono a riesumare le antiche tradizioni siciliane in gran parte perdute. Oggi il primo appuntamento ore 19:45 presso la Chiesa N.S. di Lourdes.
Che Natale sarebbe senza i suoi tradizionali simboli? È giunta davvero l’ora di mettere in soffitta il Presepe, l’Abete addobbato di tutto punto e Babbo Natale con la sua slitta carica di doni per la delizia dei bambini? Secondo certe correnti di pensiero, sì. Il globalismo ormai non si ferma più davanti a niente e a nessuno. Qualcuno asserisce che si tratti di una conquista per i diritti civili; secondo altri, il cambiamento culturale radicale è necessario per un nuovo modello di umanità. Dalle nostre parti, invece, fatte le dovute eccezioni, si tratta di puro “Manciamentu”; dove con questo termine si intende un molesto prurito da sedare. Per quanto la banale metafora tenda alla sdrammatizzazione, si tratta piuttosto di un problema serio, comparso agli inizi di questo secolo. In tempi non sospetti, già si parlava che molte cose “nel 2000” sarebbero state cambiate; le previsioni pare non fossero per niente azzardate. Accettare i cambiamenti, però, non vuol dire “terremotare” ciò che è profondamente radicato nelle comunità. Il fenomeno affonda le proprie radici nella religione, ma ha finito per interessare largamente anche la politica. Più che dalle Moschee, parte dall’ Unione Europea l’iniziativa del “rinnovamento”. La massima istituzione, pretende di dettare le regole su tutto: anche in materia religiosa. Ad essere coinvolte in primo luogo sono le scuole. Ricordiamo che nel 2006 in un istituto scolastico di Bolzano, è stato deciso di non far cantare ai bambini la canzoncina natalizia: “Tu scendi dalle stelle”. Si scatenò una polemica che scosse non poco l’opinione pubblica. Da allora i casi non si contano più. E’ stato messo in discussione perfino il Crocifisso appeso nelle aule. Quella che prima poteva sembrare solo una “guerra di religione”, oggi si sta estendendo a macchia d’olio in tutti i campi della società: dalla moda agli orientamenti sessuali; dal revisionismo storico, all’arte e alla lingua. Anche quest’anno, insieme alle luci di Natale, puntualmente si sono riaccese le polemiche. Complice una certa pubblicità spesso imbarazzante, che non si ferma davanti a nulla. Affronta le più disparate tematiche; anche quelle ritenute pedagogicamente “anti-educative”e “lesive” per la pubblica decenza. Anzi: “Chi più ha, più ne metta”. Nel tritacarne del politicamente corretto stavolta sono finite le immagini. Dalla furia iconoclasta del Medioevo a ora, sono passati più di sette secoli. Parafrasando il concetto Vichiano dei “corsi e ricorsi storici”: “A volte ritornano”. Di fronte a fenomeni di certo tipo come il “Babbo natale in tutù” collocato in una pubblica piazza di Modena, allo stravolgimento del presepe o, ancora peggio, al ritratto barbuto della Madonna, opera di un attivista Lgbtq, si resta attoniti. I Commenti si sprecano. “Ma cchi ssu pazzi??!”, commenta Angelo Ursino, storica “macchietta” catanese che non può certamente essere ritenuta “bigotta”. Gli fa eco la signora Lucia: “Patri, Figghiu e Spiritu Santu; mi fazzu ‘a cruci cca manu manca!”. E questo è poco. Che il tentativo di cancellare i simboli della tradizione Natalizia trova però una forte reazione contraria, lo notiamo dai commenti espressi sui social. A fronte del tentativo di cancellare l’augurale “Buon Natale”, c’è chi invece lo ripete scrivendolo ossessivamente tutti i giorni a caratteri “cubitali”. In tutte le città dell’Isola, le luci quest’anno sembrano più sfavillanti; le iniziative a sostegno della “cultura natalizia” si sono addirittura moltiplicate . A Catania spicca il grande Presepe animato allestito dall’artigiano Elio Ambra. Uno Stanzone dove la natività, con una progettazione ampia e articolata, viene riprodotta nei suoi diversi paesaggi: da quello orientale a quello siciliano. Spiccano figure antiche ma anche moderne. In tema di presepi, tra le tante iniziative private, anche il “Presepe Vivente” di Trappeto (San Giovanni La punta). Un appuntamento tradizionale molto suggestivo, opera dei volenterosi parrocchiani della chiesa di San Rocco, che ritorna dopo due anni di assenza dovuta alla pandemia. Nel popoloso quartiere della Civita, non poteva mancare il tradizionale spettacolo della “Cona”. Nella chiesa di San Francesco Di Paola, in prossimità della vigilia, verrà messa in scena “ ‘A Nuvena di ‘na vota”. Musiche, preghiere e filastrocche a cura del gruppo musico-teatrale de “I Colapisci”, con la collaborazione del gruppo parrocchiale guidato dall’attrice Melina Pappalardo.
<< Siamo sulla scena da moltissimi anni – dichiara l’attore e giornalista Santo Privitera – Quest’anno c’è un motivo in più. Andiamo controcorrente rispetto al cosiddetto “politicamente corretto”; al progressismo becero di una minoranza che vuole imporre i propri principi forvianti, vuoti e privi di fondamento >>.

Questo il calendario del “NATALE INSIEME” 2021:
-DOMENICA 12 DICEMBRE ORE 19.45 CHIESA N.S.DI LOURDES (V.le O.Da Pordenone, 56);
-SABATO 18 DICEMBRE ORE 18.00 CHIESA S.M. DELL’AIUTO ( V. S.M.dell’Aiuto, 80);
-DOMENICA 19 DICEMBRE, CHIESA SAN ROCCO (TRAPPETO) PRESEPE VIVENTE A CURA DEI PARROCCHIANI. 2 SPETTACOLI: ORE 16.30 E ORE 19.00;
-LUNEDì 20 DICEMBRE, TEATRO S.FRANCESCO DI PAOLA (P.zza S.Francesco di Paola, Civita) “BUON NATALE IN MUSICA E POESIA” A CURA DEL GRUPPO TEATRALE PARROCCHIALE CON LA PARTECIPAZIONE DE “I COLAPISCI”;
-MARTEDì 21 DICEMBRE ORE 18.00, CHIESA SACRO CUORE DI GESU’ (P.zza Palestro, 11);
-MERCOLEDì 22 DICEMBRE ORE 18.00, CHIESA SAN FRANCESCO DI PAOLA (P.zza S.Francesco di Paola, Civita) con la Partecipazione di Melina Pappalardo e il gruppo teatrale.

