04 Novembre 2021
Sequestrati beni per 100 milioni di euro alla “Mafia azienda” dei Santapaola
Sotto la lente d’ingrandimento i legami tra il boss Maurizio Zuccaro e Antonino e Carmelo Paratore legati ai Santapaola.
La mafia diventa azienda. Questo, in sintesi, quanto emerso dall’ operazione condotta oggi dagli uomini della Dia di Catania che hanno sottoposto a sequestro 14 società, 7 immobili e svariati rapporti finanziari per un valore complessivo di oltre 100 milioni di euro, secondo il Tribunale di Catania frutto di attività illecite o loro reimpiego.
Sotto la lente degli inquirenti esponenti legati al clan santa Paola: L’ergastolano Maurizio Zuccaro, condannato di recente per l’omicidio avvenuto a Catania nel 1996 di Luigi Ilardo, Antonino e Carmelo Paratore, padre e figlio che gestivano le pulizie in alcuni ospedali, la discarica Cisma di Mellilli, ora in amministrazione controllata e il lido le Piramidi. Grande diversificazione d’impresa con immissione di capitali per 90 milioni di euro, in un periodo in cui questi non erano nelle loro disponibilità. La vicinanza con il boss temporalmente è coincisa con la loro escalation nel campo degli affari.
Migliaia le ore di intercettazioni passate al vaglio degli inquirenti così come le risultanze delle indagini dell’operazione Piramide del 2012, mentre la vicinanza tra i tre è dimostrata dalla loro presenza in occasione del battesimo della figlia del boss e in un matrimonio di un congiunto. Fondamentali anche le dichiarazioni di collaboratori di giustizia come Santo La Causa, Gaetano d’Aquino e Salvatore Viola. Già nel 2012 la Dia aveva confiscato beni per 30 milioni di euro.