Sigi cambia veste ( cade l’art. 8 ), Nicolosi il caso Catania è tuo

Abrogato l’articolo 8 di Sigi, ora chi ha messo più soldi comanda e continuerà a mettere denaro in proporzione alle quote in possesso.

Gaetano Nicolosi è praticamente il proprietario del Calcio Catania. Questo è la novità emersa dopo l’assemblea straordinaria dei soci Sigi che si è tenuta oggi. La notizia però resta figlia unica, visto che degli argomenti importantissimi e fondamentali per la vita del club ( che a bocce ferme, diciamolo chiaramente, è spacciato) non si è discusso. Nemmeno una parola sul cambio della dirigenza, quindi Nico Le Mura resta al momento l’Amministratore unico del club. Sulla composizione del cda idem. Quindi l’avvocato Giovanni Ferraù resta al comando di Sigi. Non si è nemmeno archiviato l’argomento stipendi calciatori, visto che i soci, nonostante la supremazia acquisita di Nicolosi, hanno trovato un accordo.

Fin qui le notizie, molto scarse! La sensazione è che Nicolosi non abbia risorse per proseguire, come del resto lo stesso ha dichiarato sia a Corner che a Video Regione, dove ha anche dichiarato che non vi sono investitori all’orizzonte.

I dubbi, i fatti e…

La domanda sorge spontanea: chi metterà i soldi? Un fondo straniero che sfruttando il titolo vuole costruire l’ennesimo centro commerciale a Catania travestito da stadio? E perché dovrebbe visto che il sistema di vendita è da anni considerato fallimentare e soprattutto a Catania dove sono in gran parte in crisi? Vi sono pressioni indebite, oramai non sostenibili all’interno di Sigi, da parte di qualche mano oscura che sta o vorrebbe indirizzare gli eventi verso propri interessi? Domande lecite visto l’insistenza nel voler continuare un’avventura concretizzatasi il giorno dopo l’arresto di Palladino e che ora vede come proprietario di fatto una persona che solo pochi giorni fa davanti ai tifosi disse “Vado avanti da solo”, per poi dichiarare in Tv di non avere “Le risorse necessarie”.

…gli scenari

Tutto strano, singolare, come l’affitto di una parte di Torre del Grifo senza una regolare registrazione del contratto all’Agenzia delle Entrate (dove insieme alle carte vanno portati i soldini). Nicolosi ha ora il cerino il mano, e tra i mille problemi che ha il club, deve decidere e alla svelta se: cedere ad un fantomatico acquirente, continuare da solo (smentendo se stesso: “Ho finito il budget”), o portare i libri in Tribunale, prima che li richiami la Procura. E allora si che sarebbero guai irreversibili.