17 Ottobre 2021
Da Napoli a Buenos Aires : Clorindo Testa , artista simbolo dell’architettura argentina del ‘900
Clorindo Testa (Napoli 1923 / Buenos Aires 2013 ) è , con Lina Bo Bardi , l’artista simbolo dell’architettura sudamericana del ‘900 , il riconosciuto Maestro , sul piano internazionale . della Rivoluzione architettonica in Argentina , del linguaggio nuovo dell’abitare in un “ altrove “ felice e trasgressivo, in uno spazio in equilibrio tra la dimensione collettiva dell’arte e della città contemporanea e i legami primordiali del’uomo con la Natura.
di MARGHERITA FRANCALANZA
Figlio di un medico originario di Ceppaloni (BN) ed emigrato in Argentina . entra nella Scuola di Architettura presso l’Università di Buenos Aires e nel 1948 si laurea in Architettura , viaggia a lungo in Europa consolidando la sua formazione professionale . Influenzato da Le Corbusier e dai grandi fermenti culturali degli anni ’50 ,ritorna a Buenos Aires contaminando e reiscrivendo le avanguardie europee con “ lo spirito dei luoghi “ argentini ,e ne ripropone le “ tracce “ ,le libera , le fonde con l’energia solida dei materiali ,con l’antitetica leggerezza dei sogni.
l’Ambasciata d’Italia a Buenos Aires , in collaborazione con la Fondazione Clorindo Testa, celebra ,in questi giorni , presso il Centro Culturale Kirchner , il grande architetto e pittore italo-argentino , con una Mostra : “Il Sangue parla” offrendo un’articolata retrospettiva sull’opera di un’artista tra i massimi esponenti dell’architettura “ brutalista “ sudamericana che non ha mai abbandonato le proprie radici italiane .
L’Italia resterà sempre un luogo parallelo al Sudamerica , sarà radice e underground creativo , orgoglio e sentimento, cultura e libertà creativa. L’ Università di Napoli , la città natale di Testa , lo celebrerà in diversi convegni , “ La Sapienza “ di Roma gli conferirà la Laurea honoris , Venezia lo ospiterà asssiduamente alla Biennale , Vicenza allestirà una storica mostra sulla sua originalissima Architettura “ animata”,le Università di Milano e Bologna gli dedicheranno molteplici studi e monografie.
Ogni artista crea sulla scia d’un remoto desiderio ,vorrà narrarlo, a volte rivelandolo , altre volte nascondendolo come un confinamento ,altre ancora lasciandone un generoso riflesso . Clorindo Testa traccia il suo “ punto di desiderio “ è Innamorato delle “ Navi “ .Lo incantano i grandi Piroscafi colorati che dal porto di Buenos Aires , iniziavano la loro avventura verso le onde del destino , vuole sperimentare e raccontare , con il vocabolario dell’architettura , il senso poetico della libertà del navigare progettando edifici che sembrano venire dal mare ,o da un altrove , che riposano sulla terra ma sono testimoni d’un modo nuovo d’abitare e vivere gli spazi urbani e così attua una vera rivoluzione nel panorama architettonico internazionale .
Le sue opere hanno sempre un esplicito richiamo alle Tolde delle grandi barche d’altura , a volte si appoggiano a strutture metalliche come se il cemento non bastasse a sostenerle , in altri casi la materia si fa solida e potente , come emergente dall’acqua ,titanica e con aperture al mondo che contendono il segreto degli abissi o un’origine sconosciuta all’umano abitare.
Le sue opere “ paradigmatiche” : la Biblioteca Nazionale e la Banca di Londra e America del Sud , entrambe a Buenos Aires , insieme alle molteplici opere disseminate in Argentina ,sono quindi un viaggio architettonico sulle relazioni che intercorrono tra lo spazio urbano e le forme dell’architettura , tra la Natura della città e la Natura come paesaggio ,tra le Navi come idea metaforica dell’abitare navigando nello spazio terreste
Dai progetti per la città di Buenos Aires alle case di vacanza lungo le spiagge atlantiche o nella Pampa humeda , Clorindo Testa crea forme architettoniche multiformi , prorompenti d’energia , animate da un intenso rapporto tra la “ materia “ e “ la forma “ , tra l’energia delle geometrie che si protendono verso l’esterno e gli imprevedibili “ spazi” attinti dalle primitive origini della terra. Clorindo Testa narrando il legame tra l’uomo e la comunità , tra la Natura e la sua relazione con la vita umana , si pone tra i massimi esponenti dell’architettura contemporanea.
“ Las Mandarinas “, ex Casa Lacarra
Come abitare la Natura e giocare con la Luce nella Pampa Argentina
Un esempio della committenza privata di Clorindo Testa è “ Las Mandarinas “ , una casa realizzata per l’amico e collega Hector Lacarra nella Pampa Argentina nel 1979 , situata a Capitan Sarmiento, in piena Pampa Umeda , con molti campi dedicati al gioco del Polo e all’allevamento di cavalli indispensabili a questo sport d’èlite.
Unica Casa di Campagna, nella corposa produzione di Testa, l’ex Casa Lacarra è rimasta a lungo sconosciuta agli studiosi internazionali del grande architetto e, soltanto recentemente, grazie alla cura degli attuali proprietari italiani, sono venuti alla luce i progetti originali di questo “ gioiello “ di Clorindo Testa.
Qui l’architetto italo-argentino mette in atto il suo vocabolario architettonico in assoluta libertà, lontano dalla città, svincolato dalle tensioni etico-sociali legati alla vita metropolitana, sviluppa la dimensione primordiale del vivere e abitare, realizza l’idea di una casa dove i proprietari possano sentirsi viaggiatori del continuo mutare della natura intorno.
La casa, immersa in sconfinati campi e circondata da morbidi orizzonti verdi, racconta la portata archetipa della sua architettura e il suo variopinto linguaggio visivo si manifesta pienamente anche attraverso la componente artistico-pittorica che Testa, parallelamente alla professione d’architetto, ha sempre voluto sperimentare.
Gli spazi orizzontali della casa si incontrano con le spinte verticali del tetto, generando una tensione verso l’alto, ma l’ insieme delle due spinte contrastanti trovano un equilibrio e una relazione definitiva attraverso poderosi pilastri in ferro esterni alla facciata che dichiarano la loro funzione di sostegno e si mostrano svettanti e decorativi .
La copertura del tetto è corrotta dalla sagoma laterale scalettata; le molteplici aperture, spesso a mezzaluna, si rincorrono lungo le pareti esterne e riappaiono all’interno come nicchie, si trasformano in triangoli o trapezi per assecondare la luce che, perenne, circonda e rincorre la casa.
L’ intera costruzione guarda gli orizzonti della Pampa e, dalla natura circostante, riceve Luce e vita.