30 Marzo 2021

Catania: dal 1° maggio non si potranno più scaricare i rifiuti

Catania: dal 1° maggio non si potranno più scaricare i rifiuti

Dal 1° maggio non si potrà più procedere alla raccolta dei rifiuti perché la discarica di Lentini raggiungerà la capienza massima. Maccarrone: << Nessuno ne parla, aveva ragione Totò Cuffaro >>.

Il Dott. Carlo Maccarrone (Democrazia Cristiana), responsabile provinciale per le Attività Sociali, segnala alla Redazione di Free Press Online quanto segue.

È davvero insolito come non sia passata tra i media la gravissima notizia per cui, lo scorso venerdì 26 marzo, la SRR di Catania (ovvero la società che gestisce la raccolta dei rifiuti e che comprende 28 comuni della provincia di Catania, capoluogo incluso), per bocca dei suoi amministratori e dirigenti, abbia comunicato all’assemblea dei sindaci il fatto grave che dal prossimo 1° maggio sarà praticamente impossibile procedere alla raccolta dei rifiuti: perché non si sa dove andarli a scaricare!

La discarica di Lentini, infatti, tra l’altro sotto sequestro ed in amministrazione giudiziaria, presso cui conferiscono i 28 comuni consorziati nella SRR catanese, raggiungerà la capienza massima e non consentirà più di andarvi a scaricare.

Pare quindi che la soluzione prospettata dal governo regionale sia quella di far emigrare i nostri rifiuti al nord Italia o all’estero, scelta che comporterà l’aumento del costo del servizio, passando da 104 euro per tonnellata a circa 400 euro per tonnellata.

In sintesi, dal primo di maggio, che per ironia della sorte coincide con la festa dei lavoratori, il costo del servizio della raccolta dei rifiuti si quadruplicherà: un aumento del 400% e tutto ciò sta avvenendo nell’irresponsabile silenzio delle istituzioni.

La scelta scellerata di bloccare il piano dei rifiuti che al tempo fu redatto e predisposto dal Presidente Totò Cuffaro nell’anno 2005, il quale avrebbe provveduto alla creazione di ben quattro termovalorizzatori ed il completo riciclo dei rifiuti, prima stoppato dal governo Lombardo e poi definitivamente affossato dal governo Crocetta, avrebbe risolto completamente ogni problema già dieci anni fa (!), allineando la Sicilia, in pochi anni, a tutte le regioni meglio attrezzate del nord-Europa ed in linea con le risoluzioni del consiglio dell’Unione Europea.

Ed invece, il primo di maggio la Sicilia del versante sud-orientale affogherà nei propri rifiuti.

I comuni non hanno infatti la forza economica per poter far fronte a questo immenso aumento di costi del servizio di smaltimento rifiuti. Come tutti sanno, i nostri enti locali operano con gravissime difficoltà economiche, spesso addirittura in deficit, se non in pre-dissesto o totalmente dissestati, e giammai potranno recuperare le somme necessarie per poter far esportare i rifiuti prodotti, i cui costi – è bene ricordarlo – saranno direttamente ribaltati sui cittadini attraverso l’aumento della tassa rifiuti, che però questa volta non sarà un semplice balzello: ma un aumento del 400%!

Siamo davanti ad un baratro ed è grave la responsabilità della Regione Siciliana, di chi l’ha condotta nei dieci anni precedenti e di chi la conduce adesso, nell’addossare praticamente alle inesistenti forze degli enti locali, i cui nuovi costi li manderà tutti a gambe all’aria: rischiando di mandare in dissesto tutti i comuni coinvolti.

Adesso quindi, senza indugio, sia la Regione Siciliana a farsi carico di questi ulteriori costi e sblocchi immediatamente e definitivamente la costruzione di queste opere, solo queste sono le soluzioni che nel breve periodo potranno, nel modo più intelligente, eliminare il problema dello smaltimento dei rifiuti ed evitare il fallimento di tutti i comuni dell’area sud-orientale.

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Anna Rapisarda

Anna Rapisarda