09 Febbraio 2021

Monopattini: belli, ma quanto ecologici in realtà?

Monopattini: belli, ma quanto ecologici in realtà?

“Col monopattino salvi l’ambiente”, recita il mantra di adolescenti e adulti appassionati del veicolo che sta spopolando in tutta Italia. Specialmente, nelle città dove si percorrono distanze piuttosto importanti e, attraverso questo mezzo di spostamento indubbiamente seducente, si dribbla la coda di auto giornaliera delle 8 del mattino godendosi, nel mentre, il paesaggio urbano intorno. 

Asec Trade S.r.l.

Sul piano della sicurezza stradale molti sindaci, nonché il Codacons e l’Avisl, chiedono che si regolamentino ulteriormente le disposizioni normative vigenti per i monopattini, volti ad aumentare e garantire l’incolumità dei viaggiatori. Di poche ore fa, purtroppo, è la notizia di una mamma in monopattino che, dopo aver lasciato la figlia a scuola, è stata travolta da un tir a Genova. Le dinamiche, in realtà, non sono ancora chiare.

Ma, parlando di monopattini elettrici: quanto sono impattanti sull’ambiente?

Certamente, i monopattini non emettono anidride carbonica (CO2), rispetto agli altri mezzi di trasporto tradizionali a Diesel, Benzina o Gpl quando li si utilizzi. Tuttavia, è necessario considerare l’emissione di gas serra obbligata per la loro produzione: uno studio noto, in merito, pubblicato sulla rivista scientifica Environmental Research Letters, titolato “Are e-scooters polluters? The environmental impacts of shared dockless electric scooters” ha fatto oggetto di studio uno fra i monopattini più comuni e calcolato il rilascio di gas serra nell’atmosfera per la sua produzione utilizzando uno fra i database sull’impatto ambientale per la produzione di oggetti più affidabile al mondo. E, i risultato, corrisponde al 50% di emissione per la creazione dell’oggetto del totale. Questo è, in effetti, il fattore che in termini di inquinamento pesa di più rispetto agli altri, parlando di monopattini.

Per non parlare delle emissioni legate al trasporto dalla Cina, da dove vengono quasi sempre, agli Stati Uniti. Nonché di quelle prodotte nelle operazioni di ricarica dei monopattini attraverso gli addetti legati alle varie società, chiamati “juicer” o “charger” come precisa un interessante articolo su ilpost.it.

E la produzione di energia elettrica che li alimenta? In questo caso non si parla di grossi quantitativi ma di emissioni inferiori al 5%.

Un monopattino elettrico è alimentato generalmente da una batteria da 12 volt che eroga 14 ampere per ora. Per caricarla servono circa 600 kilojoule di energia.

Questa quantità equivale a circa 1000 kilojoule visto le centrali elettriche che operano con un sistema cogenerativo (cioè combinando combustibile e calore per la produzione di energia elettrica), hanno una resa del 60%.

Se la centrale fosse alimentata a gas naturale, l’anidride carbonica equivalente al combustibile consumato per una ricarica completa della batteria di un monopattino elettrico sarebbe pari a 55 grammi, che diventerebbero 75 grammi nel caso in cui la centrale sia alimentata a olio combustibile.

Resta fuor di dubbio che, a livello ambientale è meglio utilizzare un monopattino piuttosto che un automobile ma questo “seducente” veicolo elettrico produce, nel complesso, più rilasci rispetto a una bicicletta elettrica o ad un autobus affollato di passeggeri. Ma è da considerare, infine, che l’inquinamento zero al momento non esiste. Anche se i motori elettrici hanno migliori rese rispetto ai motori a combustione, per caricare le batterie comunque servirà energia. Se quest’ultima è prodotta da una centrale che a gas naturale o ad olio combustibile, i dati mostrano che l’inquinamento c’è, ed è inevitabile.

Nelle città non si producono emissioni ma, queste, sono spostate nelle centrali di produzione di energia. Così, l’anidride carbonica entra comunque nel sistema e contribuisce all’effetto serra (riscaldamento globale del nostro pianeta).

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Mari Cortese

Mari Cortese

Mari Cortese docente, redattrice e content creator per i social. Appassionata di enogastronomia, tradizioni e arti visive.