30 Novembre 2020
Consiglio comunale, si parla di tutto tranne che dei rifiuti
Dopo un inizio tragicomico per via di vari problemi tecnici nel collegamento con i consiglieri presenti in remoto, il Consiglio comunale va verso la mancanza del numero legale senza nemmeno cominciare a discutere della delibera sul bando dei rifiuti.
di Mari Cortese e Salvo Giuffrida
Il Consiglio comunale, fissato per le ore 18.30 di oggi, si è ufficialmente aperto alle 20.30 a causa di problemi di ritorno audio emersi durante il primo appello fra i consiglieri collegati da casa e quelli presenti in aula.
Nonostante la buona volontà di un paio di dipendenti comunali del servizio informatico, che hanno messo a disposizione la loro personale attrezzatura (pc e microfoni), il risultato è non poco comico. Sembra una puntata di Paperissima, quella odierna: non si capisce nulla e l’unica cosa che emerge chiara, nella baraonda di rumori, è la stizza del presidente del Consiglio Giuseppe Castiglione che per ben due volte, esasperato, lascia il suo posto al vicario Carmelo Nicotra. “Tecnologia da terzo mondo”, evidenzia il consigliere di Italia Viva Giuseppe Gelsomino.
Polemica fra il consigliere del Gruppo Misto Salvo di Salvo e Nicotra che, in sostituzione al Presidente per qualche minuto, esorta i consiglieri in casa a farsi vedere in video per la conferma delle presenze. Come risposta, il consigliere Di Salvo chiede con forza di esibire una norma che citi la necessità di tenere attaccata la videocamera, durante il consiglio, per confermare la propria presenza (Integrazione disposizione del presidente Prot. n. 117497 del 19/04/2020 ndr.). “Semplice buon senso. Vorrei parlare con qualcuno che posso guardare in faccia”, ribatte con forza il consigliere Nicotra.
I primi interventi di Alessandro Campisi (Grande Catania), Luca Sangiorgio (Salvo Pogliese Sindaco) e Graziano Bonaccorsi (Movimento 5 Stelle) si sono focalizzati sui problemi inerenti agli allagamenti e ai danni causati dal maltempo dei giorni scorsi. In particolare, dopo il tornado di sabato scorso. “Quali sono gli immobili coinvolti, le aziende e il quantitativo di danni?”, domanda in aula Sangiorgio. “Io mi auguro che l’amministrazione, in virtù di ciò che è successo sabato, inizi a rimboccarsi le maniche e a decidere come destinare le proprie risorse, adesso che il bilancio è stabilmente riequilibrato”, rincara la dose Bonaccorsi.
La “salute” della città dopo i disastri causati dal maltempo è certamente un punto in comune fra maggioranza e opposizione. In questo contesto viene approvata la mozione di Gelsomino e Di Salvo per poter prelevare 5 milioni di euro dalle risorse del Patto per Catania e destinarli per gli interventi urgenti di messa in sicurezza di infrastrutture pubbliche e private danneggiate dal nubifragio del 28 novembre.
Nonostante l’incontro di oggi fosse incentrato sulla delibera per il bando della raccolta dei rifiuti, si va verso il termine della seduta, che si conclude alle 21.58 per mancanza del numero legale. Quindi nulla di fatto. Determinante la richiesta di prelievo di un punto all’ordine del giorno da parte di Daniele Bottino. L’aula si stava già svuotando e questo intervento è sembrato più ostruzionistico verso la delibera che si doveva discutere (Il bando dei rifiuti), che per un reale bisogno per la città. Era meglio evitare.
Dopo la chiusura dei lavori in aula, rinviati a domani, il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Castiglione esce dall’aula imbufalito per la mancanza di rispetto e di collaborazione da parte di parecchi suoi colleghi nel portare avanti i lavori del Senato cittadino.