25 Settembre 2020

Gli adolescenti della rete “Mai con Salvini” pensano di citofonare alla sede della Lega, ma sbagliano campanello

Gli adolescenti della rete “Mai con Salvini” pensano di citofonare alla sede della Lega, ma sbagliano campanello

È stato ampiamente divulgato il gesto di protesta di martedì scorso da parte di un gruppo di adolescenti della rete Mai Con Salvini – Sicilia, in preludio all’arrivo del segretario della Lega Matteo Salvini. Egli, infatti, sarà in udienza il 3 Ottobre per il caso Gregoretti al Tribunale di Catania dove, com’è noto, si costituiranno le parti al processo e nessun giudizio verrà emesso quel giorno da parte del giudice.

Fatto sta, che gli adolescenti della “scampanellata” di Mai con Salvini a quella che credevano essere la sede della Lega catanese, è risultato un tentativo di protesta lecito ma lacunoso su molti punti.

Le cose sono andate così: martedì scorso, fra le 18.30 e le 19.00, gli studenti della rete si sono pacificamente riuniti di fronte alla sede dell’Associazione Sovranisti Catania, cui esponenti sono tesserati ognuno alla realtà partitica più vicina ai propri ideali, Lega inclusa.

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“E allora perché la targa con su scritto Lega Salvini – Premier in bella vista accanto all’ingresso?”

Qualcuno si chiederà. Semplice, perché nel Dicembre 2018 si iniziarono ad istituire nella Regione Siciliana i circoli leghisti col benestare del Commissario regionale Stefano Candiani. I circoli formatisi furono poi sciolti nel Settembre 2019. Ad alcuni sovranisti catanesi era stata autorizzata l’apertura dei circoli Francesco II, Giovanni Gentile e Pirandello, cui nomi sono rimasti scritti sulla targa accanto al portone.

Da un punto di vista sostanziale, le congiunture strutturali della Lega in Sicilia, dopo il bustocco Candiani sono il commissario provinciale Anastasio Carrà e il vice commissario regionale Fabio Cantarella, alquanto avvezzo a manifestazioni di vilipendio lontane da ogni forma di democrazia. Comunque, non sono presenti segreterie provinciali di partito dove potersi divertire a suonare il campanello. Perciò, nel caso dell’imboscata ai sovranisti, è come voler buttare giù un palazzo spaccando le finestre.

Vediamo, adesso, le curiosità dichiarate dai ragazzi al giornale Catania Today verso i sovranisti. Anche se, a dire il vero, non tutte sono state esternate all’esponente dell’Associazione Sovranisti Catania. Come nel caso della domanda seguente:

“Chi sono gli italiani che avete difeso lasciando morire i migranti in mare?

Noi della redazione vorremmo rispondere a un argomento articolato, con numeri alla mano: i migranti morti in mare, (una preghiera dedicata anche ai dispersi) dal 2016, anno peggiore in merito al numero di cadaveri, al 2018, periodo di governo giallo-verde, sono scesi da 5096 a 1311, considerando l’area del Mediterraneo centrale dove si concentrano le rotte dall’Africa settentrionale all’Italia con esclusione di Grecia, Spagna e Turchia.

Una vita non vale un numero ma visti i dati è sciocco e improduttivo fare demagogia sui “Brutti, Sporchi e Cattivi” che, a quanto pare, sono da cercare altrove.

Poi, come confermato alla nostra redazione dai sindaci siciliani pentastellati di Porto Empedocle e di Caltanissetta che stanno gestendo l’emergenza, la maggioranza dei clandestini sono di nazionalità tunisina, dove non ci sono lager ma una struttura politica instabile, che si inquadra però nel contesto di una repubblica costituzionale democratica, con ai vertici un capo di stato e un primo ministro, che dialogano con un parlamento bicamerale.

I tunisini sono i cosiddetti “migranti economici”, che sperano di risolvere il problema della disoccupazione e di trovare un lavoro decente in Italia. Cosa che, di fatto, è privilegio di un’oligarchia.

Seconda scampanellata, altra domanda; questa volta, realmente rivolta al sovranista: “Dove sono i 49 milioni?”

Sempre noi della redazione, precisiamo che vicende come quella dei 49 milioni di euro si verificarono anche nel caso del Partito de La Margherita, poi confluito nel PD, dove il tesoriere Luigi Lusi sottrasse 27 milioni di euro per l’acquisto di case e ville costose. Ora, è noto che una parte dei soldi spesi dal tesoriere della Lega di Umberto Bossi, Francesco Belsito, fu utilizzata per comprare diamanti in Tanzania e fare spese a beneficio della famiglia Bossi (avversario politico di Salvini, ai tempi). Ma è pur vero, che buona parte dei 49 milioni sono stati spesi in modo legittimo e documentato: circa 24 milioni di euro di spese per il personale e più o meno 20 milioni di campagne elettorali. Il resto è una piccolissima parte rispetto a ciò che sottrasse la Margherita, che però non ha subito conseguenze giudiziarie. A differenza della Lega.

“Vogliamo che i leghisti a Catania comprendano che questa città non è disposta a rimanere in silenzio di fronte alla venuta di Salvini per il processo della Gregoretti”

dichiara uno dei ragazzi della rete “Mai con Salvini” a CataniaToday. Ora, premesso che non penso a Salvini faccia piacere venire in Sicilia in quest’occasione. Immagino che avrebbe preferito una bella gita fuori porta nella bella Stresa o Boccadasse, romanticissima località ligure. Ma, seppur non sia obbligatoria la sua presenza durante la costituzione delle parti è obiettivamente opportuno ch’egli non manchi all’appello per una questione “di forma” che tocca a ogni esponente politico. Perché quindi tanto rancore, dato che questa visita non rientra nel calendario di una tournée elettorale?

Infine, cita la Costituzione all’art. 49:

Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”

E, cari ragazzi, questo vale anche per gli aderenti alla Lega. Che piaccia oppure no.

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Mari Cortese

Mari Cortese

Mari Cortese docente, redattrice e content creator per i social. Appassionata di enogastronomia, tradizioni e arti visive.