07 Giugno 2020

Acireale, Coco (Lega): “Commento inadatto al mio ruolo. Ma se la gente avesse visto quel video…”

Acireale, Coco (Lega): “Commento inadatto al mio ruolo. Ma se la gente avesse visto quel video…”

Intervista ad Alessandro Coco, consigliere comunale e commissario per la Lega Salvini Premier ad Acireale, ci racconta perché è stato preso di mira dall’opinione pubblica e da molte testate giornalistiche, a causa di un suo commento su un video violento che riprendeva una porzione delle manifestazioni statunitensi dopo l’omicidio di George Floyd.  

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Ricostruiamo la vicenda dall’inizio: cosa ha scritto di così grave da essere attaccato perfino da alcune testate nazionali e da spingere qualcuno a chiedere le sue dimissioni? 

Sulla pagina Facebook di un amico, che aveva postato un video sulle rivolte americane, ho fatto un commento oggettivamente volgare e assolutamente inadatto a Facebook, ma soprattutto al ruolo istituzionale che rappresento di consigliere comunale. Onestamente, dico con molta semplicità di essermi pentito. Ho scritto che i cosiddetti manifestanti Antifa, come loro si autodefiniscono, in America come in Italia sono delle merde e bisognerebbe che Trump invitasse a sparargli. Quindi ho di fatto invitato Trump a sedare questi gruppi estremisti che stanno fomentando la parte violenta della rivolta. È stata una frase detta in un momento di particolare coinvolgimento rispetto al video che stavo commentando. In realtà, se solo si vedesse il video si capirebbe tutto e la storia finirebbe lì.  Nel video in questione, infatti, si vedono più di dieci ragazzi, cosiddetti Antifa, che picchiano selvaggiamente un ragazzo che difende la sua attività commerciale: egli viene colpito a calci in testa, poi scaraventato a terra e successivamente colpito con una pietra da uno di questi violenti. Il ragazzo ha la testa spaccata, sanguina, sviene. Un video veramente pesante. Fra l’altro avevo sentito poco prima mia cugina che abita in Texas e che mi raccontava della sua paura di uscire per il rischio di essere aggredita, perché a suo dire la situazione è assolutamente insostenibile.

Cosa l’ha fatta arrabbiare di più delle vicende che si stanno verificando negli States?

Mi hanno fatto arrabbiare le notizie di queste violenze inaudite che prendono il fatto gravissimo del poliziotto che ha ucciso George Floyd come una scusa. Una violenza che non può in alcun modo essere giustificata e che purtroppo spesso accade negli Stati Uniti. Questa scena però è stata, a mio avviso, utilizzata unicamente come scusa per giustificare delle rivolte che invece sono strutturate, finanziate probabilmente, da alcune parti politiche come i Dem americani ma più in generale, nell’ottica di mettere in difficoltà Trump. Sono rivolte unicamente dettate dalla rabbia che viene strumentalizzata e che deriva dal contesto sociale e dalle grandissime differenze economiche che ci sono negli Stati Uniti, causate da un liberismo sfrenato che ha disgregato totalmente la società e che innescano, di conseguenza, anche polemiche di tipo razziale.

Secondo lei si tende a confondere l’azione degli Antifa rispetto a quella degli antifascisti? 

Assolutamente sì. Gli Antifa non hanno a che vedere con l’antifascismo in generale, come lo intendiamo in Italia, dove il fascismo c’è stato. Forse il problema del mio post sta proprio nel fatto che la maggior parte delle persone non ha questa conoscenza, ma non ce l’hanno neanche quelli di cultura di sinistra. Quei giornalisti che probabilmente ce l’hanno, invece, hanno come obiettivo strumentalizzarla per fini ideologici. Gli Antifa in America ma anche in Europa e in Italia, sono dei gruppi organizzati che si strutturano per provocare danni e che non risparmiano neanche omicidi e violenze di qualunque tipo, come i video dimostrano.

Su La Verità è uscito un dato sul fatto che  tante pattuglie in America sono composte da neri ma che la maggior parte degli uccisi dalla polizia sono bianchi. George Floyd è solo la punta dell’iceberg di moltissimi altri casi simili. Secondo lei la polizia americana è tendenzialmente razzista? 

Non so esprimere un giudizio completo sul fatto che la polizia americana sia razzista o meno. Sicuramente nella polizia americana c’è un numero enorme di persone di colore. Io credo che più che un problema di razzismo ci sia un problema di violenza della società americana. Una società dove l’uso delle armi, fra l’altro, è molto diffuso.

In alcune piazze italiane ieri si sono verificati assembramenti per Floyd. La causa è sacrosanta e doverosa, ma perché nessuno ha detto nulla rispetto alle manifestazioni di piazza del 2 Giugno organizzate in Italia dal centrodestra?

Le manifestazioni di piazza sono viste in modi differenti: tipico della cultura italiana e del giornalismo italiano, che tendenzialmente è troppo schierato da una parte sola. Di conseguenza una manifestazione fatta da qualcuno ha un valore e una manifestazione simile numericamente, fatta da qualcun’altro ne assume un altro peso. Si condanna o si assolve unicamente in funzione dell’ideologia e questo è uno dei principali nei della cultura italiana e del giornalismo della nostra Nazione.

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Mari Cortese

Mari Cortese

Mari Cortese docente, redattrice e content creator per i social. Appassionata di enogastronomia, tradizioni e arti visive.