14 Aprile 2020
Dalle isole Pelagie la richiesta di misure urgenti anti-coronavirus
Di seguito pubblichiamo il testo del documento, a firma del Comitato di Lampedusa per la Salute Pubblica e Ambientale e del Collettivo Askavusa, che chiede un intervento articolato e immediato per impedire che il Coronavirus possa “esplodere” nelle Pelagie.
Richiesta di misure per la salvaguardia della salute degli abitanti delle isole Pelagie nell’ambito dell’emergenza Covid-19
CONSIDERATA
la situazione sanitaria dell’isola che non è in grado di garantire l’accesso alla totalità delle cure
neanche in tempi di ordinaria amminastrazione
VISTO
• l’emergenza dovuta al Covid-19 dichiarata pandemia globale dall’OMS;
• il recente transito sull’isola di un ragazzo egiziano arrivato con un “barcone” e risultato
positivo al Covid-19 e che il ragazzo in questione è entrato in contatto con operatori sanitari
e militari;
• che pochi giorni fa alcuni ragazzi che erano all’interno dell’hot spot sono stati fatti uscire
senza rispettare alcun tipo di prevenzione come l’utilizzo di mascherine e guanti.
CHIEDIAMO
1. che da subito sulle isole Pelagie non transiti nessuna persona: migrante, turista, militare che
non abbia un ruolo strettamente necessario a garantire le indispensabili esigenze degli
isolani e in ogni caso con tutte le precauzioni necessarie (una su tutte i tamponi) a verificare
lo stato di salute in entrata ed uscita dalle Pelagie, fino a quando non sarà rientrata
l’emergenza.
A questo proposito suggeriamo di aumentare il più possibile la permanenza dei contigenti di
forze dell’ordine e personale medico sull’isola ed evitare continui spostamenti ed inoltre di
sanificare in maniera costante gli ambienti in cui questi transitano;
2. predisporre una nave ospedaliera da mantenere nelle immediate vicinanze dell’isola di
Lampedusa per curare le persone migranti che arrivano autonomamente a bordo di piccole
imbarcazioni tenendoli a bordo in quarantena;
3. utilizzare le motovedette di altura già presenti sull’isola per trasferire gruppi di migranti che
arrivano autonomamente nei pressi di Lampedusa e nel caso si presentasse la necessità
aumentare le unità delle motovedette;
4. predisporre un modello di richiesta per gli isolani delle Pelagie che al momento vivono fuori
l’isola e che vogliono rientrare strutturando una serie di procedure che possano garantire
oltre al loro ritorno la sicurezza per la loro salute e quella del resto degli isolani;
5. di fornire al presidio sanitario locale scorte di ossigeno che siano bombole, concentratori di
ossigeno o in altro formato.
Sono già state fatte alcune richieste da parte dell’Amministrazione, dell’Opposizione comunale,
dell’Ufficiale Sanitario locale, della Regione Siciliana e degli imprenditori di Lampedusa a cui al
momento non è seguito nulla.
Riteniamo sia fondamentale ottenere che sull’isola non transiti nessuno al fine di scongiurare
l’irreparabile fino a quando non sia conclusa l’emergenza Covid-19.
– Comitato di Lampedusa per la Salute Pubblica e Ambientale
– Collettivo Askavusa”.