21 Settembre 2019
Palermo, maxirissa organizzata su Instagram: 200 liceali contro una scuola media
Circa 200 ragazzi del liceo avrebbero preso di mira la scuola media Alberico Gentili di Palermo dando vita ad una maxirissa organizzata su Instagram, per ”dare una lezione” ad alcuni ragazzi, ovviamente più piccoli.
Maxirissa organizzata su Instagram
Un gruppo di studenti liceali, tramite Instagram, hanno deciso di recarsi verso le 12.00 di fronte alla scuola media Alberico Gentili, in Via Lo Jacono, a Palermo. Il tutto per far sentire la loro ‘supremazia’ nei confronti degli studenti più piccoli e per ”dare una lezione”, a detta di coloro che hanno organizzato il tutto. Un incontro creato, dunque, appositamente per seminare panico e paura.
Il post pubblicato su Instagram, in poco tempo, è stato visualizzato da tantissimi utenti, compresi i genitori dei ragazzini della scuola media al centro del mirino, i quali avrebbero tentato di recarsi sul posto prima degli ‘aggressori’ per proteggere i loro figli. Sul posto, anche la Polizia che ha fermato gli adolescenti, favorendo l’uscita da scuola degli altri alunni, evitando che si consumasse una vera e propria tragedia.
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Il racconto di mamma Francesca
Ecco quanto racconta a Il Giornale Francesca, mamma di due ragazzi: “Purtroppo ero lì. Ho 2 figli che vanno a scuola all’Alberico. Abbiamo vissuto momenti di grande spavento perché la tensione fra polizia e ragazzi e fra genitori e ragazzi era molto alta. Fortunatamente i docenti e il personale della scuola hanno saputo gestire in modo impeccabile il caos che si è venuto a creare. Hanno soprattutto pensato all’incolumità dei nostri figli, chiudendosi nelle classi al sicuro. Ma ho visto con i miei occhi quanti erano i ragazzi grandi lì fuori. Quando sono arrivata io erano più di 50. E non volevano saperne di andarsene. Volevano attaccare briga“.
E poi ancora: “Hanno tenuto in ostaggio una scuola intera e intere famiglie con spocchia e arroganza sapendo di essere intoccabili e questa è la cosa più grave. Da docente e da mamma soprattutto, sono a dir poco allibita. Dietro questa spedizione punitiva c’era una volontà precisa, quella di dare una lezione a dei ragazzini più piccoli, di picchiarli“.
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