11 Agosto 2019

Salvo Pogliese incontra Matteo Salvini a Palazzo degli Elefanti: “Non sono io ad avere fretta, ma gli italiani”

Salvo Pogliese incontra Matteo Salvini a Palazzo degli Elefanti: “Non sono io ad avere fretta, ma gli italiani”

Si è svolto oggi l’atteso incontro tra il ministro dell’interno, Matteo Salvini, e il sindaco di Catania Salvo Pogliese. Un incontro che sancisce un risultato ottenuto dal ministro dell’interno e il sindaco del comune di Catania, ovvero quello riguardante il decreto crescita che prevedeva l’inserimento di città come il capoluogo etneo alla gogna per via del dissesto finanziario.

“Non possiamo perdere tempo”

Matteo Salvini, come successo nelle sue visite istituzionali in questi giorni, è stato accolto da una folla spaccata a metà tra chi lo esalta e chi lo attacca per scelte politiche ritenute errate. Dal Palazzo degli Elefanti a Catania si è avvertito anche il coro della canzone Bella ciao. Ad ogni modo, come ricordato anche da Salvo Pogliese durante la presentazione del ministro alla stampa, Matteo Salvini ha fornito un aiuto fondamentale per la città per il mantenimento di una promessa che è servita a salvare Catania dal collasso. “Ringrazio i parlamentari catanesi di ogni colore politico, – ha dichiarato Salvo Pogliese-, per aver sostenuto ogni tipo di nostro intervento e sollecito. Ringrazio anche il ministro Salvini perché, il 27 giugno del 2018, data di attuazione della legge di conversione del decreto crescita noi, come realtà comunale, abbiamo vissuto una pagina di fondamentale importanza. All’interno di quella legge sono state inserite le nostre proposte. Adesso però tocca a noi fare comunque la nostra parte, avviando un percorso di risanamento”.

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bdr

Oggi siamo qui perché abbiamo orgogliosamente salvato il bilancio del comune di Catania– ha dichiarato il Ministro Matteo Salvini-. Io rispondo con i fatti, guardando al presente e al futuro“.

Matteo Salvini a Catania: “Sono gli italiani ad aver fretta”

Successivamente l’attenzione si è spostata sulla crisi di governo, Matteo Salvini parla di due fazioni: chi sostiene il “sì” per delle imminenti elezioni e chi il “no” affermando che questi, invece, siano fortemente legati alla poltrona, facendo esplicito riferimento a Matteo Renzi e tentativi di alleanze che questo sta cercando di mettere in atto. “Mentre io sono qui adesso, qualcuno a Roma è attaccato al telefono promettendo di tutto pur di non perdere la poltrona e il posto ottenuto. Si voleva rimandare tutto a dopo Ferragosto ma, non è Salvini ad avere fretta, la mia non è una scelta di comodo, ma è l’Italia, sono gli italiani ad avere fretta“.

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Successivamente il ministro dell’interno ha voluto concentrare la sua attenzione anche su un ramo delicato dei commercianti, ovvero quello rappresentato dai ristoratori. Matteo Salvini, parlando di questa categoria, ha sottolineato: “Molte persone che lo scorso anno lavoravano per loro durante la stagione estiva, hanno preferito non ripetere l’esperienza perché percepiscono il reddito di cittadinanza quindi è sufficiente arrotondare con qualcosina in nero per vivere tranquilli”. Per capire quanto detto, è sufficiente pensare all’ultimo caso verificatosi in provincia di Palermo dove un uomo, scoperto dalla guardia di finanza, è stato sorpreso a lavorare in nero per una struttura alberghiera mentre percepiva il reddito di cittadinanza. (per approfondire la news Clicca Qui).

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L’azione da mettere in atto non è quella di togliere un sussidio, ma di rivedere quanto già concesso e intervenire dove le cose non vanno. Dunque, bisogna rivedere, intensificare i controlli perché bisogna subito porre rimedio quando qualcosa non va, dato che l’Italia non deve diventare una rubrica basata sui sussidi”.

Fenomeno immigrazione: “4115 di troppo”

In conclusione, il ministro Matteo Salvini si è soffermato a parlare del fenomeno immigrazione lanciando una frecciatina all’attore americano Richard Gere, impegnato in una missione umanitaria a Lampedusa, spiegando come gli sbarchi siano diminuiti dagli oltre 10.000 dell’anno precedente agli oltre 4000 del 2019: “C’è stato un netto calo, siamo a 4000 circa in otto mesi, anche se credo siano ancora 4115 di troppo”.


 

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redazione

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