05 Agosto 2019
Catania, licenziati in tronco tre dipendenti Sostare: “Si sono assentati senza autorizzazione”
La cronaca locale ci riporta la notizia di tre dipendenti Sostare che sono stati licenziati in tronco a seguito di alcune irregolarità emerse durante il loro servizio a lavoro. In particolare, i soggetti in questione timbravano l’entrata e poi si assentavano dal posto di lavoro senza autorizzazione.
Tre dipendenti Sostare licenziati in tronco
Un vero e proprio caos quello scoppiato intorno alla Sostare, l’azienda che si occupa della sosta a pagamento a Catania. Il risultato delle indagini, che si sono svolte a Gennaio 2019, è chiaro: 28 sono i soggetti indagati e su 18 rinviati a giudizio sono 17 coloro che hanno ammesso le proprie colpe e 3 sono stati licenziati in tronco per assenteismo.
La Procura di Catania, infatti, dopo aver riscontrato pesanti indizi di colpevolezza nell’autoparco di Via Proserpina nei confronti dei ‘furbetti del cartellino’, che timbravano ma poi non erano presenti sul luogo di lavoro, ha iniziato le indagini con effetto immediato. In più, l’addetto alla verifica delle corrette operazioni di entrata e uscita è stato il primo ad evadere i suoi doveri e per lui è scattato il licenziamento. Per gli altri indagati, è stata disposta la sospensione massima di 10 giorni dal servizio.
L’accusa a carico dei ‘furbetti del cartellino’
Secondo l’accusa, i soggetti si sarebbero, dunque, assentati senza consenso dal posto di lavoro, dopo aver timbrato l’ingresso e senza aver proceduto a segnalare l’uscita. Inoltre, avrebbero timbrato al posto dei colleghi assenti.
Tutto questo, per la Procura avrebbe “indotto in errore l’ufficio contabile preposto alla determinazione della retribuzione e la società Sostare sull’effettiva esecuzione della prestazione lavorativa, procurando un ingiusto profitto della percezione di un compenso in realtà non spettante“.
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“Una pratica diffusa nel settore rimozione”
Secondo quanto spiega Luca Blasi, presidente della Sostare, a LaSiciliaweb: “Era una pratica diffusa nel settore rimozione. Il caso più grave riguarda colui che era demandato al controllo delle presenze.ed era il primo che si faceva timbrare il cartellino da altre persone“. Un danno erariale consistente per la Società: si parla di circa €60.000 in un anno se si accerta.che la pratica era realmente diffusa.
A settembre, tra le altre cose, ci sarà la nomina del nuovo responsabile rimozioni e potranno ricoprire la carica tutti i dipendenti, tranne quelli indagati. Alcuni sindacati, tra cui la Fisascat Cisl, si sono espressi in senso negativo rispetto alla decisione della nuova nomina e dell’avanzamento di carriere.
A questo, Luca Blasi risponde: “I sindacati talvolta non conoscono il Diritto. Il vice coordinatore nominato sta assumendo, in attesa che venga fatto.l’interpello tra tutti i dipendenti e per un periodo non superiore a tre mesi, le funzioni.che aveva il precedente coordinatore. Sto vedendo, nel frattempo, se ho persone capaci che sono disponibili.a ricoprire quel ruolo, ma senza avanzamento di livello. Quindi il fatto non sussiste“.
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