23 Luglio 2019

Catania, falsi documenti per immigrati: coinvolti dipendenti comunali (I Nomi)

Catania, falsi documenti per immigrati: coinvolti dipendenti comunali (I Nomi)

Nel corso delle ultime ore gli agenti della Digos, su delega della Procura Distrettuale, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini preliminari a carico di 10 persone accusate di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina mediante la concessione e falsificazione di documenti inerenti la permanenza ed il soggiorno nel territorio dello Stato.

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Catania, falsi documenti per immigrati

Una nuova operazione è stata messa a punto dagli agenti della Digos di Catania, i quali si sono occupati dell’attività investigativa che ha permesso di scoprire un’associazione formata da 10 persone, 5 italiane e 5 extracomunitarie, che si occupavano della realizzazione di documenti falsi per favorire il loro ingresso nella nostra nazione.

In particolar modo si stratta di falsificazione sia materiali che ideologiche, a seconda del documento che veniva commissionato da parte del cliente che voleva entrare nel nostro paese. Nell’operazione in questione sono coinvolti anche tre pubblici ufficiali che lavorano presso il Comune di Catania, i quali fornivano false dichiarazioni, oltre che a compiere atti del proprio ufficio ai quali non erano tenuti.

Elaborazione di un linguaggio cripto

Durante l’attività illecita le 10 persone coinvolte avevano anche ideato un linguaggio cripto al fine di eludere il controllo delle attività, anche se il tutto poi si è rivelato inutile. Questi, dunque, dovranno rispondere di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina mediante la concessione e falsificazione di documenti inerenti la permanenza ed il soggiorno nel territorio dello Stato.

I nomi

Le dieci persone coinvolte sono:

  • Sisley Abdourahmane Seck, conosciuto come Mario, Cire o Berlusconi, senegalese regolare sul territorio e capo promotore dell’associazione;
  • Cheikh Sarr, senegalese detto Saro e irregolare sul territorio e principale collaboratore di Seck.
  • Kayum Hossain, bengalese regolare in Italia e autore delle contraffazioni materiali dei documenti.
  • Simranjit Singh, chiamato con l’appellativo di Obama, indiano, falso ospitante.

Tra gli italiani coinvolti troviamo invece:

  • Michele Sampognaro, funzionari del comune di Catania addetto all’ufficio anagrafe, addetto l’iscrizione anagrafica e/o ai cambi di residenza
  • Attilio Maria Riccardo Topazio, ispettore della Polizia municipale di Catania, addetto la verifica della residenza;
  • Giuseppe Torre, ispettore della Polizia municipale di Catania, addetto alla verifica della idoneità dell’alloggio;
  • Alessandro Faranda, falso datore di lavoro e coniuge fittizio di una donna dominicana per agevolare il rilascio del permesso di soggiorno per motivi familiari;
  • Lorenzo Russo, detto ”’ vecchio’ chi aveva il ruolo di fast ospitante.

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In particolar modo destinatari della custodia cautelare in carcere sono Sisley Abdourahmane Seck, Cheikh Sarr, Attilio Maria Riccardo Topazio, Michele Sampognaro e Giuseppe Torre. Ai domiciliari invece sono finiti Alessandro Faranda, Kayum Hossain, Lorenzo Russo e Simranjit Singh.

I dettagli dell’operazione: 40 persone indagate

In particolar modo l’associazione criminale aveva il compito di reclutare coniugi di comodo per matrimonio simulati finalizzata il permesso di soggiorno per motivi familiari, oltre che a fornire datori di lavoro fittizi e compiacenti per permessi di soggiorno per lavoro subordinato, predisponendo buste paga per permessi di soggiorno per lavoro autonomo. A questa va aggiunta esistenza di una rete di procacciatori di affari, deputati a rintracciare i clienti prospettando loro i servizi offerti, inoltre le tariffe corruttive venivano stipulati a seconda delle etnie della persona. Il bilancio di utenza più ampio risultato in soggetto dedica all’attività di tassista abusivo dal Cara di Mineo la stazione centrale di Catania, un’attività che gli permetteva così di poter entrare in contatto quotidianamente con un rilevante numero di potenziali clienti. Questi in una fase successiva venivano indirizzati al sodalizio al fine di soddisfare così tutte le loro esigenze.

L’associazione aveva fissato il loro quartier generale al mercato cittadino di Piazza Carlo Alberto, dove il promotore dal sodalizio, Abdourahmane Seck, gestiva una bancarella di scarpe occhiali griffati contraffatti. Per la base logistica invece veniva utilizzato il negozio di internet point di un suo connazionale, punto di riferimento per i sodali e anche per le centinaia di persone straniere che quotidianamente richiedevano documenti per ottenere il permesso di soggiorno. L’operazione condotta della Digos ha permesso di individuare così circa 100 soggetti stranieri favoriti dall’organizzazione, tra i destinatari dei benefici dell’attività criminale vi era anche un tunisino che aveva contatti diretti con un soggetto arrestato per altri fatti insieme a Anis Amri, nonché noto terrorista autore della strage di Berlino avvenuta il 19 dicembre del 2016 ai mercatini di Natale. Inoltre, mi sono altre 40 persone indagate nell’ambito dell’operazione in questione condotta dagli agenti Digos.

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redazione

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