03 Luglio 2019

Concluso oggi l’allontanamento degli ultimi richiedenti asilo dal Cara di Mineo

Si è concluso l’allontanamento dei richiedenti asilo dal Cara di Mineo, i quali risultano essere circa 80. I tre bus si sono incolonnati nella Gela-Catania con destinazione Crotone, probabilmente un altro Cara.

Allontanamento dei richiedenti asilo dal Cara di Mineo

In una nota alla stampa di Rete Antirazzista Catanese è possibile leggere: “Durante la lunga attesa (contrariamente agli ultimi allontanamenti avvenuti verso le 9 stavolta i bus sono partiti alle 13,45) abbiamo contattato alcuni richiedenti asilo, che dal dicembre scorso erano stato trasferiti in alcuni Cas e Cara siciliani, ma trovandosi in condizioni peggiori hanno preferito ritornare al Cara di Mineo, senza budge, vivendo in condizioni d’invisibilità all’interno, ma visibili per essere super sfruttati dai caporali nelle campagne calatine per 15/20 euro al giorno; gli ultimi 30 di loro stanno per essere accolti in serata temporaneamente a Caltagirone“.

“Miserevoli condizioni di sopravvivenza”

Il megaCara della ha finalmente concluso la sua tragica esperienza di segregazione dei richiedenti asilo iniziata nel marzo 2011 con 1800 presenze, con picchi nel 2013/2014 di 4500; dal dicembre del 2018 i numeri si sono ridotti velocemente: da 1800 si è passati nei mesi scorsi a 1200. Rete Antirazzista Catanese sottolinea anche “Purtroppo dietro ogni numero ci sono storie drammatiche, spesso tragiche, di persone e d’interi nuclei familiari, che in pochi giorni, dopo molti mesi, a volte anni, di attesa di responsi , troppo spesso negativi (perché oramai il diritto d’asilo in Italia è una rara eccezione concessa) vengono trasferiti in Sprar in crescenti difficoltà o in CAS, che grazie ai tagli salviniani, garantiscono miserevoli condizioni di sopravvivenza. Non pochi si trovano ad arrangiarsi in strada, ingrossando così le fila dei senza fissa dimora; nonostante le segnalazioni di medici, la stessa fine spetta a persone con gravi vulnerabilità fisiche e mentali, che soffriranno per le conseguenze del l’interruzione delle terapie“.

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Crollano gli standard dell’accoglienza

Rete Antieazzista Catanese spiega anche come gli standard dell’accoglienza in Sicilia e nel resto d’Italia stanno crollando verticalmente “entro l’anno decine di migliaia di operatori e operatrici sociali si troveranno licenziati. Le migliori esperienze di accoglienza, come Riace, sono da mesi nel mirino del linciaggio mediatico e di Procure molto attente a fare le pulci su presunti matrimoni e sugli asini che operano nella raccolta di rifiuti, in una zona come la Locride dove la ‘ndrangheta controlla interi territori“. Proprio a Riace si è dimostrato che lo standard d’accoglienza dello SPRAR poteva essere esteso anche nel CAS, mentre adesso si fa il contrario.

Cara di Mineo costruito per i militari di Sigonella

Per quanto riguarda il Cara di Mineo, la Pizzarotti srl di Parma lo costruì per i militari di Sigonella, in 8 anni ha abbondantemente lucrato, con il Ministero dell’Interno, con affitti multimilionari ed una pessima manutenzione, sempre secondo quanto spiegato da Rete Antirazzista Catanese. Adesso che finalmente la vicenda del Cara volge al termine, dal Movimento 5 Stelle arriva la delirante proposta di “trasformare l’attuale CARA di Mineo in un polo addestrativo e di formazione per le forze armate, le forze dell’ordine, la protezione civile e i vigili del fuoco sia per la cooperazione militare che per iniziative di peacekeeping”; Rete Antirazzista Catanese conclude la sua nota alla stampa dichiarando: “Al peggio non c’è fine pur di potenziare la militarizzazione della nostra isola!“.

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redazione

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