27 Maggio 2019

Intervista a Lella Seminerio: la scrittrice catanese e i suoi libri contro la violenza sulle donne

Noi di Free Press Online abbiamo raggiunto telefonicamente per un’intervista la scrittrice catanese Lella Seminerio, la quale si è impegnata ad ascoltare tante storie di donne che hanno subito violenze di ogni tipo e, con la composizione dei suoi due romanzi, vuole dare loro una voce in capitolo. Un grido per dire basta alla violenza sulle donne, fenomeno purtroppo fin troppo diffuso nella società odierna.

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Intervista a Lella Seminerio

Lella Seminerio lavora a Catania come insegnante e collabora con diversi giornali a diffusione regionale. Da sempre il suo hobby è stato la scrittura, fin da bambina. Infatti, ci ha raccontato: “Io ho avuto da sempre la passione con la scrittura. Da ragazzina volevo fare la giornalista sportiva, ma era un lavoro poco adatto alle donne al tempo in cui ero più giovane, rispetto ad adesso. Poi, però, crescendo anche il mondo della scuola mi ha coinvolto e ho scelto una carriera anche forse più semplice, ma ugualmente ricca di soddisfazione“.

E poi continua: “L’idea della scrittura, comunque, non mi ha mai abbandonata. Sono stata sempre una lettrice, ma negli ultimi tempi quando poi si crescono i figli e ci si dedica un po’ di più a sé stesse, questa voce, che sentivo dentro di me e che mi spingeva a scrivere qualcosa, è stata sempre più forte”.

“Dal tema della violenza sulle donne è nato dentro me un moto di ribellione”

Il tema principale sul quale si incentrano i suoi due romanzi è la violenza sulle donne, ma il tentativo che vuole compiere Lella Seminerio è quello di andare a ricercare il perché questo fenomeno sia così diffuso al giorno d’oggi.

La scrittrice catanese, a tal proposito, ci ha spiegato: “Il via me l’ha dato il tema, così costante e delicato, della violenza sulle donne. Così è nato dentro di me un moto di ribellione perché non riesco a comprendere come si possa far tacere la voce di una donna con la sopraffazione e con l’eliminazione fisica”.

Poi ha aggiunto: “Ho quindi cercato di comprendere per quali ragioni questo fenomeno è ogni giorno più attuale. Io non ricordo da ragazzina, per esempio, una cronaca così intrisa di violenza al femminile. Non c’era una realtà così cruda e allora mi sono chiesta come mai adesso, invece, c’è. Ho iniziato a scavare per andare, per quanto possibile, alle radici del fenomeno. Così ho ascoltato le voci di tante donne che mi hanno raccontato le loro storie e da lì sono nati i miei due romanzi“.

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la casa del mandorlo

Il primo romanzo di Lella Seminerio

La casa sul mandorlo e Rosso Ulivo: storie vere di donne

Due libri, dunque, scritti da una donna che prende ispirazione da storie vere di altre donne che hanno subito una ‘violenza silenziosa’ così come l’ha definita la stessa Lella Seminerio. La cosa su cui riflettere, innanzitutto, è la seguente: “La maggior parte delle donne che ho sentito non si rendeva nemmeno conto che quelli fossero episodi di sopraffazione, perché si parla di una violenza che non lascia lividi sul corpo, ma di una ‘violenza silenziosa’, dell’anima, di cui spesso le donne stesse non sono consapevoli“.

A proposito del suo primo romanzo, La casa del mandorlo, pubblicato nel 2013 e molto apprezzato dal pubblico e dalla critica, la scrittrice Lella Seminerio ci ha raccontato: “In questo romanzo racconto una storia che di per sé non è mai avvenuta, però gli episodi di cui è costellata sono realmente accaduti e sono frutto delle interviste, dei racconti di queste donne anziane che mi è piaciuto ascoltare”.

Ancora: “Ognuna a suo modo ha contribuito a darmi un pezzo della loro vita e con questo puzzle mi sono fatta.un’idea di quale fosse la condizione della donna nel periodo che va dalla Seconda guerra mondiale all’inizio degli anni ‘70 prima della rivoluzione del ’68 e del cambiamento epocale che ha segnato la storia moderna. Allora ho romanzato inventando totalmente una storia che contenesse tutti gli episodi che mi sono sembrati più significativi che io ho ascoltato dalla viva voce delle donne”.

“Una storia talmente cruda che lascia senza parole”

Il secondo romanzo, Rosso Ulivo, invece, è del 2019 ed è stato presentato l’uno febbraio, disponibile nelle librerie dal 21 febbraio. Questo libro tratta di una storia vera, anche se non raccontata dalla viva voce della protagonista. In particolare, Lella Seminerio ha aggiunto: “Una donna mi riferì una storia, che si sentiva spesso.nel paesino in cui l’andai a trovare, che riguardava episodi di violenza su un’altra donna. Lì per lì la accantonai, preferendo gli episodi che poi confluirono nel mio libro La casa del mandorlo”.

Poi continua: “Successivamente, però, questa storia mi aveva colpito perché è una storia talmente cruda che lascia senza parole. In realtà, non avevo pianificato di scrivere un romanzo su questa nuova storia, però, inconsapevolmente, è riaffiorata nella mia mente.e ho sentito l’esigenza di raccontarla. La vicenda è romanzata, c’è solo il corpo centrale che è la storia vera di cui sono stata resa partecipe da una donna che mi aprì il suo scrigno dei ricordi, mentre tutto quello che ruota attorno alla protagonista quali i personaggi, i luoghi, l’ambientazione sono tutti inventati, frutto della mia fantasia”.

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rosso ulivo lella seminerio

Il secondo romanzo di Lella Seminerio

“Sto già pensando ad un terzo romanzo”

La passione per la scrittura continua a non fermarsi e Lella Seminerio è già pronta.per il suo terzo romanzo che, come ci ha riferito lei, è già in cantiere. La voglia di dare una voce in capitolo a chi, invece, non ne ha mai avuta è sempre attuale nella scrittrice catanese.

Proprio lei ci ha detto: “Adesso sto già pensando ad un terzo romanzo e spero prima o poi di mettermi al lavoro perché il piacere che provo.nella scrittura è fine a sé stesso: è proprio l’atto dello scrivere che mi crea questa.sorta di soddisfazione e, quando non scrivo, diciamo che mi manca. La mia idea di scrittura non cambia, leggo molto di donne, mi piacciono le scrittrici siciliane e sono.le persone a cui mi ispiro insieme ai grandi classici. Faccio mie tutte le riflessioni che trovo dei libri che leggo”.

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